Anno precedente

Tutti i testi pubblicati nel 2024

Piano di Gestione del Distretto Idrografico del Po

Anno
2025

Il PdG Po 2021 è l'aggiornamento del precedente piano, così come richiesto dalla Direttiva Quadro Acque (DQA), che prevede la revisione del piano distrettuale con cadenza sessennale, per di adeguare il programma delle misure per la tutela delle risorse idriche in relazione all'evoluzione del quadro ambientale delle acque del bacino padano.


Nella  Tabella 1 (Quadro di sintesi delle Misure Individuali prioritarie in Piemonte) sono riportate le principali misure presenti nel PdG Po 2021 per il territorio piemontese, in esito al processo di revisione effettuato dalla Regione Piemonte, inserite e approfondite nel PTA.

Tabella 1 - Quadro di sintesi delle Misure Individuali prioritarie in Piemonte
N° KTM Misure chiave (Key Type Measures – KTM) Esempi di Misure individuali prioritarie
KTM 1 Costruire o ammodernare gli impianti di trattamento delle acque reflue Incremento efficienza di depurazione dei reflui urbani eliminando gli impianti a minore efficienza
KTMs 2 e 3 Ridurre l'inquinamento dei nutrienti di origine agricola / Ridurre l'inquinamento da pesticidi in agricoltura Realizzazione di fasce tampone o ecosistemi filtro lungo il reticolo naturale ed artificiale di pianura
KTM 4 Bonificare i siti contaminati (inquinamento storico compresi i sedimenti, acque sotterranee, suolo) Realizzazione di interventi di bonifica dei siti contaminati e di messa in sicurezza (per laghi e acque sotterranee)
KTMs 5 e 6 Migliorare la continuità longitudinale (ad es. attraverso i passaggi per pesci, demolizione delle vecchie dighe) / Migliorare le condizioni idromorfologiche dei corpi idrici, diverse dalla continuità longitudinale (ad es: restauro fluviale, miglioramento delle aree ripariali, rimozione di argini, riconnessione dei fiumi alle loro pianure alluvionali, ecc.) Mantenimento e ripristino della vegetazione nelle aree di pertinenza fluviale, per incrementare la resilienza dei sistemi naturali ai cambiamenti climatici / Realizzazione di interventi integrati di mitigazione del rischio idrogeologico, di tutela e riqualificazione degli ecosistemi e della biodiversità (integrazione dir. Acque, Alluvioni, Habitat, Uccelli)
KTM 7 Migliorare il regime di deflusso e/o definizione della portata ecologica Applicazione Direttiva Deflussi Ecologici (deliberazione CIP 4/2017)
KTM 8 Misure per aumentare l’efficienza idrica per l'irrigazione, l'industria, l'energia e l’uso domestico Azioni strutturali per assicurare il riequilibrio della disponibilità idrica a scala di area vasta / Mappatura dell'efficienza dell'uso irriguo e individuazione dei target di risparmio e/o incremento dell'efficienza
KTMs 9-11 Misure relative alla "politica dei prezzi" dell'acqua per l'attuazione del recupero dei costi dei servizi idrici (uso domestico, industriale e agricolo) Applicazione del "Regolamento recante i criteri per la definizione del costo ambientale e del costo della risorsa per i vari settori d'impiego dell'acqua" / Revisione e regolamentazione dei canoni per i diversi usi ai fini della incentivazione dell'efficienza e del recupero di costi ambientali e della risorsa
KTM 13 Misure di tutela dell'acqua potabile (ad esempio istituzione di zone di salvaguardia, fasce tampone, ecc) Ricondizionamento, chiusura o sostituzione dei pozzi che mettono in comunicazione il sistema acquifero superficiale con quello profondo / Disciplina per la definizione e gestione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano
KTM 14 Ricerca e miglioramento dello stato delle conoscenze al fine di ridurre l'incertezza Aumento delle conoscenze sulla contaminazione diffusa da solventi clorurati nelle acque sotterranee / Aumento delle conoscenze sui microinquinanti emergenti
KTM 15 Misure per la graduale eliminazione o riduzione delle emissioni, degli scarichi e perdite di sostanze pericolose prioritarie. Disciplina degli scarichi contenenti le sostanze prioritarie (dir. 2013/39/UE)
KTM 18 Misure per prevenire o per controllare gli impatti negativi delle specie esotiche invasive e malattie introdotte Interventi per il contenimento di specie animali e vegetali invasive
KTM 23 Misure per la ritenzione naturale delle acque Potenziare la capacità di espansione delle piene nelle aree di pertinenza fluviale
KTM 24 Adattamento ai cambiamenti climatici Predisposizione del Piano di Gestione delle Siccità a livello di Distretto
KTM 26 Governance Attivazione e attuazione dei contratti di fiume, lago, zona umida e delta / Potenziamento delle azioni di salvaguardia delle aree di valore naturale e ambientale
Tabella 1 - Quadro di sintesi delle Misure Individuali prioritarie in Piemonte

