Aria

Monossido di carbonio (CO)

Tema
Tipo
img-intro
nuvole e sole
Paragrafi

Il monossido di carbonio (CO) è un gas inodore e incolore che si forma dalla combustione incompleta degli idrocarburi presenti in carburanti e combustibili. La principale sorgente di CO è rappresentata dal traffico veicolare, in particolare dai gas di scarico dei veicoli a benzina. La concentrazione di CO emessa dagli scarichi dei veicoli è strettamente connessa alle condizioni di funzionamento del motore: si registrano concentrazioni più elevate con motore al minimo ed in fase di decelerazione, condizioni tipiche di traffico urbano intenso e rallentato. Le concentrazioni in aria di questo inquinante sono inoltre ben correlate all'intensità del traffico in vicinanza del punto di rilevamento.
Il CO è un inquinante primario, con un tempo di permanenza in atmosfera relativamente lungo e con una bassa reattività chimica.
La popolazione urbana, nelle aree congestionate dal traffico, spesso è esposta a basse concentrazioni di monossido di carbonio per periodi di lunga durata.
 

Informazioni e risorse aggiuntive

Per una descrizione più approfondita dell'inquinante si rimanda alla pagina dedicata di Arpa Piemonte - Inquinanti atmosferici https://www.arpa.piemonte.it/scheda-informativa/inquinanti-atmosferici

Decreto Legislativo 155 del 13/08/2010 - Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2010-08-13;155

Anno
2025
Stato del Documento
Gruppo di Redazione

Biossido di zolfo (SO₂)

Tema
Tipo
img-intro
INDUSTRIE
Paragrafi

Il biossido di zolfo (o anidride solforosa) è un gas solubile in acqua che tende a stratificarsi nelle zone più basse dell’atmosfera in quanto più pesante dell’aria. Deriva dall’ossidazione dello zolfo nel corso dei processi di combustione che utilizzano sostanze che lo contengono (ad esempio i combustibili fossili). Il biossido di zolfo, reagendo con l’acqua, si ossida ad acido solforico, responsabile in gran parte del fenomeno delle piogge acide.

La riduzione delle emissioni legate al riscaldamento domestico e al traffico veicolare, grazie all’introduzione di limitazioni nel tenore di zolfo nei combustibili e all’incremento dell’utilizzo del metano nella produzione di energia e nel riscaldamento domestico, ha permesso una evidente riduzione delle concentrazioni di SO2 in atmosfera. 

A titolo di esempio della riduzione delle concentrazioni atmosferiche di questo inquinante, si riporta di seguito la massima media giornaliera su base annua registrata dal 1971 al 2024 a Torino – Consolata, la stazione di traffico situata nella zona centrale della città, per la quale è disponibile la serie storica più lunga a livello regionale.
 

Biossido di zolfo: massima media giornaliera su base annuale, rilevata presso la stazione di Torino-Consolata - Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

Per una descrizione più approfondita dell'inquinante si rimanda alla pagina dedicata di Arpa Piemonte - Inquinanti atmosferici https://www.arpa.piemonte.it/scheda-informativa/inquinanti-atmosferici

Decreto Legislativo 155 del 13/08/2010 - Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2010-08-13;155

Anno
2025
Stato del Documento
Gruppo di Redazione

Ozono - superamenti della soglie di informazione e di allarme

Capitolo
Ozono
Anno
2025

La normativa prevede, per le concentrazioni medie orarie, una soglia per l’informazione alla popolazione pari a 180 µg/m³ ed una soglia di allarme pari a 240 µg/m³.
Su tutto il territorio regionale, nel corso degli anni, si è assistito ad una riduzione del numero dei superamenti, tranne per il 2022 che ha registrato picchi importanti nell’agglomerato di Torino. Il 2024 presenta numeri di giorni di superamento per i tre tipi di zona fra i più bassi della serie storica. 

Ozono, trend del numero medio di giorni di superamento della soglia di informazione (2012-2024) - Fonte Arpa Piemonte

Dal confronto fra i superamenti della soglia di informazione registrati negli ultimi tre anni in ciascuna stazione emerge una netta diminuzione nel 2024 rispetto agli anni precedenti.

