Il Piemonte, dal punto divista geomorfologico, è suddivisibile in tre aree circa omogenee: una zona montuosa, costituita da Alpi Occidentali e Appennino, una zona di pianura e una zona collinare, costituita da Monferrato e Langhe.
L’area montana si estende per il 48,7% del territorio regionale, ossia per una superficie di 12380 km2, l’area collinare occupa il 6570 km2 (25,9%) e l’area di pianura i restanti 6450 km2 (il 25,4% del territorio).
I processi morfodinamici che interessano le diverse aree sono suddivisi in:
- Processi sui versanti (frane e valanghe), che si verificano in ambiente sia montano che collinare;
- Processi lungo i corsi d’acqua di ordine inferiore (erosione e trasporto solido), che si verificano anch’essi in ambiente montano e collinare;
- Processi lungo i corsi d’acqua nei fondivalle e in pianura (erosioni di sponda, tracimazioni, allagamenti), che si verificano prevalentemente in ambiente di pianura.
La distribuzione semiconcentrica delle tre tipologie di aree, con le catene montuose all’esterno, rende peculiare il clima, in quanto il Piemonte risulta zona di incontro delle masse d'aria continentali provenienti dalla Piana del Po, dell'umidità proveniente dal Mediterraneo e delle correnti atlantiche nord-occidentali che interagiscono con i rilievi innescando frequenti circolazioni locali e favorendo la presenza di microclimi.
Il territorio risulta fragile ed esposto, proprio perché frequentemente soggetto a fenomeni naturali con forte impatto sia sulla popolazione e sulle attività antropiche, sia sulla morfologia del territorio.