La revisione del programma di misure è avvenuta in relazione al quadro aggiornato dello stato ambientale delle acque, con riferimento al sessennio di monitoraggio 2014-2019, alla nuova analisi delle pressioni e degli impatti, sulla base dello stato di attuazione ed efficacia delle misure già avviate, nonché con riferimento alla contestuale revisione degli obiettivi ambientali da conseguire per i corpi idrici superficiali e sotterranei.

Le informazioni ambientali attuali mostrano una situazione sostanzialmente invariata rispetto al precedente sessennio di monitoraggio, con criticità tuttora presenti correlate principalmente alla necessità di completare ed implementare determinate linee di azioni già attivate. Si citano, ad esempio, le misure relative al cosiddetto comparto dei "servizi ecosistemici", misure di recupero della funzionalità ecologica dei corsi d’acqua, ritenute strategiche ma che necessitano di tempi lunghi per determinare miglioramenti rilevabili sullo stato delle acque; si citano, inoltre, le misure di salvaguardia quantitativa dei corpi idrici afferenti al comparto del "riequilibrio del bilancio idrico” (es. sviluppo e applicazione della regolamentazione sul rilascio del deflusso ecologico), che risentono di un ritardo di attuazione, poiché correlate a importanti e onerosi interventi di regolamentazione e di governance da sviluppare sia a livello istituzionale sia con i portatori di interesse.

Per i corpi idrici che non hanno ancora raggiunto lo stato di "buono", sono state rafforzate le misure di riduzione dell'inquinamento diffuso di origine agricola, con l'obiettivo di limitare o eliminare i prodotti fitosanitari causa del declassamento della qualità; sono state, inoltre, aggiornate le misure afferenti ai servizi idrici di depurazione delle acque, per tenere conto dell'evoluzione della situazione ambientale e delle necessità di intervento ancora presenti; sono state avviate, infine, misure di approfondimento della conoscenza sulle pressioni e gli impatti e di adeguamento dei monitoraggi e dei piani di controllo alle emissioni per le sostanze inquinanti prioritarie e per i microinquinanti emergenti, per esempio i PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche) inquinanti persistenti in ambiente, in alcuni casi bioaccumulabili e tossici in varia misura.

Il PdG Po 2021 è disponibile sul sito dell'Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po.

 

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Acqua

Piano di Tutela delle Acque (PTA)

Anno
2025

Il PTA è il documento di pianificazione regionale di tutela dei corsi d’acqua, laghi e acque sotterranee, attuativo e integrativo della pianificazione distrettuale, che persegue la protezione e la valorizzazione del sistema idrico piemontese, in attuazione delle disposizioni della Direttiva quadro acque e con riferimento agli obiettivi strategici dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il Piano di Tutela delle Acque vigente è stato approvato nel 2021 da Consiglio Regionale del Piemonte (D.C.R. n. 179 - 18293 2 novembre 2021).

Ha il ruolo di integrare e specificare a scala regionale gli indirizzi ed i contenuti del Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po, che affronta i problemi di gestione delle acque a livello sovra regionale, cioè con riferimento all'intero bacino padano.

