L'Inventario Regionale delle Emissioni raccoglie su scala comunale le emissioni inquinanti prodotte da circa 200 attività antropiche e biogeniche presenti sul territorio regionale.
Per le emissioni di SO2 l'Industria contribuisce per il 20% con la combustione e per il 51% con i processi produttivi.
Per le emissioni di NOx il maggior contributo è dato dai Trasporti stradali (53%), a cui seguono la Combustione nell'industria (11%), i Trasporti off-road (13%) e il Riscaldamento (10%).
Le emissioni di NMVOC (Non-methane Volatile Organic Compounds) derivano principalmente dalle sorgenti biogeniche sia del comparto Natura (44%%) che del comparto Agricoltura e allevamento (22%), mentre per le emissioni di NH3 Agricoltura e allevamento incidono per il 92%%.
Per il PM10 il riscaldamento incide per il 50%, a cui seguono i Trasporti stradali (30%).
Per la CO2 invece il contributo è dato da tutte le combustioni, sia nel comparto industriale (63%) che nei comparti riscaldamento (24%) e traffico (37%).
Esiste una elevata variabilità stagionale delle emissioni inquinanti: infatti i superamenti dei valori limite si riscontrano per lo più nel periodo invernale, durante il quale da una parte sono attivi gli impianti di riscaldamento e dall’altra sono ridotte le capacità dispersive dell’atmosfera.
Per tale motivo le emissioni regionali annuali di NOx e di PM10 sono state ripartite mensilmente sulla base di profili di modulazione temporale specifici per ciascun comparto emissivo, nel periodo invernale le emissioni di PM10 sono rappresentate per circa il 67% dal riscaldamento civile; le emissioni di NOx risultano invece quasi uniformemente distribuite nel corso dell’anno, in particolare per quanto riguarda le loro fonti principali (traffico e combustione industriale) con una lieve diminuzione nel mese di agosto.
Poiché a scala locale la conoscenza delle pressioni emissive che gravano sul territorio risulta un supporto informativo indispensabile per sviluppare strategie di abbattimento dell’inquinamento e individuare priorità attraverso modelli integrati, nonché per verificare le conseguenze a diversi livelli delle politiche regionali e delle misure intraprese dagli Enti istituzionali per ridurre le emissioni, l’IREA deve essere uno strumento dinamico in costante evoluzione, sia in termini di affidabilità che di aggiornamento delle informazioni.
Inoltre, dal momento che l’IREA costituisce la base dati a partire dalla quale viene predisposto l’input emissivo ai modelli di dispersione utilizzati da Arpa Piemonte per le proprie attività a supporto della pianificazione regionale, gli aggiornamenti sulle pressioni emissive si estendono anche al recupero ed analisi delle informazioni di carattere territoriale e temporale necessarie per ottimizzare la modellizzazione delle emissioni (es: utilizzo mezzo mobile per campagne di rilevamento locali).