L'evoluzione dell'ambiente glaciale nelle Alpi piemontesi

L’attività 2024 dell’Agenzia in campo glaciologico prende avvio dai risultati delle analisi e della classificazione dei ghiacciai piemontesi elaborata nel 2022 nell’ambito del Tavolo Tecnico nazionale "Rischio connesso ai fenomeni di dissesto in ambienti glaciali e periglaciali" e prosegue le attività di rilievo intraprese nel 2023. Il programma di monitoraggio dei ghiacciai, attraverso sopralluoghi in campo e sorvoli in elicottero, ha previsto osservazioni dirette, foto/video, rilievi fotogrammetrici e Gigapan (ovvero immagini panoramiche ad altissima risoluzione). I dati raccolti sono stati integrati con immagini e informazioni satellitari, arricchendo gli aspetti cartografici e consentendo confronti multitemporali su brevi e medi periodi.

Il ghiacciaio Tonini, sul versante settentrionale dell’Uja di Ciamarella (3.676 m) ripreso il 2 ottobre 2024 già ben imbiancato dalle nevicate precoci di settembre.

I rilievi del 2024 concorrono a definire una baseline dei ghiacciai piemontesi, un livello minimo e uniforme di conoscenza che comprende informazioni geografiche sull’ubicazione e la tipologia dei ghiacciai e sulla correlazione con eventi di instabilità. La baseline rappresenta la registrazione dello stato attuale - o quantomeno il più aggiornato possibile - ed è lo strumento di riferimento per monitorare l’evoluzione futura dei corpi glaciali e delle aree circostanti. Le informazioni cartografiche della baseline sono ora disponibili sul Geoportale di Arpa Piemonte, all'interno del tema Geologia. Parallelamente, è stato definito un programma di rivisitazione dei ghiacciai, articolato su scala pluriannuale, annuale e biennale, in base alla distanza dalle aree di frequentazione antropica e al grado di evoluzione della dinamica morfologica.

Il monitoraggio si è sviluppato su più livelli di approfondimento. In primo luogo, è stata prodotta la baseline tramite osservazioni sul campo e la raccolta di fotografie e video, soprattutto per i ghiacciai visitati per la prima volta nel 2024. In secondo luogo, sono stati riconosciuti in modo qualitativo i cambiamenti avvenuti rispetto all’anno precedente, confrontando le nuove immagini con quelle del 2023. Infine, è stato condotto un confronto quantitativo per valutare le trasformazioni in termini di superficie, volume dei ghiacciai e ubicazione ed estensione delle aree instabili. Questo è stato possibile grazie all’elaborazione delle immagini raccolte nel 2024, da cui sono state prodotte ortofoto e modelli digitali del terreno (DEM). 

Il Ghiacciaio Inferiore di Coolidge: l'immagine in alto mostra come si presentava nel settembre 2023, pochi giorni dopo l’evento del 27/28 agosto che ha scavato una profonda incisione, sezionando le placche di glacionevato; l'immagine inferiore si riferisce a settembre 2024 e mostra il ghiacciaio ricoperto sia di neve residua dell’inverno, sia da un accumulo di valanga (in primo piano) dovuto alle nevicate di inizio mese; come punto di riferimento si noti sulla sinistra delle fotografie la struttura rossa del Bivacco Falchi-Villata (foto Arpa Piemonte).

Intorno alla campagna glaciologica di Arpa Piemonte si è consolidata una rete di collaborazioni: con il CNR-Irpi di Torino per lo studio dei bacini glaciali della Bessanese, del Belvedere e per l’analisi dei fenomeni di dissesto; con il Comitato Glaciologico Italiano (CGI) - di cui Arpa Piemonte è membro dal dicembre 2023 , per la pianificazione della campagna e la redazione del rendiconto annuale a scala nazionale (https://www.glaciologia.it/i-ghiacciai-italiani/le-campagne-glaciologiche/); con la Società Meteorologica Italiana per lo studio del ghiacciaio di Ciardoney in Valle Soana (sopralluogo congiunto il 17 settembre 2024 per la predisposizione del bilancio di massa - http://www.nimbus.it/ghiacciai/2024/240920_CiardoneyBilancio.htm); con il Parco Nazionale Gran Paradiso (sorvolo congiunto sui ghiacciai della Valle Orco l’11 ottobre 2024); nonché con il Settore Protezione Civile della Regione Piemonte e con il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese per l’organizzazione dei sorvoli in elicottero. Infine, gli esperti di Arpa Piemonte hanno partecipato alla tappa piemontese della Carovana dei Ghiacciai 2024, la campagna internazionale promossa da Legambiente e CIPRA (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano.