Nel PTA vengono declinate le azioni di tutela per ciascuno dei 634 corpi idrici superficiali (torrenti, fiumi, laghi) e dei 34 corpi idrici sotterranei (falde superficiali e falde profonde) presenti sul territorio piemontese per il raggiungimento dell’obiettivo di “buono stato” previsto dalla Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE (DQA).

Questione prioritaria nella revisione del PTA, è stata una maggiore attenzione verso le problematiche ambientali legate alle alterazioni idrologiche e morfologiche significative degli ecosistemi, correlate all’impatto dei prelievi idrici, all’artificializzazione dei fiumi e dei laghi ed ai fenomeni sempre sempre più pressanti di criticità idrica e siccità. Nel piano sono state, pertanto, rafforzate le disposizioni normative e le azioni regolamentari e strutturali di riequilibrio del bilancio idrico, di risparmio della risorsa idrica e le azioni di riqualificazione e rinaturalizzazione degli ecosistemi. In tale ottica il Piano di tutela delle acque costituisce strumento fondamentale per rafforzare la resilienza degli ambienti acquatici e degli ecosistemi connessi e per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici in atto.

La documentazione completa del PTA 2021 è disponibile sul sito della Regione Piemonte.
 

Informazioni e risorse aggiuntive


Aggiornamento del Piano di Tutela delle Acque:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/acqua/piano-tutela-delle-acque-aggiornamento-2021

 

 

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Acqua

Autorità Ambientale Regionale per Fondi Europei

Priorità
Anno
2025

L'Unione Europea, per mezzo delle Regioni eroga, in un arco temporale di sette anni (Ciclo di programmazione), risorse finanziarie finalizzate al raggiungimento di specifici obiettivi comuni, declinati secondo le peculiarità territoriali delle aree interessate. Il documento che definisce gli obiettivi comuni è il Regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 giugno 2021 che promuove, fra altri “obiettivi di salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell’ambiente, come stabilito all’articolo 11 e all’articolo 191, paragrafo 1, TFUE, tenendo conto del principio «chi inquina paga», degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e dell’accordo di Parigi adottato ai sensi della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.”. Inoltre la disciplina dei fondi europei dell’attuale ciclo di programmazione è sottoposta al rispetto principio DNSH, ovvero il principio secondo cui qualunque finanziamento di derivazione UE non può arrecare danno significativo all’ambiente e le opere finanziate, che abbiano una durata superiore ai 5 anni, devono essere progettate in modo da garantirne la resistenza agli eventi climatici estremi.

Già nei precedenti cicli di programmazione era stato introdotto il ruolo di Autorità Ambientale con lo scopo di orientare e assicurare l’integrazione della componente ambientale in tutti i programmi regionali e di cooperazione, secondo quanto previsto dai singoli programmi operativi. Nell’attuale ciclo di programmazione, l’autorità ambientale, oltre a garantire in tutte le fasi della programmazione l’applicazione del principio generale dello sviluppo sostenibile, la coerenza con la Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile, collabora con l’Autorità di Gestione nella stesura degli strumenti attuativi dei programmi, affinché sia garantita anche la coerenza col principio DNSH e la resilienza agli effetti del clima, la così detta “immunizzazione climatica”.

In Regione Piemonte, l’Autorità Ambientale collabora costantemente con l’Autorità di gestione dei Programmi finanziati con i Fondi Europei per la politica di coesione 2021-2027 in modo tale da garantire che tutti i bandi, accordi di programma ed iniziative, includano i principi sopraenunciati e che tale inclusione sia monitorabile e misurabile. 

