La potenza complessiva degli impianti per telecomunicazioni, parametro correlabile con l’intensità di campo elettromagnetico irradiata, ha avuto negli anni andamento crescente. Fino al 2011, il contributo preponderante è stato quello degli impianti radiotelevisivi.
A partire dal 2012, però, la potenza complessiva di questa tipologia di impianti è andata stabilizzandosi intorno ad un valore di 1.1 milioni di W, mentre ha continuato a crescere la potenza delle stazioni radiobase per telefonia cellulare. Quest’ultima è in effetti passata da un contributo pari al 34% del totale nel 2006 all’84% del totale ad inizio 2024, superando decisamente il contributo degli impianti radiotelevisivi.
Per quanto riguarda la potenza complessiva degli impianti di telefonia, negli anni gli incrementi maggiori sono conseguenza dei cambi di tecnologia a partire dall’anno 2005, in cui si ebbe un incremento netto legato all’implementazione della rete 3G.
In effetti gli aumenti di potenza si sono concentrati negli ultimi anni: nel 2011 il primo grosso balzo è legato all’introduzione del 4G e, tra il 2019 e il 2021 al potenziamento del 4G per garantire maggiori coperture territoriali e tipologie di servizi e all’introduzione del 5G.
Negli ultimi tre anni l’incremento si è stabilizzato su livelli tra l’8 e il 10% annui.
Al fine di poter seguire l’andamento dell’implementazione dei nuovi sistemi banda larga, è stato introdotto dal 2015 il monitoraggio della potenza complessiva a livello regionale per ciascun sistema di telefonia: 2G (GSM e DCS), 3G (UMTS) e 4G (LTE); dal 2019 viene monitorata anche la potenza associata ai nuovi sistemi 5G e dal 2020 la potenza associata al sistema ibrido 4G-5G chiamato DSS.
I dati mostrano come i sistemi 2G ad oggi impegnino circa il 13% della potenza installata. Continua infatti la tendenza in diminuzione iniziato nel 2019, dovuto al fatto che si sfruttano le stesse bande di frequenza precedentemente destinate al GSM per i sistemi più recenti, togliendo potenza al primo per dedicarla ai secondi.
Circa il 12% della potenza complessiva è invece impiegata dai sistemi 3G, che hanno avuto un incremento di potenza negli anni tra il 2015 e il 2017, ed iniziato una decrescita che, a partire dal 2018, si va facendo di anno in anno più significativa: anche questo sistema, pur restando un contributo significativo alla potenza complessivamente installata, sta lasciando spazio ai più efficienti sistemi dal 4G in su, tanto che due operatori di telefonia in Italia stanno procedendo alla completa dismissione della rete 3G.
In effetti, l’incremento della potenza dei sistemi 4G è stato e rimane considerevole, tanto che il contributo percentuale alla potenza totale è del 63%.
Informazioni e risorse aggiuntive
DECRETO 2 dicembre 2014 Linee guida, relative alla definizione delle modalita' con cui gli operatori forniscono all'ISPRA e alle ARPA/APPA i dati di potenza degli impianti e alla definizione dei fattori di riduzione della potenza da applicare nelle stime previsionali per tener conto della variabilita' temporale dell'emissione degli impianti nell'arco delle 24 ore. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/12/22/14A09740/sg
Portale sui campi elettromagnetici in Piemonte https://webgis.arpa.piemonte.it/secure_apps/portale_cem/
Per quanto riguarda la potenza complessiva degli impianti di telefonia, negli anni gli incrementi maggiori sono conseguenza dei cambi di tecnologia a partire dall’anno 2005, in cui si ebbe un incremento netto legato all’implementazione della rete 3G.
In effetti gli aumenti di potenza si sono concentrati negli ultimi anni: nel 2011 il primo grosso balzo è legato all’introduzione del 4G e, tra il 2019 e il 2021 al potenziamento del 4G per garantire maggiori coperture territoriali e tipologie di servizi e all’introduzione del 5G.
Negli ultimi tre anni l’incremento si è stabilizzato su livelli tra l’8 e il 10% annui.
Al fine di poter seguire l’andamento dell’implementazione dei nuovi sistemi banda larga, è stato introdotto dal 2015 il monitoraggio della potenza complessiva a livello regionale per ciascun sistema di telefonia: 2G (GSM e DCS), 3G (UMTS) e 4G (LTE); dal 2019 viene monitorata anche la potenza associata ai nuovi sistemi 5G e dal 2020 la potenza associata al sistema ibrido 4G-5G chiamato DSS.
I dati mostrano come i sistemi 2G ad oggi impegnino circa il 13% della potenza installata. Continua infatti la tendenza in diminuzione iniziato nel 2019, dovuto al fatto che si sfruttano le stesse bande di frequenza precedentemente destinate al GSM per i sistemi più recenti, togliendo potenza al primo per dedicarla ai secondi.
Circa il 12% della potenza complessiva è invece impiegata dai sistemi 3G, che hanno avuto un incremento di potenza negli anni tra il 2015 e il 2017, ed iniziato una decrescita che, a partire dal 2018, si va facendo di anno in anno più significativa: anche questo sistema, pur restando un contributo significativo alla potenza complessivamente installata, sta lasciando spazio ai più efficienti sistemi dal 4G in su, tanto che due operatori di telefonia in Italia stanno procedendo alla completa dismissione della rete 3G.
In effetti, l’incremento della potenza dei sistemi 4G è stato e rimane considerevole, tanto che il contributo percentuale alla potenza totale è del 63%.
Per quanto riguarda invece i sistemi 5G, anche in questo caso si rileva una rapida crescita delle potenze, che nel giro di 4 anni sono passate dall’1% al 14% della potenza totale.
Un 10% circa della potenza totale è invece dedicato al sistema DSS.