Al termine della campagna di monitoraggio, si conferma la tendenza di riduzione areale e volumetrica della copertura glaciale, seppure attenuata dall’abbondante innevamento primaverile, circoscritto però alle quote più elevate. La rapidità e l’intensità delle trasformazioni in atto innescano un ventaglio di processi d’instabilità che racchiude l’intera gamma dei fenomeni tipici degli ambienti glaciali e periglaciali. In questo contesto, eventi meteorologici intensi e talora estremi, insieme al riscaldamento atmosferico, favoriscono il verificarsi di crolli rocciosi e colate detritiche, che interessano diffusamente bacini glacializzati, anche con elevata frequenza.

In particolare, gli intensi fenomeni  meteorologici dell'estate 2024 in Piemonte hanno determinato - in ambiente glaciale, effetti al suolo anche alle quote più elevate. 
L’evento del 29 giugno ha colpito violentemente il comune di Macugnaga (VB), dove si sono verificati danni alla viabilità, alle abitazioni e alla rete dei sottoservizi, soprattutto nell’area centrale del paese. Durante l'evento, si sono attivati gli impluvi e le linee di deflusso su gran parte dell’Alta Valle Anzasca, alimentando non solo i rii Tambach e Horlovono - responsabili dell’alluvionamento di Macugnaga, ma anche gli affluenti di sinistra dell’Anza nel bacino glaciale del Belvedere. Le piogge hanno colpito intensamente in alta quota, fin verso i 4000 metri, determinando l’erosione della neve e, a quote inferiori, l’incisione dei ripidi alvei dei torrenti. Il materiale detritico prelevato ha poi prodotto diffusi fenomeni di colata detritica che hanno coinvolto direttamente i ghiacciai e le morene di Nordend, del Piccolo Fillar, del Belvedere, di Jazzi e di Roffel. Per una descrizione approfondita degli effetti al suolo si veda la relazione di evento e la scheda SIFraP pubblicate da Arpa Piemonte.

 

Confronto multitemporale dell’attiva dinamica del conoide dei torrenti Castelfranco e Piccolo Fillar, sul fianco sinistro del ghiacciaio del Belvedere: in alto la situazione a inizio agosto 2023 (foto M. Chiarle, CNR-IRPI); in centro a seguito dell’evento del 27 agosto 2023, una significativa colata detritica si è propagata lungo l’asta del t. Castelfranco e, dopo aver divagato sul conoide, ha superato la morena laterale sinistra del Belvedere, approfondendone ed allargandone la breccia (*); il deposito detritico si è messo in posto sulla superficie del ghiacciaio e la frazione liquida ha proseguito fino alla fronte scavando due rigole nel ghiaccio. In basso, la colata del 29 giugno 2024 lungo il t. del Piccolo Fillar ha raggiunto il fianco destro dell’accumulo preesistente del Castelfranco, sopravanzandone l’unghia a ridosso della morena del Belvedere, fino a invadere il ghiacciaio dove la frazione liquida è stata assorbita dagli inghiottitoi glaciali (foto Arpa Piemonte).

L’evento del 5 settembre ha interessato un’area allungata che si estende dalla Val Chisone, attraversa la Val di Susa e la testata delle Valli di Lanzo fino alla Val d’Orco (per maggiori dettagli si rimanda alla relazione di evento). Anche in queste ultime due valli sono stati riscontrati effetti sulle zone glacializzate. Analogamente all’episodio di giugno, le piogge hanno colpito gli alti versanti, provocando l’attivazione di numerose colate detritiche. 