Nel 2024 la soglia di informazione (180 μg/m3 come massima media oraria) è stata superata in 3 delle 31 stazioni in cui il parametro viene misurato, contro le 13 stazioni del 2023 e le 28 del 2022. Nel 2024 la soglia di informazione è stata superata per un numero complessivo di ore decisamente inferiore rispetto agli anni precedenti (4 ore nel 2024, 33 ore nel 2023, 61 nel 2021). Si evidenzia che nel 2022 le ore di superamento erano state ben 571.
La soglia di allarme (240 µg/m3 su tre ore consecutive) non è mai stata superata nel corso del 2024, così come nel 2023, 2022 e 2021.

Ozono, numero di superamenti annuali della soglia di informazione registrati nel 2022, 2023 e 2024 - Fonte Arpa Piemonte
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Aria

Ozono - valore obiettivo per la protezione della salute umana

Capitolo
Ozono
Anno
2025
Valore obiettivo per la protezione della salute umana nel 2023 (media su tre anni)

Il numero di superamenti del valore obiettivo per la protezione della salute umana riscontrati presso le stazioni della rete regionale e mediati su tre anni, evidenzia come l’indicatore sia ancora superato su tutto il territorio regionale, tranne che nella stazione di quota di Baceno – Alpe Devero e nella stazione di fondo suburbano di Domodossola-Curotti.

Ozono, numero di superamenti del valore obiettivo per la protezione della salute umana per l’anno 2024: valori misurati presso le stazioni della rete regionale, posizionate in ordine decrescente per il numero di superamenti - Fonte Arpa Piemonte
Valore obiettivo per la protezione della salute umana – serie storiche (media su tre anni)

Il valore obiettivo per la protezione della salute umana, tra i riferimenti definiti dalla normativa, è quello che meglio descrive situazioni di inquinamento e di esposizione della popolazione mediate nel tempo. L’andamento negli anni di questo indicatore, mediato per tipologia di zona, viene mostrato nel grafico seguente: l’ozono, fra gli inquinanti critici, è l’unico a non mostrare un netto trend di riduzione nel corso degli anni. 
 

Ozono, numero medio di giorni di superamento del valore obiettivo per la protezione della salute umana (media su tre anni) per tipo di zona (2005-2024) - Fonte Arpa Piemonte
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Aria

PM2.5 Media annuale - serie storiche

Capitolo
PM2.5
Anno
2025

Dall’analisi del trend dei valori medi annuali suddivisi per tipologia di zona (rurale, suburbana ed urbana), a differenza di quanto accade per il PM10, la zona urbana e quella suburbana hanno all’incirca gli stessi valori e lo stesso andamento storico, come ci si può attendere in conseguenza del carattere prevalentemente secondario di questo inquinante.

Particolato PM2.5, trend del valore medio annuale per tipo di zona

Il grafico seguente riporta il trend dei valori di concentrazione misurati dal 2006 al 2024 presso la stazione di Torino-Lingotto, collocata in contesto di fondo urbano. La stazione rappresenta il punto di misura “storico” per la misura dell’inquinante a Torino. Dal grafico è possibile notare come i valori misurati siano gradualmente diminuiti nel corso degli anni e, dal 2018, il valore limite annuale– pari a 25 µg/m3- non sia più stato superato.

Particolato PM2.5, Trend delle concentrazioni medie annuali misurate presso la stazione di fondo urbano di Torino-Lingotto ( 2006-2024)

In un grafico a box plot1  sono riportate le distribuzioni delle concentrazioni medie annuali misurate da tutte le stazioni della rete regionale nel periodo 2010 - 2024. Come per il PM10, si osserva un trend decrescente, con una relativa stabilizzazione nel periodo 2018-22 ed una riduzione nel 2023-24. 

Particolato PM2.5, boxplot delle concentrazioni medie annuali misurate presso le stazioni della rete di monitoraggio della qualità dell’aria dal 2003 al 2024. La linea nera orizzontale rappresenta il valore della mediana di ciascun anno mentre il valore medio è riportato in forma tabellare, la linea rossa il limite stabilito dal D.Lgs 155/2010 per la media annua.

