Pubblicabile

Il Reporting approva definitivamente i testi e li rende pubblicabili

Formazione forestale

Anno
2025

La montagna e le zone forestali in genere si stanno sempre di più proponendo come luoghi di nuove opportunità di lavoro e di sperimentazioni di modelli di vita compatibili con l'ambiente. Per questo la Regione Piemonte promuove e finanzia progetti formativi che vedono coinvolto tutto il territorio regionale, allo scopo di creare le condizioni favorevoli alla crescita di una nuova imprenditoria legata alla filiera forestale.

Da quasi 20 anni sono in corso numerose iniziative di formazione ed aggiornamento tecnico nel settore forestale con fondi comunitari (Programma di Sviluppo Rurale e Progetti Interreg) e regionali e il Piemonte è stata la prima Regione ad aver riconosciuto e normato le qualifiche professionali di Operatore e Istruttore forestale.
A fianco dei corsi realizzati e destinati ad operatori pubblici e privati infatti è stato avviato un percorso di riconoscimento e valorizzazione delle professionalità nel settore forestale.

La qualificazione degli operatori, aumentando le competenze professionali, diffonde esperienze, concetti tecnici, criteri organizzativi e di gestione della sicurezza, creando i presupposti per:

  • un adeguato riconoscimento dell’identità professionale;
  • la crescita del livello di professionalità delle imprese;
  • l’emersione del lavoro sommerso e l’incentivazione a comportamenti regolari senza misure repressive;
  • il miglioramento delle condizioni di sicurezza dei lavoratori e la conseguente riduzione della frequenza degli incidenti;
  • il miglioramento della sostenibilità ambientale degli interventi forestali ed ambientali;
  • la rivitalizzazione di economie locali;
  • garantire una base comune di conoscenze condivise per gli operatori del settore.

Per maggiori dettagli si veda la pagina web del sito della Regione Piemonte dedicata alle professioni forestali e formazione.

Azioni di supporto, riconoscimento e valorizzazione delle professionalità nel Settore forestale sono l’istituzione della Rete degli Sportelli forestali per avvicinare il cittadino e il professionista alle tematiche relative alla gestione del bosco e del territorio e la gestione dell’Elenco operatori forestali del Piemonte; strumento complementare all’Albo delle imprese forestali del Piemonte che vuole agevolare i cittadini, le imprese e le pubbliche amministrazioni nella ricerca di maestranze qualificate. In affiancamento agli Sportelli è inoltre stata creata e finanziata la rete dei Punti Informativi Forestali (PIF), che ad oggi conta 30 sedi distribuite su tutto il territorio regionale, e il Punto Informativo Forestale Mobile (PIFM) servizio informativo itinerante allestito su camper.

 

Informazioni e risorse aggiuntive


Progetti formativi promossi e finanziati da Regione Piemonte:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/foreste/professioni-forestali-formazione/formazione-forestale

Professioni forestali e formazione:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/foreste/professioni-forestali-formazione

Attività di formazione e informazione in campo forestale a titolarità regionale:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/foreste/professioni-forestali-formazione/attivita-formazione-informazione-campo-forestale-titolarita-regionale

 

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Biodiversità/Foreste

La comunicazione forestale

Anno
2025

Regione Piemonte investe risorse nei campi della comunicazione e dell'informazione forestale attraverso:

  • il sito web istituzionale, costantemente aggiornato;
  • la nuova newsletter mensile che conta più di 5000 iscritti;
  • la diffusione delle notizie attraverso i vari social network regionali (#forestepiemonte);
  • la redazione di brochure e pubblicazioni tematiche rese gratuitamente scaricabili dal sito web;
  • la realizzazione di video e cortometraggi informativi rivolti anche a target non specialistico;
  • l’organizzazione e/o partecipazione a convegni, seminari, workshop e fiere di settore rivolti a amministratori, imprese, operatori e/o cittadini.

Per la consultazione delle numerose pubblicazioni si rimanda alla pagina dedicata alle pubblicazioni editoriali.

Per i contenuti audiovisivi si rimanda alla playlist “Foreste: gestione, promozione e tutela“, sul canale ufficiale YouTube, e alla pagina Piemonte Terra di Tartufi.

Il mediometraggio a carattere documentaristico “La via del bosco” (45 minuti) è disponibile alla pagina dedicata sul sito regionale.

Sul sito regionale sono anche disponibili per la consultazione le infografiche su boschi e legno del Piemonte.

Tra le attività informative si segnalano anche quelle finanziate grazie ai fondi dello Sviluppo Rurale e attivate a regia regionale, tra quelle realizzate nel 2024 si segnalano:

  • il ciclo di incontri “I nodi del bosco”;
  • la campagna di comunicazione sulla filiera bosco-legno-energia e gli appuntamenti informativi sulla vivaistica forestale;
  • il progetto “Sicuramente in bosco” sulla sicurezza nei cantieri.

Tutte le iniziative sono disponibile alla pagina dedicata sul sito web regionale.

Informazioni e risorse aggiuntive


Regione Piemonte - Foreste:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/foreste

Nuova Newsletter mensile:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/foreste/newsletter-forestale

Pubblicazioni editoriali:
https://www.regione.piemonte.it/web/pubblicazioni-editoriali?tema=67&titolo=&destinatari=All&page=0

Youtube - Playlist "Foreste, Promozione e tutela:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLIrkOizQKJJq8vcYIY8DNvkKN6M0ADPX2

Youtube - Piemonte Terra di Tartufi:
https://www.youtube.com/watch?v=A4T48S0x5TE&index=65&list=PL6jsjHhM7bl8xFge8Ym2uhKRKBBOt7Dev

Mediometraggio documentaristico "La via del bosco":
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/foreste/tutela-bosco-territorio/via-bosco-sulle-tracce-dellalleanza-uomo-foresta

Infografiche su boschi e legno del Piemonte:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/foreste/foreste-piemonte-economia-ambiente/boschi-legno-piemonte

