Vengono riportati i conteggi di tutti i codici di allerta, diversi da verse, emessi, anche nella stessa area, per ogni giorno o frazione di giorno, di previsione con il bollettino di allerta meteoidrologica.
Il bollettino è un documento previsionale emesso dal Centro Funzionale del Piemonte tutti i giorni entro le ore 13 con validità 36 ore; è rivolto principalmente al sistema di Protezione Civile e contiene una previsione di criticità, per le successive 36 ore, differenziata a scala delle aree di allerta in cui è suddiviso il Piemonte, per i seguenti fenomeni: idraulico, geo-idrologico, geo-idrologico per temporali, nevicate, valanghe.
La criticità è classificata in 4 livelli crescenti caratterizzati da un codice colore verde, giallo, arancione e rosso, che corrispondono ai colori dell’allerta.
A ciascun codice colore, per le diverse tipologie di fenomeni oggetto della valutazione, sono associati diversi scenari di evento e potenziali effetti e danni sul territorio.
La valutazione del livello di allerta per temporali non prevede un codice colore rosso perché tali fenomeni sarebbero associati a condizioni meteo perturbate intense e diffuse caratterizzanti lo scenario di criticità idrogeologica rossa (l'informazione sarebbe quindi ridondante).
Nella valutazione del livello di allerta per neve, legato ai disagi alla mobilità dovuti alla presenza di forti viene considerata solo la viabilità al di sotto dei 1300 m.
La stima del rischio valanghe viene effettuata sulla base delle previsioni nivo-meteorologiche e della possibile evoluzione delle condizioni del manto nevoso in grado di determinare uno scenario di evento. Nelle zone G-H-I-L e M non è prevista l'emissione del codice colore per il rischio valanghe. Nelle restanti aree i codici colore emessi si riferiscono alle possibili situazioni di rischio valanghivo nelle aree antropizzate. Per la valutazione del pericolo valanghe al di fuori di questi contesti (tipicamente per escursioni in ambiti montani) è necessario riferirsi al Bollettino neve e valanghe.
Le 11 zone di allerta del Piemonte
Le zone di allerta sono definite dai Centri Funzionali Regionali ai sensi della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004 e s.m.i. "Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile".
La definizione delle zone di allerta consiste nell’individuazione di ambiti territoriali ottimali, caratterizzati da risposta meteorologica e/o idrologica omogenea in occasione dell’insorgenza del rischio. Essa si pone alla base dell’implementazione del Sistema di Allertamento e delle altre fasi preparatorie.
Il processo di selezione delle zone di allerta, si è svolto attraverso più fasi di affinamento nelle quali hanno giocato un ruolo fondamentale criteri di natura idrografica, meteorologica ed orografica, tenendo conto della risposta del territorio agli effetti meteorologici e dei limiti amministrativi.
Le zone di allerta sono state individuate tenendo conto delle caratteristiche pluviometriche e climatiche; tale criterio ha reso necessario introdurre una suddivisione di natura orografica con la quale si è cercato di separare aree montuose da quelle di pianura e collinari, non solo per rendere più ottimale la fase previsionale, ma anche per distinguere settori omogenei dal punto di vista degli effetti sul territorio. Per rendere il criterio di distinzione di settori di montagna da quelli di pianura oggettivo, il limite che suddivide i due ambienti geografici è stato tracciato in corrispondenza dell’isoipsa 500 metri per il settore settentrionale e dell’isoipsa 600 metri per quello meridionale.
In generale la perimetrazione avviene seguendo i limiti dei bacini idrografici; il criterio idrografico consente di individuare aree omogenee dal punto di vista dell’evoluzione dei processi di piena, in quanto la pioggia caduta all’interno di un bacino idrografico genera effetti sul territorio del bacino stesso. In altre parole gli effetti sul territorio di piogge cadute sulla testata del bacino possono ripercuotersi anche nei settori di pianura, indipendentemente dalla distribuzione delle piogge all’interno del bacino stesso.
Le zone di allerta sono “ritagliate” sui confini amministrativi regionali. La valutazione del rischio viene poi effettuata sulle “aree di riferimento” ad esse associate che possono anche ricomprendere territori esterni alla Regione. In questo modo la valutazione del rischio idrogeologico ed idraulico fa riferimento alle precipitazioni previste/osservate sull’intero bacino idrografico.
