Continua la progressiva diffusione di Popillia japonica, coleottero scarabeide originario del Giappone, segnalato nel luglio 2014 nella zona del Ticino tra Piemonte e Lombardia. Questo fitofago, introdotto accidentalmente negli Stati Uniti circa 100 anni fa, si è rivelato particolarmente dannoso su un gran numero di piante coltivate e spontanee tra cui diverse specie forestali. Nella normativa fitosanitaria è inserito tra gli organismi di quarantena (Direttiva 2000/29/CEE e s.m.i.) di cui deve essere vietata l’introduzione e la diffusione nel territorio dell’Unione Europea. In ambito forestale non si segnalano danni di rilievo: gli adulti, preferendo esposizioni soleggiate, difficilmente attaccano alberi e arbusti in bosco. Possono essere attaccati olmi, ciliegi selvatici, betulle, ontani, noccioli, biancospini e poche altre specie arboree o arbustive presenti ai margini dei boschi, con erosioni fogliari più o meno estese. Danni si segnalano invece su colture agricole, in particolare coltivazioni di piccoli frutti, vigneti, frutteti famigliari e giardini.
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