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Biodiversità/Foreste

Gruppo di Lavoro Ghiacciai

Già dal 2022 la Regione Piemonte ha avviato, in collaborazione con ARPA Piemonte, un’attività di approfondimento finalizzata alla classificazione preliminare dei ghiacciai piemontesi, basata sull’analisi speditiva delle dinamiche glaciali e periglaciali passate e attuali che hanno interessato i singoli corpi glaciali, incrociando con la tipologia e la vicinanza degli elementi antropici esposti. Queste attività si inseriscono nell’ambito di competenza del “Gruppo di Lavoro sul rischio connesso ai fenomeni di dissesto in ambienti glaciali e periglaciali”, istituito nel Maggio 2024 presso il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e finalizzato alla definizione di un documento condiviso sulle azioni strategiche riguardanti conoscenza, formazione, informazione e sensibilizzazione in relazione ai rischi in ambito alpino, come evidenziato dalla Commissione Grandi Rischi a seguito del crollo del ghiacciaio della Marmolada del Luglio 2022. All’interno del tavolo, la Regione Piemonte partecipa, attraverso esponenti di ARPA Piemonte e dei Settori Regionali Geologico e Protezione Civile, alle attività del primo sottogruppo (“Conoscenza”) finalizzate alla individuazione dei ghiacciai a maggiore pericolosità e relativa proposta di definizione dei criteri di monitoraggio degli stessi.

Dal 2023, ARPA Piemonte ha avviato un programma di monitoraggio dei ghiacciai che, attraverso sopralluoghi diretti e sorvoli in elicottero, prevede osservazioni dirette, foto/video, rilievi fotogrammetrici e Gigapan. Le informazioni raccolte concorrono a definire una baseline dei ghiacciai piemontesi, disponibile sul Geoportale di Arpa Piemonte che rappresenta lo stato attuale dei corpi glaciali e delle aree circostanti ed è lo strumento di riferimento per monitorare l’evoluzione futura. I dettagli sono disponibili nella sezione “L’evoluzione dell’ambiente glaciale nelle Alpi Piemontesi”.
A termine della campagna 2024, sono stati visitati complessivamente 72 ghiacciai piemontesi, su un totale di 107 ed è stato possibile valutare superfici e volumi  dei corpi glaciali per aggiornare il quadro delle estensioni dei ghiacciai piemontesi. I dettagli sono descritti nella sezione “I ghiacciai nelle Alpi piemontesi”.
 

Figura 1. Ghiacciai visitati nelle recenti campagne glaciologiche.
Figura 2. Cono di valanga che si estende dalla fronte del ghiacciaio di Signal, Monte Rosa, fino al sottostante ghiacciaio del Belvedere; sotto l’accumulo fresco, di colore bianco, si intravvedono i resti del cono costituito da neve residua, di colore rosso sporco (foto Arpa Piemonte, 30/10/2024).
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Già dal 2022 la Regione Piemonte ha avviato, in collaborazione con ARPA Piemonte, un’attività di approfondimento finalizzata alla classificazione preliminare dei ghiacciai piemontesi, basata sull’analisi speditiva delle dinamiche glaciali e periglaciali passate e attuali che hanno interessato i singoli corpi glaciali, incrociando con la tipologia e la vicinanza degli elementi antropici esposti. Queste attività si inseriscono nell’ambito di competenza del “Gruppo di Lavoro sul rischio connesso ai fenomeni di dissesto in ambienti glaciali e periglaciali”, istituito nel Maggio 2024 presso il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e finalizzato alla definizione di un documento condiviso sulle azioni strategiche riguardanti conoscenza, formazione, informazione e sensibilizzazione in relazione ai rischi in ambito alpino, come evidenziato dalla Commissione Grandi Rischi a seguito del crollo del ghiacciaio della Marmolada del Luglio 2022. All’interno del tavolo, la Regione Piemonte partecipa, attraverso esponenti di ARPA Piemonte e dei Settori Regionali Geologico e Protezione Civile, alle attività del primo sottogruppo (“Conoscenza”) finalizzate alla individuazione dei ghiacciai a maggiore pericolosità e relativa proposta di definizione dei criteri di monitoraggio degli stessi.

Dal 2023, ARPA Piemonte ha avviato un programma di monitoraggio dei ghiacciai che, attraverso sopralluoghi diretti e sorvoli in elicottero, prevede osservazioni dirette, foto/video, rilievi fotogrammetrici e Gigapan. Le informazioni raccolte concorrono a definire una baseline dei ghiacciai piemontesi, disponibile sul Geoportale di Arpa Piemonte che rappresenta lo stato attuale dei corpi glaciali e delle aree circostanti ed è lo strumento di riferimento per monitorare l’evoluzione futura. I dettagli sono disponibili nella sezione “L’evoluzione dell’ambiente glaciale nelle Alpi Piemontesi”.
A termine della campagna 2024, sono stati visitati complessivamente 72 ghiacciai piemontesi, su un totale di 107 ed è stato possibile valutare superfici e volumi  dei corpi glaciali per aggiornare il quadro delle estensioni dei ghiacciai piemontesi. I dettagli sono descritti nella sezione “I ghiacciai nelle Alpi piemontesi”.
 

Figura 1. Ghiacciai visitati nelle recenti campagne glaciologiche.
Figura 2. Cono di valanga che si estende dalla fronte del ghiacciaio di Signal, Monte Rosa, fino al sottostante ghiacciaio del Belvedere; sotto l’accumulo fresco, di colore bianco, si intravvedono i resti del cono costituito da neve residua, di colore rosso sporco (foto Arpa Piemonte, 30/10/2024).
Anno
2025

Regolazione estiva dei livelli idrometrici del Lago Maggiore

Nel corso del 2024 è stato riattivato il Gruppo di Lavoro n. 2 (GdL2), che si occupa del Modello di calcolo per la previsione del livello idrometrico, dello svaso preventivo e del monitoraggio idrologico del Lago Maggiore.

