Di seguito vengono illustrate le attività svolte per quanto concerne in specifico il controllo delle potenze degli impianti 5G, ed i principali risultati relativi al 2023.
Il Decreto 2 dicembre 2014 prevede che gli operatori di telefonia mobile mettano a disposizione degli enti di controllo i dati di potenza, registrati con cadenza oraria, effettivamente utilizzata dagli impianti.
In particolare, per gli impianti 5G è stato messo a punto un sistema nazionale di controllo dei dati, nell’ambito di un tavolo tra Sistema Nazionale di Protezione Ambientale ed operatori di telefonia, che ha permesso di standardizzare il flusso dei dati e le verifiche, automatizzando e migliorando così i controlli.
Il sistema di analisi dei dati messo a punto da Arpa Piemonte permette di controllare ogni mese i parametri degli impianti effettivamente presenti sul territorio, con la finalità di verificare che tutti i parametri di installazione e funzionamento rispettino quanto fissato in fase di autorizzazione. In particolare, vengono effettuate verifiche sui valori medi su 24 ore delle potenze, direttamente correlati alla verifica del rispetto del valore di attenzione e dell’obiettivo di qualità fissati dalla normativa vigente di 6 V/m come media su 24 ore e sui valori medi su 6 minuti, correlati alla verifica del rispetto dei limiti.
Analizzando la distribuzione delle potenze medie su 24 ore confrontando quelle dichiarate in fase autorizzativa con quelle effettivamente esercite per circa un migliaio di antenne sul territorio regionale si constata come ad oggi gli impianti 5G impegnino una potenza di esercizio decisamente inferiore a quella autorizzata.
I valori di potenza media su 24 ore effettivamente esercita corrispondono al massimo di tale parametro raggiunto nell’arco del 2023.
Questo fenomeno è dovuto sia alla diffusione ancora relativamente limitata dei terminali 5G, con conseguente scarsa richiesta di attivazione di fasci di radiazione per la fornitura di servizi, sia alle caratteristiche di ottimizzazione della trasmissione dei segnali tipiche del 5G.
Infatti, da diversi test effettuati tramite misure in campo, è emerso che gli impianti 5G sono in grado di garantire i servizi mobili anche irradiando una potenza molto bassa rispetto a quella di targa dell’apparato.
Le potenze effettivamente esercite dal 5G risultano, per i motivi visti sopra, anche molto più basse di quelle esercite dai sistemi precedenti, ed in particolare il 4G, che è il sistema ad oggi più impattante sul territorio.
Infatti, circa l’80% delle sorgenti 4G esercisce potenze medie superiori a 6W – il 60% circa tra 6W e 20W – mentre il 60% delle antenne 5G utilizza potenze medie inferiori a 6W.
Informazioni e risorse aggiuntive
DECRETO MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 2 dicembre 2014 Linee guida, relative alla definizione delle modalita' con cui gli operatori forniscono all'ISPRA e alle ARPA/APPA i dati di potenza degli impianti e alla definizione dei fattori di riduzione della potenza da applicare nelle stime previsionali per tener conto della variabilita' temporale dell'emissione degli impianti nell'arco delle 24 ore. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/12/22/14A09740/sg
SNPA – Sistema nazionale protezione ambiente – La rete delle agenzie ambientali (Arpa-Appa-Ispra) per l'ambiente https://www.snpambiente.it/