1Ciascun box è delimitato in alto e in basso dal primo e dal terzo quartile (25° e 75 ° percentile rispettivamente), al centro è presente una barra orizzontale che rappresenta la mediana (50° percentile: valore superiore al 50% dei dati considerati); le barre verticali che escono dal box rappresentano il minimo e il massimo e sono calcolate sulla base del range interquartile (IQR, differenza tra il terzo e il primo quartile) moltiplicato per un fattore (1.5).

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Aria

PM10 Numero di superamenti del limite giornaliero - Serie storiche

Capitolo
PM10
Anno
2025

Il trend dei superamenti giornalieri su base regionale per i tre tipi di zona (urbana, suburbana e rurale) conferma la zona urbana come la più critica.

Particolato PM10, trend del numero di superamenti del valore limite giornaliero per tipo di zona - Fonte Arpa Piemonte

La tendenza decrescente è evidenziata anche dalla elaborazione in cui sono riportati i box plot1  del numero di superamenti del valore limite per le concentrazioni medie giornaliere di tutte le stazioni della rete di monitoraggio della qualità dell’aria dal 2003 al 2024: si può osservare un generale trend di riduzione nel corso degli anni, una sostanziale stabilizzazione del numero di superamenti nel periodo 2018-2022 ed un deciso decremento nel 2023.

Particolato PM10, boxplot del numero di superamenti del valore limite per le concentrazioni medie giornaliere misurate dalle stazioni della rete di monitoraggio della qualità dell’aria dal 2003 al 2024. La linea rossa indica il limite stabilito dal D.Lgs 155/2010 - Fonte Arpa Piemonte

1Ciascun box è delimitato in alto e in basso dal primo e dal terzo quartile (25° e 75 ° percentile rispettivamente), al centro è presente una barra orizzontale che rappresenta la mediana (50° percentile: valore superiore al 50% dei dati considerati); le barre verticali che escono dal box rappresentano il minimo e il massimo e sono calcolate sulla base del range interquantile (IQR, differenza tra il terzo e il primo quartile) moltiplicato per un fattore (1.5).

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Aria

PM10 Media annuale - serie storiche

Capitolo
PM10
Anno
2025

Analizzando le serie storiche di tutte le tipologie di stazioni di misura della qualità dell’aria si osserva una riduzione dei livelli di PM10, attribuibile all’introduzione di misure volte al contenimento delle emissioni della componente primaria e dei precursori del particolato secondario; rimangono le oscillazioni annuali legate ai fattori meteorologici. Nel periodo 2003-2023, a livello regionale, le concentrazioni medie annue di PM10 risultano essersi progressivamente ridotte per poi stabilizzarsi nell’ultimo sessennio. 

Il trend delle medie annuali su base regionale per i tre tipi di zona (urbana, suburbana e rurale) conferma la zona urbana come la più critica.

Particolato PM10, trend della concentrazione media annuale per tipo di zona - Fonte Arpa Piemonte

Il trend decrescente delle concentrazioni è evidenziato anche dal grafico sottostante nel quale sono riportati i box plot delle distribuzioni delle concentrazioni medie annuali misurate da tutte le stazioni della rete regionale nel periodo 2003-2024: dopo un periodo di relativa stabilità dell’andamento dei valori misurati (dal 2018 al 2022), il 2024 presenta una riduzione degli stessi, confermando la tendenza decrescente sul lungo periodo. L’intera distribuzione del 2024 si posiziona sotto il valore limite.  

Particolato PM10, boxplot delle concentrazioni medie annuali misurate presso le stazioni della rete di monitoraggio della qualità dell’aria dal 2003 al 2024. Il pallino rosso rappresenta il valore medio di ciascun anno, la linea rossa il limite stabilito dal D.Lgs 155/2010 per la media annua - Fonte Arpa Piemonte
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Aria

Gli scenari emissivi

Anno
2025

L’analisi di scenario è un metodo per stimare con sistemi modellistici gli effetti attesi sulla qualità dell’aria a seguito dell’applicazione di misure di riduzione delle emissioni, in funzione del raggiungimento degli obiettivi previsti dalla normativa. 