In particolare, le attività della sperimentazione riguardano, per il GdL2, il miglioramento del sistema per il monitoraggio meteorologico, idrologico e idraulico e per il Piano di Laminazione ai sensi della Direttiva PCM 27 Febbraio 2004 e della Direttiva PCM 8 luglio 2014, necessari ai fini della gestione in sicurezza della traversa della Miorina per la regolazione dei livelli idrici del Lago Maggiore, valutando a tale scopo un’ipotesi di gestione dinamica dei livelli del lago e un’architettura di gestione coordinata e condivisa di situazioni di crisi idrologica e idraulica, rafforzando altresì lo scambio di informazioni e dati sul bilancio idrico, sulla situazione meteo-idrologica e sulle previsioni. Dati utili che possono concorrere alla previsione dell’andamento dei livelli del lago, quali:

  • gli afflussi al lago previsti dal sistema modellistico idrologico-idraulico “FEWS Po” ;
  • i dati di monitoraggio delle precipitazioni e delle portate disponibili in tempo reale per i corsi d’acqua ricadenti nel bacino imbrifero del lago e, in particolare, i dati messi a disposizione dai Centri Funzionali del Piemonte, della Lombardia e dalla competente struttura tecnica della Confederazione Elvetica;
  • le previsioni di criticità del livello del Lago Maggiore contenute nel Bollettino di previsione delle piene emesso dal Centro Funzionale del Piemonte, secondo le procedure del Disciplinare di Allerta;
  • ogni altra previsione meteorologica ed idrologica, che il Consorzio del Ticino ritenga di utilizzare.

Verranno elaborati dal Modello di calcolo per la previsione del livello idrometrico del Lago Maggiore elaborato dal Gestore, per definire gli scenari previsionali e gestionali. In particolare, con il Modello è già possibile generare la simulazione di una o più sequenze di manovre di svaso e la conseguente "previsione dei livelli del Lago". Lo svaso preventivo costituisce azione sperimentale propedeutica alla redazione del Piano di Laminazione dinamico del Lago Maggiore (in assenza del quale le azioni previste hanno carattere sperimentale e devono essere fatte salve le azioni di protezione civile del vigente Documento di Protezione Civile) ed è finalizzato a due obiettivi:

  • la costituzione di un adeguato volume di laminazione per la riduzione dei colmi di piena nell’asta a valle
  • la mitigazione degli effetti indesiderati (nei confronti della sicurezza idraulica dei territori nella fascia perilacuale e perifluviale) che si determinerebbero, in assenza di tale azione, a seguito dell’applicazione delle nuove regole gestionali introdotte con la sperimentazione.

Obiettivo del monitoraggio quindi è la verifica dell’efficacia dello svaso preventivo e gli eventuali impatti sugli ambienti naturali e sul patrimonio culturale della gestione di livelli di massima regolazione del Lago Maggiore nel periodo primaverile- estivo superiori +1,00 m dell’idrometro di Sesto Calende. Con specifico riferimento alle attività riconducibili al GdL2, al fine della verifica dell'efficacia delle procedure di svaso preventivo, il Gestore è chiamato ad effettuare “ex post” per ogni evento di piena che si verifichi durante la stagione di sperimentazione estiva, opportuni confronti sui livelli idrometrici misurati e previsti.

Le attività del GdL fanno riferimento alla Deliberazione 20 Dicembre 2021, n. 7, a mezzo della quale la Conferenza Istituzionale Permanente dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (ADBPO) ha approvato il proseguimento della sperimentazione della regolazione estiva dei livelli del Lago Maggiore nel quinquennio 2022-2026, nonché alla avvenuta conferma dei Gruppi di Lavoro già istituiti nel precedente quinquennio di sperimentazione.

Figura 1. Esempio di confronto tra livelli registrati e scenari simulati dal modello.
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Nel corso del 2024 è stato riattivato il Gruppo di Lavoro n. 2 (GdL2), che si occupa del Modello di calcolo per la previsione del livello idrometrico, dello svaso preventivo e del monitoraggio idrologico del Lago Maggiore.

In particolare, le attività della sperimentazione riguardano, per il GdL2, il miglioramento del sistema per il monitoraggio meteorologico, idrologico e idraulico e per il Piano di Laminazione ai sensi della Direttiva PCM 27 Febbraio 2004 e della Direttiva PCM 8 luglio 2014, necessari ai fini della gestione in sicurezza della traversa della Miorina per la regolazione dei livelli idrici del Lago Maggiore, valutando a tale scopo un’ipotesi di gestione dinamica dei livelli del lago e un’architettura di gestione coordinata e condivisa di situazioni di crisi idrologica e idraulica, rafforzando altresì lo scambio di informazioni e dati sul bilancio idrico, sulla situazione meteo-idrologica e sulle previsioni. Dati utili che possono concorrere alla previsione dell’andamento dei livelli del lago, quali:

  • gli afflussi al lago previsti dal sistema modellistico idrologico-idraulico “FEWS Po” ;
  • i dati di monitoraggio delle precipitazioni e delle portate disponibili in tempo reale per i corsi d’acqua ricadenti nel bacino imbrifero del lago e, in particolare, i dati messi a disposizione dai Centri Funzionali del Piemonte, della Lombardia e dalla competente struttura tecnica della Confederazione Elvetica;
  • le previsioni di criticità del livello del Lago Maggiore contenute nel Bollettino di previsione delle piene emesso dal Centro Funzionale del Piemonte, secondo le procedure del Disciplinare di Allerta;
  • ogni altra previsione meteorologica ed idrologica, che il Consorzio del Ticino ritenga di utilizzare.