In questo contesto, alcuni ghiacciai hanno subito fenomeni di instabilità: il ghiacciaio Martellot, in Val Grande di Lanzo, è stato attraversato da molteplici canali di colata, ben visibili per il netto contrasto con la neve residua dell’inverno. Alla testata del vallone di Sea, sempre in Val Grande di Lanzo, un accumulo di detriti ha riempito e occupato il lago formatosi nell’estate 2024 alla fronte del ghiacciaio di Sea. In Val d’Orco, la morena frontale meridionale del ghiacciaio Occidentale del Carro è stata profondamente incisa per effetto di erosione concentrata; il materiale asportato si è depositato in due grandi accumuli tra i 2.400 m e i 2.150 m di quota, nei pressi dell’Alpe Mandetta.

Il piccolo ghiacciaio di Martellot, innevato, attraversato da numerosi accumuli di colata detritica attribuiti all’evento del 5 settembre 2024

Il 26 dicembre 2024, verso fine anno, si è verificato il crollo di circa 300.000 m3 di materiale da uno sperone roccioso a nord-ovest del Colle delle Locce in alta Valle Anzasca, a ridosso della cresta spartiacque con la Valsesia, nel comune di Macugnaga (VB). L’evento è descritto in dettaglio nel capitolo dedicato alle aree in frana.

Vista frontale della frana del Colle delle Locce avvenuta il 26 dicembre 2024 (Fotografia scattata il 28 dicembre 2024, cortesemente fornita da M. Vittone del Soccorso Alpino di Macugnaga).

l crollo del 26 dicembre costituisce l’ultimo episodio di instabilità in un’area caratterizzata da dinamiche ambientali particolarmente intense. La sovrapposizione di dinamiche geomorfologiche di natura glaciale, gravitativa, torrentizia e valanghiva rende indispensabile un approfondimento conoscitivo, con l’obiettivo di definire un piano specifico di osservazione e monitoraggio da attuare nel 2025.

In generale, anche negli episodi osservati nell’ultimo anno, l’instabilità in ambiente glaciale è ormai appurato essere un diretto effetto del deterioramento della resistenza superficiale della roccia alle alte quote. Un fattore determinante è la riduzione locale del permafrost, verosimilmente accelerata dalle temperature elevate e persistenti di agosto. Il permafrost — la cui degradazione influisce fortemente sulla stabilità degli ammassi rocciosi — è monitorato a livello regionale dalla rete di misura di Arpa Piemonte ed è in fase di riscaldamento, in linea con i trend riscontrati a scala globale. 

Informazioni e risorse aggiuntive

Notizia sul sito di Arpa Piemonte sulla prima giornata mondiale dei ghiacciai https://www.arpa.piemonte.it/notizia/prima-giornata-mondiale-dei-ghiacciai

I ghiacciai nelle Alpi piemontesi RSA2024

Report campagna glaciologica 2024 https://www.arpa.piemonte.it/media/7234 

Video campagna glaciologica 2024 https://www.youtube.com/watch?v=-o-EmwTYL0M

Report campagna glaciologica 2023 https://www.arpa.piemonte.it/sites/default/files/media/2024-05/Relazione_glaciologica_2023.pdf

Video campagna glaciologica 2023 https://youtu.be/sbyWalH0Kws

Report campagna glaciologica 2022 https://www.arpa.piemonte.it/pubblicazione/relazione-preliminare-dellanalisi-dei-principali-ghiacciai-delle-alpi-piemontesi

Geoportale Arpa Piemonte, livello ghiacciai: https://geoportale.arpa.piemonte.it/app/public/?pg=mappa&ids=6880d779243e4bfbaf6f6fbfba525c67

Comitato Glaciologico Italiano: http://www.glaciologia.it/

Società Meteorologica Italiana: http://www.nimbus.it

Il settore del Rifugio Gastaldi e del ghiacciaio della Bessanese è sito di studio e di valorizzazione, per maggiori informazioni https://geoclimalp.irpi.cnr.it/bacino-della-bessanese/.

Gruppo di ricerca GeoClimAlp (Geomorphological impacts of Climate change in the Alps):  https://geoclimalp.irpi.cnr.it