Per la realizzazione delle analisi di scenario devono essere predisposti degli scenari emissivi futuri - a partire da uno scenario base relativo ad un determinato anno, considerato come riferimento – che tengano conto delle evoluzioni tecnologiche e comportamentali, nonché dell’applicazione delle misure di riduzione delle emissioni decise ai vari livelli (comunitario, nazionale, regionale).

Il modello GAINS (Greenhouse Gas – Air Pollution Interactions and Synergies) è un modello sviluppato a livello europeo dalla IIASA (International Institute for Applied Systems Analysis) per poter elaborare scenari emissivi di gas serra (GHGs) e considerare così le interazioni tra inquinamento atmosferico e cambiamenti climatici. 

La versione nazionale del modello (GAINS-Italia), adottata come strumento ministeriale nell’ambito del tavolo Ministero-Regioni, è il riferimento metodologico che - armonizzando informazioni di scala europea, nazionale e regionale - consente la messa a punto di scenari futuri regionali in un contesto coerente, assumendo una serie di ipotesi (economiche, di evoluzione delle normative e delle strategie di controllo progressivamente applicate), sulla base delle quali possono essere ricavati dei trend emissivi regionali per i principali indicatori ambientali: ammoniaca (NH3), anidride carbonica (CO2), metano (CH4), ossidi di azoto (NOX), protossido di azoto (N2O), particolato (TSP, PM10, PM2.5), biossido di zolfo (SO2) e composti organici volatili (VOC).

Lo scenario evolutivo GAINS integra al suo interno:

  • l’evoluzione attesa dei consumi energetici e delle attività produttive (modello MARKAL Italy, scenari di attività produttive ENEA/ISPRA, ecc.);
  • le misure di controllo previste dalla CLE (Current Legislation);
  • il complesso dei Piani della Qualità dell’Aria predisposti dalle Regioni italiane.

 Enea e Ispra realizzano scenari evolutivi aggiornati, tenendo conto degli scenari energetici e dei dati di attività produttiva non energetici più recenti.

Lo scenario nazionale “Baseline_WM_PNIEC_Sep2021”, ovvero scenario with measure che include le politiche e misure vigenti fino al 2015, ha fornito i parametri necessari per proiettare le emissioni italiane dell’anno base fino al 2025 e al 2030 per la revisione del Piano Regionale della Qualità dell’Aria; per il Piemonte, inoltre, tale scenario è stato regionalizzato, attraverso un focus sui macrosettori “Combustione non industriale” e “Trasporto su strada”: i trend di GAINS sono stati infatti ritenuti troppo ottimistici rispetto all’evoluzione reale del parco impianti e del parco veicoli circolante piemontesi. 

È opportuno ricordare che uno scenario è sempre caratterizzato da un certo grado di incertezza, dipendente dai deficit di conoscenza dei fattori e dei processi determinanti le emissioni; alcune di tali lacune possono essere colmate con strumenti statistici o con maggiori ricerche volte ad incrementare la conoscenza scientifica di determinate sorgenti emissive; altre risultano invece intrinseche al processo di elaborazione degli scenari e quindi difficilmente eliminabili, in quanto legate all’incertezza delle proiezioni degli sviluppi economici futuri e alla reale efficacia delle politiche di riduzione delle emissioni operanti sui diversi settori, quali ad esempio la produzione di energia, i trasporti (come ha recentemente dimostrato il caso dell’Euro 5 per gli ossidi di azoto) o l’agricoltura.

Per quanto riguarda il particolato PM10, si ha una globale riduzione delle emissioni al 2030; invece, per quanto riguarda le emissioni di NOx risulta un forte calo al 2030, soprattutto grazie al miglioramento dal punto di vista emissivo del comparto trasporti. 

