Clima a livello globale e gli scenari in Piemonte

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I rapporti annuali del Programma Ambientale delle Nazioni Unite, denominati Emissions Gap Report, presentano un’analisi dettagliata degli impegni di riduzione delle emissioni a livello globale e di quelli ulteriori necessari a limitare il riscaldamento globale, ricordando che anche che la metodologia con cui si arriva a stimare l’incremento finale è fondamentale, perché superamenti, anche temporanei, delle soglie di 1.5°C o 2°C, possono determinare impatti irreversibili. 

Sintesi dei dati climatici globali per il 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Il rapporto del WMO ha confermato che il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato, con la temperatura media globale pari a 1.45 °C in più rispetto ai valori preindustriali, con un margine di incertezza di ± 0.12 °C.

Il 2023 è risultato quindi il primo anno più caldo dal 1850; gli ultimi 9 anni sono stati i 9 più caldi mai registrati negli ultimi 174 anni. Insieme alle elevate concentrazioni di gas climalteranti, la transizione dei fenomeni la Niña, iniziata nel 2020 e durata fino al 2023 inoltrato, e il Niño, da settembre 2023, hanno contribuito all’innalzamento delle temperature globali sono persistite per gran parte dell’anno, per il terzo anno consecutivo.

Si stima che se il riscaldamento continua con lo stesso tasso di crescita che ha registrato negli ultimi 20 anni, è probabile che l’incremento di 1.5°C della temperatura media globale si verifichi tra il 2030 e la prima metà del secolo, in funzione degli sforzi che saranno applicati per ridurre le emissioni. Se questi saranno stringenti proprio nella fase iniziale, ossia nei prossimi dieci anni, sarà possibile dimezzare il contributo antropico al riscaldamento globale nel periodo 2020-2040. Viceversa, anche il tempo a disposizione per un adattamento efficace non sarà sufficiente, in particolare per gli elementi più vulnerabili.
La temperatura superficiale dell’oceano è aumentata di 0.9°C rispetto alla media 1850-2020 con un tasso di incremento importante negli ultimi anni Nel 2023 la temperatura superficiale dell’oceano è stata la più calda degli ultimi 174 anni.

Le concentrazioni di gas a effetto serra sono cresciute a partire dall’era preindustriale raggiungendo livelli che non hanno precedenti nella storia dell’umanità. La concentrazione di anidride carbonica, metano e protossido di azoto è aumentata dal 1750 ad oggi rispettivamente del 47%, 156% e 23%, raggiungendo i valori più elevati degli ultimi 800.000 anni.
Le concentrazioni di anidride carbonica in atmosfera, che sono ormai costantemente al di sopra dei 400 ppm dal novembre del 2015, hanno raggiunto la media annuale di 421 ppm nel 2023. Il tasso di crescita delle emissioni nel 2023 è stato di +3.36 ppm, nel 2022 è stato di +1.81 ppm e nel 2021 di +2.37 ppm. Dal 2015 i valori di CO2 sono costantemente al di sopra dei 400 ppm, con un incremento medio annuo di 2.46 ppm negli ultimi 5 anni.

Secondo la NOAA, (National Oceanic and Atmospheric Administration) i livelli di anidride carbonica sono oggi più alti del 50% rispetto a prima dell’inizio dell’era industriale, cioè gli ultimi decenni del ‘700, il periodo che viene preso come riferimento base dalla climatologia per la concentrazione di CO2 in atmosfera.

L'aumento globale delle emissioni nel 2023 per tipo di combustibili fossili è del +1,1% per carbone, +1,5% per il petrolio e 0,5% per il gas naturale.

Il livello globale medio del mare dal 1900 è cresciuto di circa 20 cm ed è aumentato da 2.13 mm/anno nel periodo 1993 - 2002 fino a 4.77 mm/anno nel periodo 2014 – 2023; attraverso le misure da satellite, si stima che l’incremento sia di circa 3.3 mm/anno. Lungo le coste europee l’innalzamento è di circa 2-3mm/anno ad eccezione della zona del Baltico, dove è superiore ai 3mm.

