Con l’adozione del cosiddetto “Decreto Clima” (D.L. 14 ottobre 2019, n. 111, convertito con modificazioni dalla L. 12 dicembre 2019, n. 141) sono state poste le basi per la definizione di una politica strategica nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell'aria.
Il decreto, in breve, prevede:
- Buono mobilità: per le città e le aree sottoposte a infrazione europea sulla qualità dell’aria, sono stanziati fondi per la rottamazione dell’auto e moto particolarmente inquinanti; il buono potrà essere rinvestito in servizi ambientalmente sostenibili (abbonamenti al trasporto pubblico, acquisti di bici, servizi di mobilità condivisi…);
- Corsie preferenziali per i comuni da realizzazione, prolungare, ammodernare o mettere a norma, per agevolare il trasporto pubblico;
- Trasporto scolastico ecologico agevolato da finanziamenti per mezzi ibridi, elettrici, etc.;
- Riforestazione urbana con fondi per la piantumazione e il reimpianto di alberi, di silvicoltura, creazione di foreste urbane e periurbane nelle città metropolitane;
- Nascita delle ZEA (zone economiche ambientali), che corrispondono ai parchi nazionali con agevolazioni e vantaggi fiscali per i comuni all’interno degli stessi e l’apertura di attività imprenditoriali ecosostenibili;
- Stop alle infrazioni ambientali per discariche abusive e depurazioni delle acque, rafforzando i commissari che si occupano di bonificarle;
- Programma Italia Verde, finanziando progetti green e premiando ogni anno la città Capitale Verde d’Italia, riconoscendo chi avrà presentato i progetti più innovativi ed efficaci;
- Trasparenza dei dati ambientali grazie all’utilizzo di un database pubblico che raccolga i dati (raccolti da soggetti pubblici o concessionari di servizi pubblici) riguardanti l’inquinamento atmosferico, la qualità dell’aria e delle acque e quelli riguardanti altre tipologie di inquinamento;
- Vendita sfusa incentivata, dotando i negozi di green corner con detergenti per la casa e la persona e alimenti sfusi, e promuovendo l’apertura di nuovi negozi interamente “green”;
- Campagna di informazione green nelle scuole, con un fondo destinato a finanziare progetti, iniziative, programmi, campagne;
- Macchinette mangia plastica con finanziamenti per comuni ed esercizi commerciali che vogliano dotarsene;
- Caschi verdi per l’ambiente per la tutela e salvaguardia ambientale delle aree nazionali protette e delle altre aree riconosciute in ambito internazionale per il particolare pregio naturalistico;
- Trasformazione del CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica) in CIPESS (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile);
- Fondo per il rimboschimento e la tutela ambientale e idrogeologica delle aree interne;
Fondo qualità dell’aria rifinanziato “prenotando” le risorse che affluiranno sul bilancio del Ministero dell’ambiente dalle “aste verdi”.
Il decreto prevede, inoltre, l’istituzione presso il Ministero dell'Ambiente di un tavolo permanente interministeriale sull'emergenza climatica. Questo gruppo, composto da un rappresentante del Ministero medesimo e di ciascuno dei Ministeri delle politiche agricole alimentari e forestali, della salute, dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti, avrà la finalità di monitorare, e adeguare ai risultati e le azioni del Programma strategico nazionale, senza ulteriori oneri a carico della finanza pubblica.