Scenari emissivi al 2025 e al 2030 in Piemonte - Elaborazione Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

Modello GAINS (Greenhouse Gas – Air Pollution Interactions and Synergies) https://gains.iiasa.ac.at/models/

IIASA International Institute for Applied Systems Analysis  https://iiasa.ac.at/

Lo scenario nazionale “Baseline_WM_PNIEC_Sep2021 - IIR 2023: https://www.ceip.at/status-of-reporting-and-review-results/2023-submission/#I 
https://www.mdpi.com/2073-4433/12/2/196
 

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Aria

Emissioni in atmosfera

Tema
Tipo
Paragrafi

L’Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera (IREA) è uno strumento conoscitivo di fondamentale importanza per la gestione della qualità dell'aria, in quanto fornisce, ad un livello di dettaglio comunale, la stima delle quantità di inquinanti introdotte in atmosfera da sorgenti naturali e/o attività antropiche; la sua realizzazione e il suo aggiornamento periodico comportano non solo il reperimento dei dati di base - parametri e fattori di emissione - da molteplici fonti, sia istituzionali che private, ma anche l’applicazione dii metodologie di calcolo in continua evoluzione.

La Regione Piemonte aggiorna periodicamente - sulla base della metodologia INEMAR - l'Inventario regionale, effettuando l'analisi dei requisiti e delle informazioni necessarie per la stima delle emissioni totali annuali di macro e microinquinanti, disaggregate per attività emissiva secondo la nomenclatura SNAP (Selected Nomenclature for Air Pollution).

La prima versione dell'Inventario Regionale risale all'anno 1997; sono disponibili gli aggiornamenti per gli anni 2001, 2005 e 2007, 2008, 2010, 2013, 2015 e 2019.

Per ciascuna delle sorgenti emissive - suddivise in sorgenti puntuali (singoli impianti industriali), sorgenti lineari (strade e autostrade) e sorgenti areali (fonti di emissione diffuse sul territorio) - vengono stimate le quantità di inquinanti emesse dalle diverse attività SNAP; gli inquinanti considerati sono monossido di carbonio (CO), ammoniaca (NH3), composti organici volatili non metanici (NMVOC), ossidi di azoto (NOx), anidride solforosa (SO2), polveri con diametro ≤10µ (PM10) e polveri con diametro ≤2.5µ (PM2.5), mentre metano (CH4), anidride carbonica (CO2), protossido di azoto (N2O) sono i gas serra maggiormente rilevanti presi in considerazione.

Informazioni e risorse aggiuntive

Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera (IREA) http://www.sistemapiemonte.it/cms/privati/ambiente-e-energia/servizi/474-irea-inventario-regionale-delle-emissioni-in-atmosfera

Cruscotto delle conoscenze ambientali Emissioni in atmosfera Area download dati e indicatori https://www.servizi.piemonte.it/osservatori/cruscotto-conoscenze-ambientali/emissioni-download.shtml

Metodologia INEMAR https://www.inemar.eu/xwiki/bin/view/InemarDatiWeb/Metodologia+utilizzata

Anno
2025
Stato del Documento
Gruppo di Redazione

Benzo[a]pirene nel particolato PM10

Tema
Tipo
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nuvole e sole
Paragrafi

Il benzo[a]pirene (B[a]P) è un Idrocarburo Policiclico Aromatico (IPA) con struttura a cinque anelli aromatici condensati; è l’unico IPA per il quale la normativa ha stabilito un valore obiettivo. 
Gli IPA si formano durante le combustioni incomplete, in particolare dei combustibili fossili; le principali sorgenti sono individuabili quindi nel fumo di sigaretta, nei motori diesel e benzina, nelle centrali termiche alimentate con combustibili solidi e liquidi pesanti (nafta, cherosene, carbone, olio combustibile, biomassa legnosa). 

Nel 2024 il valore obiettivo per il benzo[a]pirene - pari a 1,0 ng/m3 come media annua, non è stato superato in alcuna stazione della rete regionale. Il valore più elevato (1 ng/m3) è stato misurato nella stazione di Domodossola - Curotti (fondo-suburbano).

Benzo[a]pirene: valore medio annuo nelle stazioni della rete misurato nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

Per una descrizione più approfondita dell'inquinante si rimanda alla pagina dedicata di Arpa Piemonte - Inquinanti atmosferici https://www.arpa.piemonte.it/scheda-informativa/inquinanti-atmosferici

Decreto Legislativo 155 del 13/08/2010 - Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2010-08-13;155

Anno
2025
Stato del Documento
Gruppo di Redazione