Verranno elaborati dal Modello di calcolo per la previsione del livello idrometrico del Lago Maggiore elaborato dal Gestore, per definire gli scenari previsionali e gestionali. In particolare, con il Modello è già possibile generare la simulazione di una o più sequenze di manovre di svaso e la conseguente "previsione dei livelli del Lago". Lo svaso preventivo costituisce azione sperimentale propedeutica alla redazione del Piano di Laminazione dinamico del Lago Maggiore (in assenza del quale le azioni previste hanno carattere sperimentale e devono essere fatte salve le azioni di protezione civile del vigente Documento di Protezione Civile) ed è finalizzato a due obiettivi:

  • la costituzione di un adeguato volume di laminazione per la riduzione dei colmi di piena nell’asta a valle
  • la mitigazione degli effetti indesiderati (nei confronti della sicurezza idraulica dei territori nella fascia perilacuale e perifluviale) che si determinerebbero, in assenza di tale azione, a seguito dell’applicazione delle nuove regole gestionali introdotte con la sperimentazione.

Obiettivo del monitoraggio quindi è la verifica dell’efficacia dello svaso preventivo e gli eventuali impatti sugli ambienti naturali e sul patrimonio culturale della gestione di livelli di massima regolazione del Lago Maggiore nel periodo primaverile- estivo superiori +1,00 m dell’idrometro di Sesto Calende. Con specifico riferimento alle attività riconducibili al GdL2, al fine della verifica dell'efficacia delle procedure di svaso preventivo, il Gestore è chiamato ad effettuare “ex post” per ogni evento di piena che si verifichi durante la stagione di sperimentazione estiva, opportuni confronti sui livelli idrometrici misurati e previsti.

Le attività del GdL fanno riferimento alla Deliberazione 20 Dicembre 2021, n. 7, a mezzo della quale la Conferenza Istituzionale Permanente dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (ADBPO) ha approvato il proseguimento della sperimentazione della regolazione estiva dei livelli del Lago Maggiore nel quinquennio 2022-2026, nonché alla avvenuta conferma dei Gruppi di Lavoro già istituiti nel precedente quinquennio di sperimentazione.

Figura 1. Esempio di confronto tra livelli registrati e scenari simulati dal modello.
Anno
2025

Piano di protezione civile del nodo idraulico di Ivrea

In attesa della firma dell’“Accordo per l’attuazione delle azioni previste nel Piano Speditivo” – che definisce i compiti, la gestione e la manutenzione delle opere idrauliche nel nodo di Ivrea da parte della Città Metropolitana di Torino, AIPO, Regione Piemonte e i Comuni coinvolti – è stata aggiornata e predisposta una versione finale del “Piano di Protezione Civile del Nodo Idraulico di Ivrea”, con l’obiettivo di arrivare alla sua approvazione definitiva.

Partendo da una estensione dell’area di intervento pianificato della Protezione Civile, con l’inclusione di un più esteso numero di Comuni (Rif. Introduzione di una zona periferica corrispondente ai territori comunali nei quali un evento alluvionale gravante sulle aste fluviali della Dora Baltea e del Torrente Chiusella potrebbe ragionevolmente estendersi, provocando situazioni di pericolo crescente, nonché danni e disagi per la popolazione residente ed i mezzi in transito) nelle operazioni di sorveglianza e controllo del territorio nonché nella gestione della rete viaria, del flusso veicolare e della eventuale confluenza di risorse esterne (materiali, mezzi ed operatori di supporto), la versione ultima del Piano (già concordata con AIPO e Città Metropolitana di Torino ma in fase di analisi ultima da parte dei Comuni del Nodo) si propone di introdurre gli scenari di Pericolosità e Rischio desunti dal PGRA di ADBPO/Regione Piemonte, per la scansione in Fasi e Sotto-fasi operative attraverso il superamento di precise soglie di monitoraggio in presenza ed in remoto e per la esatta localizzazione delle azioni di risposta preventiva.

In tale ottica, i Comuni della zona periferica (Cd. Comuni “Extra-Nodo”), pur non essendo direttamente interessati alle manovre sulle opere idrauliche, possono essere coinvolti a collaborare attivamente per facilitare le operazioni di soccorso (Es. Arrivo di Colonne Mobili), lo stoccaggio di materiali e mezzi per l’assistenza della popolazione, la gestione del sovraccarico del traffico veicolare prevedibilmente generato dalla interruzione delle principali arterie stradali e ferroviarie che attraversano l’area del Nodo, ecc.. Ai fini della costruzione del modello di intervento, sono invece stati confermati i due scenari di riferimento del PGRA, unicamente a carico del Reticolo Principale (RP): 

  • TR 20-50 anni, P3 (H): stimato di Alta probabilità e frequenza;
  • TR 100-200 anni, P2 (M): stimato di Media probabilità e frequenza;

come anche gli eventi alluvionali di riferimento: l’alluvione del 13-16 Ottobre 2000 (TR 100-200 anni) e quella del 2-3 Ottobre 2020 (TR 20 anni), quest’ultima molto meno grave della prima ma tuttavia significativa per le criticità registrate sulla rete viaria circostante il Nodo idraulico.

A corredo della bozza, sono inoltre state approntate mappe in formato digitale consultabili dinamicamente su browser web; costituendo così un esempio di accessibilità digitale dinamica delle stesse mappe: in occasione della futura fase finale di pubblicazione e condivisione del Piano con i Comuni e tutti gli altri soggetti esterni; potrà essere previsto un apposito server istituzionale di appoggio http.

Figura 1. Rischio lineare sulla rete viaria dei Comuni del Nodo ed extra-Nodo.
Figura 2. Opere idrauliche nel territorio del Nodo.
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

In attesa della firma dell’“Accordo per l’attuazione delle azioni previste nel Piano Speditivo” – che definisce i compiti, la gestione e la manutenzione delle opere idrauliche nel nodo di Ivrea da parte della Città Metropolitana di Torino, AIPO, Regione Piemonte e i Comuni coinvolti – è stata aggiornata e predisposta una versione finale del “Piano di Protezione Civile del Nodo Idraulico di Ivrea”, con l’obiettivo di arrivare alla sua approvazione definitiva.

