Nel corso dell’estate 2023, d’intesa con il Comitato Glaciologico Italiano, ARPA Piemonte ha svolto una intensa campagna glaciologica al fine di documentare le trasformazioni dell’alta montagna, accelerate dal cambiamento climatico in atto. Sono stati visitati 43 ghiacciai su un totale di 107 come censiti nel più recente catasto disponibile (Smiraglia e Diolaiuti, 2015).
Lo scopo del monitoraggio è consistito nella valutazione visiva dello stato complessivo dei ghiacciai, della presenza di neve residua, di dissesti che coinvolgono direttamente i corpi glaciali, di laghi di neoformazione e di eventuali situazioni di evidente pericolo. I rilievi nelle aree glacializzate sono stati effettuati tramite sopralluoghi diretti, sorvoli in elicottero e con drone, grazie al supporto logistico del Settore Protezione Civile della Regione Piemonte e del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Le informazioni raccolte sono state elaborate ed integrate con immagini e dati satellitari.
A conclusione della campagna glaciologica è stato possibile tracciare un quadro dello stato dei ghiacciai, accomunati da una generale regressione, conseguenza di inverni poco nevosi ed estati molto calde. Tranne limitate eccezioni, è risultata praticamente scomparsa la neve residua dell’inverno precedente sotto i 3500 m di quota, questa sopravvive solo negli alti bacini glaciali del Monte Rosa. Al di sotto, senza più protezione, il ghiaccio si presenta esposto, grigio e solcato da rigole di acqua di fusione; predisposti dalla degradazione del permafrost nell’ambiente periglaciale, crolli in roccia e colate detritiche contribuiscono ad aumentare la copertura detritica dei ghiacciai.
Il marcato deficit nel bilancio di massa dei ghiacciai (ossia il rapporto tra l’accumulo di neve invernale e la fusione estiva di neve e ghiaccio) sta determinando la progressiva contrazione delle masse glaciali. Questa si esplica attraverso l’abbassamento della superficie glaciale (e quindi la riduzione dello spessore del ghiacciaio) e l’innalzamento della quota della posizione della fronte glaciale (in questo caso si parla di “arretramento” della fronte glaciale). I ghiacciai diminuiscono di superficie e di volume, e l’emersione dal ghiaccio di “isole”, gradini e/o dorsali rocciose interrompe la continuità della massa glaciale, suddividendola talora in corpi distinti. I ghiacciai minori si trovano sempre più spesso relegati in quota nelle aree meno esposte ai raggi solari diretti, ridotti in placche di ghiaccio residuo in cui è assente un flusso verso valle (e in questo caso perdono la definizione di “ghiacciai” e si definiscono “glacionevati”).
Risorse esterne e approfondimenti
Per documentare l'attività svolta sul campo nel corso della campagna glaciologica e per illustrare sinteticamente i risultati ottenuti, è stato realizzato un breve video. https://youtu.be/sbyWalH0Kws
Relazione della campagna glaciologica del 2022 https://www.arpa.piemonte.it/pubblicazione/relazione-preliminare-dellanalisi-dei-principali-ghiacciai-delle-alpi-piemontesi
Relazione della campagna glaciologica del 2023 https://www.arpa.piemonte.it/pubblicazione/relazione-glaciologica-2023
Ghiacciai https://www.arpa.piemonte.it/scheda-informativa/ghiacciai
Comitato Glaciologico Italiano: http://www.glaciologia.it/
Smiraglia, C., & Diolaiuti, G. (2015). Il nuovo catasto dei ghiacciai italiani. Ev-K2-CNR Ed., Bergamo, 400. Reperibile in: https://sites.unimi.it/glaciol/index.php/it/catasto-dei-ghiacciai-italiani/