 

Stato del Documento
Gruppo di Redazione

Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)

Priorità
Anno
2025

L’AIA (autorizzazione integrata ambientale) è il provvedimento che autorizza l’esercizio di un impianto industriale a condizione che sia conforme ai requisiti stabiliti dalla norma. In particolare, con l’AIA la Pubblica Amministrazione impone alle produzioni industriali di avvalersi delle BAT (Best Available Technologies), così come previsto dalla direttiva 2010/75/UE, anche conosciuta come direttiva IED (Industrial Emission Directive; direttiva sull’emissioni industriali, che ha sostituito la direttiva IPPC, Integrated Pollution Prevention and Control, regolamentata in Italia dalla Parte II del D. Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 anche noto come testo unico ambientale). 

In sostanza, l’Unione Europea revisiona regolarmente i rapporti, i cosiddetti BRefs (BAT Reference documents), che restituiscono un quadro dettagliato dei processi industriali impiegati nei settori indicati dalla direttiva con l’elenco delle BAT disponibili per singolo processo industriale. 

Il concetto di Best Available Technologies, BAT, è fondamentale nel determinare gli obblighi degli operatori industriali in relazione alla prevenzione e al controllo dell’inquinamento per ottenere e mantenere un elevato livello di protezione dell’ambiente nel suo complesso.

La Commissione europea adotta le conclusioni sulle BAT dopo un processo di scambio di informazioni tra gli Stati membri, le rappresentanze delle imprese interessate, le organizzazioni non governative che promuovono la protezione ambientale e la stessa Commissione.

Queste tecniche sono sviluppate su una scala che ne consente l’applicazione in condizioni economicamente e tecnicamente attuabili nell’ambito del pertinente comparto industriale e hanno lo scopo principale di limitare le disparità di trattamento a livello dell’Unione relativamente alle emissioni delle attività industriali.

La legislazione ambientale comunitaria ha da sempre evidenziato il valore strategico dei controlli come completamento del regime amministrativo al quale sono sottoposte le attività e gli impianti a elevato impatto ambientale. Il rilascio dell’autorizzazione ambientale comporta l’attivazione di una serie di controlli al fine di verificare il rispetto delle prescrizioni e delle condizioni imposte.

Le attività ispettive ordinarie e straordinarie presso le installazioni soggette all’autorizzazione integrata ambientale sono definite a livello regionale in un Piano d'ispezione ambientale, periodicamente aggiornato a cura della Regione.

Con la DGR 44-3272 del 9/05/16, Regione Piemonte prevede che il controllo sistematico del rischio ambientale sia garantito dal Piano d’Ispezione Ambientale che prevede attività ispettive ordinarie presso le installazioni soggette ad AIA, secondo un programma predisposto e aggiornato annualmente da Arpa, nel quale la frequenza delle visite in loco per ciascuna installazione è determinata sulla base di una valutazione sistematica dei rischi ambientali secondo i seguenti principi:
   • gli impatti potenziali e reali delle installazioni interessate sulla salute umana e sull'ambiente, tenendo conto dei livelli e dei tipi di emissioni, della sensibilità dell'ambiente locale e del rischio di incidenti;
   • il livello di osservanza delle condizioni di autorizzazione;
   • l’eventuale adesione volontaria, da parte del Gestore dell’installazione, al sistema comunitario di ecogestione e audit di cui al regolamento (CE) n. 1221/2009 (EMAS).

A tal fine, il Piano ha fatto proprio il Sistema per il Supporto alla Programmazione dei Controlli (SSPC) adottato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente basato sull’identificazione di parametri assegnati ad ogni stabilimento e raggruppati in insiemi logici che tengono conto del rischio aziendale intrinseco, potenziale e reale, della vulnerabilità del territorio, nonché delle performance ambientali rilevate in esito ai controlli medesimi.

Per ciascuna installazione soggetta ad AIA viene determinato un indice di rischio complessivo dell’azienda sulla base del quale è possibile effettuare una graduazione degli interventi di controllo sia in termini di frequenza, sia per quanto riguarda gli approfondimenti specifici da condurre nel corso delle verifiche.

 I programmi sono consultabili sul sito di ARPA Piemonte.