Partendo da una estensione dell’area di intervento pianificato della Protezione Civile, con l’inclusione di un più esteso numero di Comuni (Rif. Introduzione di una zona periferica corrispondente ai territori comunali nei quali un evento alluvionale gravante sulle aste fluviali della Dora Baltea e del Torrente Chiusella potrebbe ragionevolmente estendersi, provocando situazioni di pericolo crescente, nonché danni e disagi per la popolazione residente ed i mezzi in transito) nelle operazioni di sorveglianza e controllo del territorio nonché nella gestione della rete viaria, del flusso veicolare e della eventuale confluenza di risorse esterne (materiali, mezzi ed operatori di supporto), la versione ultima del Piano (già concordata con AIPO e Città Metropolitana di Torino ma in fase di analisi ultima da parte dei Comuni del Nodo) si propone di introdurre gli scenari di Pericolosità e Rischio desunti dal PGRA di ADBPO/Regione Piemonte, per la scansione in Fasi e Sotto-fasi operative attraverso il superamento di precise soglie di monitoraggio in presenza ed in remoto e per la esatta localizzazione delle azioni di risposta preventiva.

In tale ottica, i Comuni della zona periferica (Cd. Comuni “Extra-Nodo”), pur non essendo direttamente interessati alle manovre sulle opere idrauliche, possono essere coinvolti a collaborare attivamente per facilitare le operazioni di soccorso (Es. Arrivo di Colonne Mobili), lo stoccaggio di materiali e mezzi per l’assistenza della popolazione, la gestione del sovraccarico del traffico veicolare prevedibilmente generato dalla interruzione delle principali arterie stradali e ferroviarie che attraversano l’area del Nodo, ecc.. Ai fini della costruzione del modello di intervento, sono invece stati confermati i due scenari di riferimento del PGRA, unicamente a carico del Reticolo Principale (RP): 

  • TR 20-50 anni, P3 (H): stimato di Alta probabilità e frequenza;
  • TR 100-200 anni, P2 (M): stimato di Media probabilità e frequenza;

come anche gli eventi alluvionali di riferimento: l’alluvione del 13-16 Ottobre 2000 (TR 100-200 anni) e quella del 2-3 Ottobre 2020 (TR 20 anni), quest’ultima molto meno grave della prima ma tuttavia significativa per le criticità registrate sulla rete viaria circostante il Nodo idraulico.

A corredo della bozza, sono inoltre state approntate mappe in formato digitale consultabili dinamicamente su browser web; costituendo così un esempio di accessibilità digitale dinamica delle stesse mappe: in occasione della futura fase finale di pubblicazione e condivisione del Piano con i Comuni e tutti gli altri soggetti esterni; potrà essere previsto un apposito server istituzionale di appoggio http.

Figura 1. Rischio lineare sulla rete viaria dei Comuni del Nodo ed extra-Nodo.
Figura 2. Opere idrauliche nel territorio del Nodo.
Anno
2025

Documentazione grandi dighe di competenza nazionale

Nel corso dell'anno 2024 è proseguita l’attività di aggiornamento dei Documenti di Protezione Civile (DPC), atti a stabilire le condizioni di attivazione del Sistema di Protezione Civile, le comunicazioni e le procedure tecnico-amministrative propedeutiche all’elaborazione dei Piani di Emergenza per le Dighe (PED)di competenza nazionale. Allo stato attuale, la totalità delle grandi dighe dislocate interamente in territorio piemontese (n. 59) dispongono di DPC approvati, mentre in relazione a quelle dislocate interamente fuori regione ma aventi comunque effetti sul territorio regionale piemontese (n. 4 liguri e n. 4 valdostane), tutti i DPC valdostani sono stati approvati mentre n. 1 DPC ligure (Rif. Diga di Busalletta in Comune di Busalla) è tuttora ancora in bozza. Discorso a parte meritano le n. 2 dighe della Miorina e di Porto della Torre, la cui dislocazione fisica interessa contemporaneamente sia la Lombardia che il Piemonte, in relazioni alle quali:

  • si è sollecitato l’approntamento, nei confronti di AIPO Lombardia – Uff. Operativo di Varese e Protezione Civile Regionale Lombardia, della bozza del nuovo Documento di Protezione Civile della Traversa della Miorina sul Lago Maggiore, nei Comuni di Golasecca (VA) e Castelletto Sopra Ticino (NO), gestita dal Consorzio del Ticino: ciò in virtù del fatto che peculiarità di tale diga è che, già soggetta ad apposito Protocollo di Sperimentazione per lo Svaso preventivo, coinvolge n. 2 Comuni piemontesi (Rif. Castelletto Sopra Ticino, Varallo Pombia), nei confronti dei quali la Protezione Civile della Regione Piemonte diramerà, così come al Gestore, eventuali Bollettini di Allerta (a partire dal Codice Giallo) in riferimento alla Zona di Allerta I. Diversamente, sarà la Provincia del VCO, in virtù del suddetto Protocollo, a diramare eventuali Bollettini di Allerta emanati da ARPA Piemonte in caso di Codice Giallo in Zona A (come pure in caso di Codici Arancione e Rosso)
     
  • si è addivenuti ad una bozza del Documento di Protezione Civile anche dell’altra diga lombarda di Porto della Torre, nei Comuni di Somma Lombarda (VA) e Varallo Pombia (NO), gestita da Enel e coinvolgente i Comuni piemontesi di Varallo Pombia, Pombia, Marano Ticino, Oleggio e Bellinzago Novarese.

L’Ufficio Tecnico Dighe (UTD) di Torino ha già trasmesso ambedue le bozze di DPC – elaborate anche con l’aiuto dei Settori Regionali Difesa Suolo e Protezione Civile – alla Prefettura di Varese per l’approvazione.