Anche la criosfera mostra in modo drammatico gli effetti del riscaldamento globale: a dicembre 2023, l'estensione del ghiaccio marino artico ha raggiunto il decimo valore più basso, il 3% sotto la media, ben al di sopra del valore più basso di dicembre registrato nel 2016 (7% sotto la media). Le concentrazioni di ghiaccio marino erano superiori alla media nel Mare di Groenlandia (una caratteristica persistente da ottobre), mentre nella regione settentrionale del Canada prevalevano concentrazioni inferiori alla media, in coincidenza con condizioni molto più calde della media.
L’estensione del ghiaccio marino antartico è stata la seconda più bassa nel mese di dicembre, inferiore del 15% alla media, dopo aver raggiunto valori record per il periodo dell’anno con ampi margini per sei mesi consecutivi all’inizio dell’anno. 
I ghiacciai dell’America nord-occidentale e delle Alpi europee mostrano una estrema riduzione della massa glaciale, in particolare Svizzera i ghiacciai hanno perso circa il 10% di volume negli ultimi due anni.

I cambiamenti climatici osservati dal 1950 a oggi, compresi gli eventi estremi, hanno determinato impatti significativi sui sistemi naturali e antropici, dimostrando, da una parte, la loro elevata suscettibilità al clima che cambia e dall’altra, che le azioni per la riduzione della vulnerabilità adottate, ove possibili, sono largamente insufficienti a proteggere persone, beni e capitale naturale. 

Eventi estremi meteo climatici continuano ad avere severi impatti socioeconomici.
Gli eventi estremi rilevati nel 2023 nei continenti abitati, includono alluvioni, alcune di queste associate a cicloni tropicali, ondate di calore estreme e siccità a cui sono associati incendi.  Gli incendi delle Hawaii, Canada ed Europa hanno causato perdite di vite, distruzione di case e un inquinamento dell’aria su larga scala.

Alluvioni associate a precipitazioni estreme come quella del ciclone Daniel che ha interessato Grecia, Bulgaria, Turchia e Libia, e ha causato perdite pesanti di vite in Libia.
 

Proiezioni climatiche

Le proiezioni climatiche continuano a mostrare un incremento della temperatura globale per la fine del XXI che difficilmente riuscirà a restare al di sotto dei 2°C se non si concretizzano urgentemente e, soprattutto si rafforzano gli impegni dei governi nazionali (NDC) e subnazionali per la mitigazione dei gas serra. Il contributo alla riduzione delle emissioni dovuto alle misure di prevenzione connesse alla pandemia da SARS-CoV-2 porteranno a una diminuzione al 2030 di sole 2-4 GtCO2eq, e molto dipenderà dall’applicazione delle politiche climatiche. 

Se da una parte, la ripresa post-emergenza pandemica rappresenta un’occasione unica per una trasformazione dell’economia nella direzione low-carbon, dall’altra la minore attenzione per le tematiche climatiche e la necessità di investimenti a breve termine per favorire l’immediata ripresa economica dei settori più colpiti rischia di non indirizzare i contributi alla mitigazione e resilienza climatica. 

Nonostante gli impegni annunciati per arrivare alla completa decarbonizzazione al 2050, gli impegni formali NCD non consentono, al momento, di limitare l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2°C. Considerando le politiche attuali la temperatura globale è stimata aumentare di circa 3.5°C a fine secolo. 

In questo scenario, nella maggior parte delle regioni continentali, gli estremi caldi saranno più sempre più numerosi e le ondate di calore saranno più frequenti e dureranno più a lungo, con associati periodi siccitosi. 

