Sul territorio della Regione Piemonte sono presenti cinque Siti di Interesse Nazionale (SIN), riconosciuti dallo Stato in funzione delle caratteristiche del sito, delle caratteristiche degli inquinanti e della loro pericolosità, al rilievo dell'impatto sull'ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico, nonché di pregiudizio per i beni culturali ed ambientali.
La procedura relativa all’iter di bonifica dei SIN è attribuita alla competenza del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) che si avvale dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell'ambiente delle regioni interessate e dell'Istituto superiore di sanità (ISS) nonché di altri soggetti qualificati pubblici o privati.
I SIN piemontesi sono:
Sito di Interesse Nazionale Istituzione SIN Decreto di Permetrazione
Cengio e Saliceto art. 1 L 426/98 DM 20/10/1999
Balangero art. 1 L 426/98 DM 10/01/2000
Casale Monferrato art. 1 L 426/98 DM 10/01/2000
Pieve Vergonte art. 1 L 426/98 DM 10/01/2000
Serravalle Scrivia art. 14 L 179/02 DM 07/02/2003
Per i siti di Casale Monferrato e Balangero la contaminazione è legata in specifico alla presenza di amianto.
Per i siti dell’Ex Acna di Cengio e Saliceto e dell’Ex Enichem di Pieve Vergonte la contaminazione è riconducibile alla presenza di attività industriali storiche, mentre per il sito dell’ex Ecolibarna di Serravalle Scrivia deriva dalla presenza, nel secolo scorso, di un’attività di gestione di rifiuti.
L’area Basse di Stura nel Comune di Torino, ricompresa dal 2002 nei siti di interesse nazionale, con decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del gennaio 2013 è stata esclusa dall’elenco dei SIN e la competenza del procedimento è passata al Comune di Torino, secondo quanto previsto dalla L.R. 42/2000.