Per quanto riguarda, poi, i Piani di Emergenza Dighe – finalizzati a contrastare le situazioni di pericolo connesse con la propagazione di onde di piena originate da manovre degli organi di scarico e per ipotetico collasso degli sbarramenti – è stata approntata bozza del Piano di Emergenza della Diga di Melezet, in Comune di Bardonecchia (TO) propedeutica all’integrazione – da parte dei Comuni di Bardonecchia, Oulx e Salbertrand – dei rispettivi Piani di protezione civile comunali con una apposita sezione dedicata alle specifiche misure di allertamento, diramazione dell’allarme, informazione, primo soccorso e assistenza alla popolazione esposta. 

Figura 1. Diga di Melezet: vista aerea.

Sono inoltre state avviate le interlocuzioni tecniche finalizzate all’approntamento dei Piani di Laminazione delle dighe di Camposecco , Cingino e Campliccioli nel Comune di Antrona Schieranco (VCO), le cui disposizioni e misure – finalizzate al contrasto degli effetti delle piene nonchè a rendere quanto più compatibili possibile gli interessi dei Gestori con le finalità di protezione civile – potranno rendere comunque necessaria l’attivazione di Piani di Emergenza e andranno recepite nei Documenti di Protezione Civile quali integrazione agli stessi.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Nel corso dell'anno 2024 è proseguita l’attività di aggiornamento dei Documenti di Protezione Civile (DPC), atti a stabilire le condizioni di attivazione del Sistema di Protezione Civile, le comunicazioni e le procedure tecnico-amministrative propedeutiche all’elaborazione dei Piani di Emergenza per le Dighe (PED)di competenza nazionale. Allo stato attuale, la totalità delle grandi dighe dislocate interamente in territorio piemontese (n. 59) dispongono di DPC approvati, mentre in relazione a quelle dislocate interamente fuori regione ma aventi comunque effetti sul territorio regionale piemontese (n. 4 liguri e n. 4 valdostane), tutti i DPC valdostani sono stati approvati mentre n. 1 DPC ligure (Rif. Diga di Busalletta in Comune di Busalla) è tuttora ancora in bozza. Discorso a parte meritano le n. 2 dighe della Miorina e di Porto della Torre, la cui dislocazione fisica interessa contemporaneamente sia la Lombardia che il Piemonte, in relazioni alle quali:

  • si è sollecitato l’approntamento, nei confronti di AIPO Lombardia – Uff. Operativo di Varese e Protezione Civile Regionale Lombardia, della bozza del nuovo Documento di Protezione Civile della Traversa della Miorina sul Lago Maggiore, nei Comuni di Golasecca (VA) e Castelletto Sopra Ticino (NO), gestita dal Consorzio del Ticino: ciò in virtù del fatto che peculiarità di tale diga è che, già soggetta ad apposito Protocollo di Sperimentazione per lo Svaso preventivo, coinvolge n. 2 Comuni piemontesi (Rif. Castelletto Sopra Ticino, Varallo Pombia), nei confronti dei quali la Protezione Civile della Regione Piemonte diramerà, così come al Gestore, eventuali Bollettini di Allerta (a partire dal Codice Giallo) in riferimento alla Zona di Allerta I. Diversamente, sarà la Provincia del VCO, in virtù del suddetto Protocollo, a diramare eventuali Bollettini di Allerta emanati da ARPA Piemonte in caso di Codice Giallo in Zona A (come pure in caso di Codici Arancione e Rosso)
     
  • si è addivenuti ad una bozza del Documento di Protezione Civile anche dell’altra diga lombarda di Porto della Torre, nei Comuni di Somma Lombarda (VA) e Varallo Pombia (NO), gestita da Enel e coinvolgente i Comuni piemontesi di Varallo Pombia, Pombia, Marano Ticino, Oleggio e Bellinzago Novarese.

L’Ufficio Tecnico Dighe (UTD) di Torino ha già trasmesso ambedue le bozze di DPC – elaborate anche con l’aiuto dei Settori Regionali Difesa Suolo e Protezione Civile – alla Prefettura di Varese per l’approvazione.

Per quanto riguarda, poi, i Piani di Emergenza Dighe – finalizzati a contrastare le situazioni di pericolo connesse con la propagazione di onde di piena originate da manovre degli organi di scarico e per ipotetico collasso degli sbarramenti – è stata approntata bozza del Piano di Emergenza della Diga di Melezet, in Comune di Bardonecchia (TO) propedeutica all’integrazione – da parte dei Comuni di Bardonecchia, Oulx e Salbertrand – dei rispettivi Piani di protezione civile comunali con una apposita sezione dedicata alle specifiche misure di allertamento, diramazione dell’allarme, informazione, primo soccorso e assistenza alla popolazione esposta. 

Figura 1. Diga di Melezet: vista aerea.

Sono inoltre state avviate le interlocuzioni tecniche finalizzate all’approntamento dei Piani di Laminazione delle dighe di Camposecco , Cingino e Campliccioli nel Comune di Antrona Schieranco (VCO), le cui disposizioni e misure – finalizzate al contrasto degli effetti delle piene nonchè a rendere quanto più compatibili possibile gli interessi dei Gestori con le finalità di protezione civile – potranno rendere comunque necessaria l’attivazione di Piani di Emergenza e andranno recepite nei Documenti di Protezione Civile quali integrazione agli stessi.

Anno
2025

Progetto europeo BECCA

Il Progetto BECCA - Bacini Ecologicamente sostenibili e sicuri, concepiti per l'adattamento ai Cambiamenti ClimAtici, inquadrato nell’ambito del Interreg VI-A Francia-Italia (ALCOTRA 2021-2027) e che si svolge in collaborazione con il Settore Regionale Difesa del Suolo ed il Politecnico di Torino, ha lo scopo di promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione del rischio di catastrofi e la resilienza, tenendo conto di approcci basati sugli ecosistemi.