Le allerte per zona e per fenomeno
Zona / Allerte gialle per fenomeno | Idrogeologico | Idraulico | Temporali | Neve | Valanghe | Totale |
---|---|---|---|---|---|---|
A - Toce | 9 | 1 | 25 | 0 | 0 | 35 |
B - Sesia, Cervo e Chiusella | 11 | 3 | 23 | 0 | 0 | 37 |
C - Orco, Lanzo, bassa Valsusa e Sangone | 10 | 3 | 13 | 0 | 0 | 26 |
D - Alta Valsusa, Chisone Pellice e Po | 15 | 3 | 13 | 1 | 4 | 36 |
E - Varaita, Maira e Stura | 16 | 3 | 10 | 6 | 9 | 44 |
F - Tanaro | 14 | 3 | 12 | 7 | 5 | 41 |
G - Belbo e Bormida | 11 | 3 | 15 | 3 | - | 32 |
H - Scrivia | 12 | 1 | 12 | 2 | - | 27 |
I - Pianura settentrionale | 9 | 4 | 30 | 0 | - | 43 |
L - Pianura torinese e Colline | 9 | 5 | 22 | 0 | - | 36 |
M - Pianura cuneese | 10 | 3 | 14 | 5 | - | 32 |
Zona / Allerte arancione per fenomeno | Idrogeologico | Idraulico | Temporali | Neve | Valanghe | Totale |
---|---|---|---|---|---|---|
A - Toce | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
B - Sesia, Cervo e Chiusella | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
C - Orco, Lanzo, bassa Valsusa e Sangone | 2 | 1 | 0 | 0 | 0 | 3 |
D - Alta Valsusa, Chisone Pellice e Po | 4 | 3 | 0 | 0 | 0 | 7 |
E - Varaita, Maira e Stura | 3 | 2 | 0 | 0 | 0 | 5 |
F - Tanaro | 2 | 1 | 0 | 0 | 0 | 3 |
G - Belbo e Bormida | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 |
H - Scrivia | 1 | 1 | 0 | 0 | - | 2 |
I - Pianura settentrionale | 1 | 0 | 0 | 0 | - | 1 |
L - Pianura torinese e Colline | 1 | 0 | 0 | 0 | - | 1 |
M - Pianura cuneese | 2 | 3 | 0 | 0 | - | 5 |
Zona / Allerte rosse per fenomeno | Idrogeologico | Idraulico | Temporali | Neve | Valanghe | Totale |
---|---|---|---|---|---|---|
A - Toce | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
B - Sesia, Cervo e Chiusella | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
C - Orco, Lanzo, bassa Valsusa e Sangone | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
D - Alta Valsusa, Chisone Pellice e Po | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
E - Varaita, Maira e Stura | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
F - Tanaro | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
G - Belbo e Bormida | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
H - Scrivia | 0 | 0 | 0 | 0 | - | 0 |
I - Pianura settentrionale | 0 | 0 | 0 | 0 | - | 0 |
L - Pianura torinese e Colline | 0 | 0 | 0 | 0 | - | 0 |
M - Pianura cuneese | 0 | 0 | 0 | 0 | - | 0 |
Allerte per stagione meteorologica
Nel grafico è rappresentata, a livello regionale, la stagionalità con cui vengono emesse le varie tipologie dei codici di allerta per ogni tipo di rischio (idrogeologico, idraulico, per temporali, per neve e per valanghe) e per il rispettivo livello (giallo, arancione e rosso) diverso da verde è stata considerata la data di emissione del codice di allerta e riportata alla corrispondente stagione meteorologica.
Le stagioni meteorologiche sono così intese:
- inverno dal 01/12 a fine febbraio
- primavera dal 01/03 al 30/5
- estate dal 01/06 al 31/08
- autunno dal 01/09 al 30/11
Informazioni e risorse aggiuntive
Direttiva 27 febbraio 2004: indirizzi operativi per la gestione del sistema di allertamento nazionale per il rischio idrogeologico e idraulico https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2004/03/11/59/so/39/sg/pdf
Bollettino di allerta meteoidrologica di Arpa Piemonte https://www.arpa.piemonte.it/rischi_naturali/snippets_arpa/allerta/index.html