Esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da telefoni cellulari

L’esposizione ai campi elettromagnetici generati da telefoni cellulari e smartphone può essere localmente intensa, soprattutto durante una chiamata voce. 

Il livello di esposizione varia al variare del luogo dove ci si trova durante una chiamata – diminuisce tanto più c’è “campo” e aumenta tanto meno ce n’è – del tipo di tecnologia utilizzata – è più elevata per il 2G, diminuisce con il 3G e il 4G – del modello di telefono e della distanza tra dispositivo e utente – l’intensità di campo diminuisce rapidamente nei primi 30cm.

Se non vengono utilizzati viva-voce o auricolare, l’esposizione coinvolge prevalentemente la testa del soggetto utilizzatore: i tessuti della testa assorbono in questo caso la maggior parte dell’energia generata dal dispositivo.

Un’indicazione della quantità di energia che può essere assorbita dalla testa di un utilizzatore viene data dal parametro detto tasso di assorbimento specifico o SAR, che misura l’energia assorbita per unità di massa.

L’Europa ha previsto, per la commercializzazione di cellulari e smartphone, che i produttori misurino su fantocci di testa umana il SAR, e che esso debba essere inferiore a 2 W/kg. 

I dati di SAR dei diversi dispositivi devono inoltre essere resi disponibili all’utente e in genere sono riportati nella confezione del dispositivo, oppure in rete nei siti dei produttori.
L’analisi che segue è stata svolta per cercare di capire se, nel rispetto del limite di SAR, vi sia stata negli anni un’evoluzione.

Per fare questo, i valori di SAR di diversi modelli di telefonini e smartphone di alcune tra le marche più diffuse sono stati monitorati negli anni. Nel grafico sono riportati i valori medi del SAR su alcuni modelli di ciascuna marca commercializzati negli anni tra il 2011 e il 2024: si può osservare come le diverse marche abbiano tra loro differenze anche consistenti nei valori di SAR, e come, a livello medio di tutti i prodotti indagati, tale parametro resti pressoché costante nel tempo.

Se si tiene conto del fatto che nel 2022 in Italia risultavano presenti circa 1.3 smartphone per abitante e che l’esposizione ai campi elettromagnetici dovuta al telefono cellulare è in molte situazioni più intensa di quella dovuta ad altre sorgenti, si comprende come una politica di minimizzazione del SAR porterebbe ad un grande impatto nella riduzione dell’esposizione della popolazione. 

Assume quindi particolare importanza, visti i grandi numeri, la programmazione di attività di informazione alla popolazione con l’obiettivo di rendere gli utilizzatori di smartphone maggiormente consapevoli della possibile esposizione e delle modalità per tutelarsi, nonché di favorire una scelta tra i modelli e le marche di cellulari anche in base al SAR.

Questo aspetto ha particolare rilievo se si tiene conto della diffusione nell’uso dello smartphone tra le generazioni dei più giovani, stando al rapporto di Save the Children di novembre 2023, a inizio 2023 quasi la metà - il 47% - dei 3.400 11÷19enni intervistati in occasione del Safer Internet Day ha dichiarato di passare oltre 5 ore al giorno online - era il 30% nel 2020 - e il 37% controlla lo smartphone più di dieci volte al giorno.

Informazioni e risorse aggiuntive

1999/519/CE: Raccomandazione del Consiglio, del 12 luglio 1999, relativa alla limitazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz http://data.europa.eu/eli/reco/1999/519/oj

Motore di ricerca dei vari modelli di telefonini e smartphone e relative emissioni SAR verificate dall'ente tedesco "Bundesamt für Strahlenschutz" https://www.bfs.de/EN/service/sar-suche/sar_suche_node.html