Il Settore Protezione Civile si occupa di sviluppare il WP 5 “Valutazione dei rischi in relazione alla presenza di invasi e adeguamento di piani protezione civile” ed in particolare il sotto punto 5.1 “Misure gestionali per mitigare gli impatti del rischio idraulico”.

L’attività, strettamente connessa con lo sviluppo della Piattaforma del Catalogo regionale dei piani di protezione civile, prevede l’implementazione nella piattaforma delle funzionalità necessarie per la corretta gestione del rischio in esame, con particolare riferimento all’implementazione degli scenari relativi al rischio di rottura diga e al rischio apertura scarichi della diga. Tra i compiti principali vi è quello di garantire il necessario supporto ai tecnici comunali, assistendoli nell’aggiornamento dei piani di protezione civile e nell’utilizzo della nuova piattaforma informatica.

Figura 1. Implementazione del Piano di Emergenza Diga (PED) all’interno del Catalogo regionale dei piani di protezione civile.
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Il Progetto BECCA - Bacini Ecologicamente sostenibili e sicuri, concepiti per l'adattamento ai Cambiamenti ClimAtici, inquadrato nell’ambito del Interreg VI-A Francia-Italia (ALCOTRA 2021-2027) e che si svolge in collaborazione con il Settore Regionale Difesa del Suolo ed il Politecnico di Torino, ha lo scopo di promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione del rischio di catastrofi e la resilienza, tenendo conto di approcci basati sugli ecosistemi.

Il Settore Protezione Civile si occupa di sviluppare il WP 5 “Valutazione dei rischi in relazione alla presenza di invasi e adeguamento di piani protezione civile” ed in particolare il sotto punto 5.1 “Misure gestionali per mitigare gli impatti del rischio idraulico”.

L’attività, strettamente connessa con lo sviluppo della Piattaforma del Catalogo regionale dei piani di protezione civile, prevede l’implementazione nella piattaforma delle funzionalità necessarie per la corretta gestione del rischio in esame, con particolare riferimento all’implementazione degli scenari relativi al rischio di rottura diga e al rischio apertura scarichi della diga. Tra i compiti principali vi è quello di garantire il necessario supporto ai tecnici comunali, assistendoli nell’aggiornamento dei piani di protezione civile e nell’utilizzo della nuova piattaforma informatica.

Figura 1. Implementazione del Piano di Emergenza Diga (PED) all’interno del Catalogo regionale dei piani di protezione civile.
Anno
2025

Catalogo regionale dei piani di protezione civile

In collaborazione con CSI Piemonte, ARPA Piemonte e avvalendosi di Gis3W è proseguito, in continuità con l’anno 2023, lo sviluppo dello strumento informatico denominato “Catalogo regionale dei piani di protezione civile": una piattaforma evoluta, basata sul web, per l’analisi degli scenari di rischio e l’implementazione di piani ed esercitazioni di Protezione Civile.

È sviluppato in coerenza con gli “Indirizzi per la predisposizione dei piani di protezione civile ai diversi livelli territoriali” predisposti dal Dipartimento di Protezione Civile (DirPCM 6 luglio 2021, n.160) e con le recenti “Indicazioni operative inerenti all’organizzazione informativa dei dati territoriali necessari all’implementazione di una piattaforma informatica integrata a livello nazionale definita Catalogo nazionale dei piani di protezione civile” (Decreto del Capo Dipartimento 29 gennaio 2024, n. 265).

La piattaforma permetterà agli Enti locali una semplice gestione, archiviazione, consultazione e condivisione dei Piani. Potrà inoltre essere federata a livello nazionale, per formare il Catalogo nazionale dei piani di protezione civile.

Figura 1. Schematizzazione del “Catalogo regionale dei piani di protezione civile”.
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

In collaborazione con CSI Piemonte, ARPA Piemonte e avvalendosi di Gis3W è proseguito, in continuità con l’anno 2023, lo sviluppo dello strumento informatico denominato “Catalogo regionale dei piani di protezione civile": una piattaforma evoluta, basata sul web, per l’analisi degli scenari di rischio e l’implementazione di piani ed esercitazioni di Protezione Civile.

È sviluppato in coerenza con gli “Indirizzi per la predisposizione dei piani di protezione civile ai diversi livelli territoriali” predisposti dal Dipartimento di Protezione Civile (DirPCM 6 luglio 2021, n.160) e con le recenti “Indicazioni operative inerenti all’organizzazione informativa dei dati territoriali necessari all’implementazione di una piattaforma informatica integrata a livello nazionale definita Catalogo nazionale dei piani di protezione civile” (Decreto del Capo Dipartimento 29 gennaio 2024, n. 265).

La piattaforma permetterà agli Enti locali una semplice gestione, archiviazione, consultazione e condivisione dei Piani. Potrà inoltre essere federata a livello nazionale, per formare il Catalogo nazionale dei piani di protezione civile.

Figura 1. Schematizzazione del “Catalogo regionale dei piani di protezione civile”.
Anno
2025

Impiego di aeromobili per il rilievo del dissesto

A marzo 2024 è stato formalizzato il percorso di regolamentazione per l’impiego degli aeromobili del volontariato di protezione civile. E’ proseguito il lavoro del Tavolo Tecnico Aeromobili costituito da membri del Settore Protezione Civile e da piloti esperti appartenenti alle organizzazioni di volontariato convenzionate con la Regione, per lo sviluppo del servizio. Allo stesso tempo l’Unità di Coordinamento Volo in seno al Tavolo Tecnico ha organizzato e portato a termine con il Gruppo Volo, le missioni assegnate nel corso dell’anno:

  • volo su un edificio a Valdilana (BI) per verificare l’infrastruttura TLC regionale
  • voli sul Presidio Territoriale Idraulico di Oulx (TO) per stabilire un inquadramento territoriale dei punti di osservazione e controllo
  • voli post evento su siti valanghivi nelle Valli Varaita, Maira e Gesso e nelle Alpi Cozie, Graie, Pennine e Lepontine e su un dissesto idrogeologico a Mattie (TO). 