Gli eventi estremi di precipitazione aumenteranno, anche in un clima mediamente più secco. La variabilità meteorologica inter-annuale è destinata ad aumentare, ponendoci di fronte ad una situazione che, per essere affrontata, richiede una grande flessibilità e una società decisamente più resiliente dell’attuale. 

Con tale incremento sono possibili cambiamenti irreversibili delle condizioni climatiche connesse alle grandi circolazioni atmosferiche e oceaniche che potranno modificare in modo permanente molti habitat ed ecosistemi.
 

La situazione in Italia

Nel 2023 in Italia si sono verificati ben 378 eventi meteorologici estremi, +22% rispetto al 2022. In aumento alluvioni, frane, mareggiate, grandinate e temperature eccezionali con lo zero termico sulle Alpi che ha raggiunto quota 5.328 metri.

I casi più rilevanti nel 2023 sono stati le alluvioni e le temperature record. 

Tra i casi più drammatici le due alluvioni che hanno sconvolto l’Emilia-Romagna: il 2 e 3 maggio la prima e tra il 15 e il 17 maggio la seconda, più grave e che ha coinvolto 44 comuni, principalmente nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Bologna, con danni per oltre 8,8 miliardi di euro. Le forti piogge hanno fatto straripare 23 corsi d’acqua e si sono verificate oltre 280 frane in 48 comuni. Numerose le strade e ferrovie chiuse e danneggiate. Sono caduti più di 300 mm di piogge in due giorni. Il bilancio ufficiale è di 15 vittime, oltre alle 3 vittime dell’ondata di inizio maggio che aveva già compromesso abitazioni, viabilità e agricoltura.

Negli stessi giorni sono state colpite anche le province settentrionali della Marche.

In estate violente grandinate che, unitamente a venti record, hanno colpito il Veneto e tutto il nord est. In particolare, si sono verificate 52 grandinate in un solo giorno, il 19 luglio, che hanno causato 110 feriti e danni alle produzioni di grano, ortaggi, frutta e ai vigneti.

In Lombardia, il 24 e 25 luglio si sono verificate frane e danni causati dal vento che ha soffiato fino a 100 km/h. 

L’11 e 12 novembre, intere aree del nord della Toscana sono state alluvionate con danni per 1,9 miliardi di euro e 5 vittime.

Anche in Italia il 2023 ha fatto registrare temperature record in diverse aree, specialmente nelle città di Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Sardegna e Sicilia. Temperature record non solo in estate, ma anche in autunno.

Informazioni e risorse aggiuntive

Arpa Piemonte Rapporti di analisi climatica https://www.arpa.piemonte.it/scheda-informativa/rapporti-analisi-climatica

Rapporto WMO 2023 https://library.wmo.int/records/item/68835-state-of-the-global-climate-2023

UNEP Emissions Gap Report 2023 https://www.unep.org/resources/emissions-gap-report-2023

Rapporto National Centers for Environmental Information NOOA https://www.ncei.noaa.gov/access/monitoring/monthly-report/global/202313

Rapporto di sintesi IPCC 2023 https://www.ipcc.ch/report/ar6/syr/

Trend globali Global Monitoring Laboratory NOOA https://gml.noaa.gov/ccgg/trends/global.html

Global Carbon Budget 2023 https://globalcarbonbudget.org/fossil-co2-emissions-at-record-high-in-2023/

Global Carbon Budget 2023 Earth System Science Data Copernicus https://essd.copernicus.org/articles/15/5301/2023/

Global Greenhouse Gas Watch WMO 
https://wmo.int/activities/global-greenhouse-gas-watch-g3w

Snow and glaciers 2023 Copernicus https://climate.copernicus.eu/esotc/2023/snow-and-glaciers

Significant Weather & Climate Events 2023 WMO https://wmo.int/files/significant-weather-climate-events-2023

Impegni dei governi nazionali sul clima https://www.un.org/en/climatechange/all-about-ndcs

European State of the Climate https://climate.copernicus.eu/ESOTC

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