L’utilizzo del servizio da parte di Arpa Piemonte, ha consentito di mettere a punto una procedura per la raccolta di dati geografici a seguito di eventi calamitosi, che si basa sull’acquisizione di immagini aeree a partire da una ripresa video 360° con telecamera fissata a un velivolo e che consente di ottenere strisciate di immagini adatte alla produzione di ortofoto, utili per cartografare e interpretare forme e processi.

Figura 1. Rilievo di tratto torrentizio con drone a Oulx (TO).
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

A marzo 2024 è stato formalizzato il percorso di regolamentazione per l’impiego degli aeromobili del volontariato di protezione civile. E’ proseguito il lavoro del Tavolo Tecnico Aeromobili costituito da membri del Settore Protezione Civile e da piloti esperti appartenenti alle organizzazioni di volontariato convenzionate con la Regione, per lo sviluppo del servizio. Allo stesso tempo l’Unità di Coordinamento Volo in seno al Tavolo Tecnico ha organizzato e portato a termine con il Gruppo Volo, le missioni assegnate nel corso dell’anno:

  • volo su un edificio a Valdilana (BI) per verificare l’infrastruttura TLC regionale
  • voli sul Presidio Territoriale Idraulico di Oulx (TO) per stabilire un inquadramento territoriale dei punti di osservazione e controllo
  • voli post evento su siti valanghivi nelle Valli Varaita, Maira e Gesso e nelle Alpi Cozie, Graie, Pennine e Lepontine e su un dissesto idrogeologico a Mattie (TO). 

L’utilizzo del servizio da parte di Arpa Piemonte, ha consentito di mettere a punto una procedura per la raccolta di dati geografici a seguito di eventi calamitosi, che si basa sull’acquisizione di immagini aeree a partire da una ripresa video 360° con telecamera fissata a un velivolo e che consente di ottenere strisciate di immagini adatte alla produzione di ortofoto, utili per cartografare e interpretare forme e processi.

Figura 1. Rilievo di tratto torrentizio con drone a Oulx (TO).
Anno
2025

Informazione e educazione alla sostenibilità

Anno
2025

La disponibilità di informazioni ha un ruolo chiave nella percezione del rischio da parte dei cittadini, nonché nella gestione e pianificazione sul territorio da parte degli enti preposti.

Arpa Piemonte pubblica sul proprio   Geoportale servizi dedicati ai cittadini e alle pubbliche amministrazioni, dai quali è possibile ricavare informazioni continuamente aggiornate sulle sorgenti di campo elettromagnetico e sui livelli di campo misurati e calcolati con periodicità da quotidiana ad annuale a seconda della rapidità di variazione dei parametri di interesse, è possibile reperire informazioni su tutto il territorio regionale, anche con informazioni aggregate per comune o per periodo.

Nel 2024 è stata aggiornata la sezione relativa all’esposizione della popolazione), al fine di fornire un’indicazione il più possibile immediata delle eventuali modifiche nei livelli di esposizione della popolazione legate alla evoluzione delle normative, avvenute specie ad inizio anno 2024.

Oltre ai servizi del Geoportale, nel 2024 è stata aggiornata una pagina di domande e risposte sul sito della Agenzia, nelle quali si cerca di rispondere ai principali interrogativi sul 5G. 

Ulteriori informazioni sull’esposizione ai sistemi 5G sono state anche messe a disposizione in una mappa mentale.

Un’indicazione dell’efficacia comunicativa di questi servizi può essere ricavata osservando l’andamento negli anni del numero di richieste di informazioni e del numero di esposti pervenuti al Dipartimento Rischi Fisici e Tecnologici di Arpa Piemonte. 

Il numero di richieste di informazioni è andato crescendo negli anni 2010-2012, mentre è nettamente diminuito dal 2013 in occasione della pubblicazione dei nuovi servizi del Geoportale, per poi stabilizzarsi negli ultimi anni. 

Questa diminuzione è quindi presumibilmente collegata al fatto che le informazioni sono ora più facilmente reperibili e consultabili.

Analoga considerazione può essere fatta esaminando l'andamento del numero di esposti; questi, stabili intorno alla sessantina ogni anno tra il 2010 e il 2016, hanno registrato una lenta diminuzione negli ultimi 8 anni, tanto che al primo trimestre 2024 risulta pervenuto un solo esposto.

Educazione e informazione sanitaria

Arpa Piemonte sta lavorando da anni nella informazione sull’uso dei telefoni cellulari.

In particolare, col progetto “Un patentino per lo smartphone” per il quale è stato messo a punto materiale utilizzabile anche in altri contesti di formazione o educazione.

Sono disponibili il decalogo a fumetti sull’uso corretto del cellulare e alcuni video tratti dagli incontri per il progetto Patentino, che spiegano le attività e i giochi da poter fare con i ragazzi per capire le onde elettromagnetiche.

E’ inoltre continuata nel 2023 la collaborazione con la sanità regionale per il progetto di formazione di operatori sanitari e sociali nell’ambito delle attività del filone “Primi 1000 giorni”, orientata a creare consapevolezza sull’uso dello smartphone nelle famiglie di bambini da zero a tre anni. 

Per questo progetto sono stati messi a punto materiali di formazione e divulgazione per le famiglie.

Informazioni e risorse aggiuntive

Arpa Piemonte   Portale campi elettromagnetici https://webgis.arpa.piemonte.it/portale_cem/homePage

Arpa Piemonte Domande e risposte sui campi elettromagnetici https://www.arpa.piemonte.it/ricerca/faq?field_tema_target_id=75

Arpa piemonte Mappa mentale sul 5G  https://www.mindomo.com/mindmap/patentino_webinar2_5g-16cab945e05a41ff9638fe30c81af7f1 

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