Stato del Documento
Gruppo di Redazione

I cambiamenti climatici nelle Valutazioni Ambientali

La Conferenza delle Parti (COP21) del 2015 ha adottato l’Accordo di Parigi, che definisce l’obiettivo di lungo termine per il contenimento dell’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C e il perseguimento degli sforzi per limitare l’aumento a 1.5°C rispetto ai livelli pre-industriali. Sulla base dell’Accordo di Parigi l’Unione europea ha fissato l’obiettivo di ridurre entro il 2030 le emissioni di anidride carbonica del 55 % rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere la neutralità climatica nel 2050.
In tale ottica l’integrazione degli aspetti legati al cambiamento climatico nelle procedure di valutazione ambientale diviene necessaria sia per dare attuazione alle politiche comunitarie in materia di riduzione delle emissioni di gas climalteranti nell’ambito di piani e programmi, sia per intraprendere azioni di adattamento alle conseguenze del cambiamento del clima in atto.
Un elemento che rafforza l’importanza dell’integrazione di tale tema nelle procedure di valutazione ambientale è rappresentato dagli orientamenti tecnici sull’applicazione del principio di “non arrecare un danno significativo” agli obiettivi ambientali (DNSH, “do no significant harm”). Tale principio è definito ai sensi degli articoli 9-17 del Regolamento (UE) 2020/852 (c.d. regolamento Tassonomia), relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili.
Il principio DNSH individua sei obiettivi ambientali: la mitigazione dei cambiamenti climatici; l’adattamento ai cambiamenti climatici; l’uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine; la transizione verso un’economia circolare; la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento; la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi. Per quanto riguarda i due obiettivi climatici, un'attività economica arreca un danno significativo rispettivamente:

  • se porta a significative emissioni di gas serra (GHG);
  • se determina un maggiore impatto negativo sul clima attuale e futuro, sull'attività stessa o sulle persone, sulla natura o sui beni.

L’importanza assunta dal cambiamento climatico nelle politiche europee è testimoniata, inoltre, dalla Comunicazione della Commissione 2021/C 373/01 “Orientamenti tecnici per infrastrutture a prova di clima nel periodo 2021-2027”. L’immunizzazione o resa a prova di clima è un processo che integra misure di mitigazione dei cambiamenti climatici e di adattamento nello sviluppo di progetti infrastrutturali, consentendo agli investitori privati e istituzionali europei di prendere decisioni informate su progetti ritenuti compatibili con l’accordo di Parigi.
A livello nazionale, con decreto n. 434 del 21 dicembre 2023, è stato approvato il Piano Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC), che costituisce lo strumento di attuazione della Strategia Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici del 2015 (approvata con decreto direttoriale n. 86 del 16 giugno 2015 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare).
Il primo stralcio Strategia Regionale sul cambiamento climatico (D.G.R. n. 66-2411 del 27/11/2020) prevede infine che le valutazioni ambientali siano considerate come strumenti utili a indirizzare le azioni della strategia.
Nell’ambito di questo contesto normativo e delle strategie nazionali e regionali sul tema del cambiamento climatico nelle valutazioni ambientali e sulla base dell’esperienza maturata nelle procedure di VIA di competenza regionale risulta utile, ad orientamento di progettisti e funzionari valutatori, l’individuazione di specifiche azioni di mitigazione e adattamento da tradurre sia in indicazioni per la stesura dello Studio di Impatto Ambientale (SIA), sia in condizioni ambientali da prescrivere nei provvedimenti finali.
Tale analisi, attualmente in corso di definizione da parte di Regione Piemonte in collaborazione con ARPA Piemonte, ha preso avvio dalle categorie progettuali connesse al comparto neve (allegato B.1.7.c della LR 13/2023), particolarmente sensibili al cambiamento climatico.

Su tale tema, nella sezione “Documenti tecnici” del Portale Sul Clima In Piemonte è attualmente disponibile la relazione tematica “Gli effetti del cambiamento climatico sull’innevamento naturale delle Alpi piemontesi a supporto della Valutazione di Impatto Ambientale delle opere - Sintesi". Si tratta di uno studio climatico, basato sui dati delle stazioni nivometeorologiche di Arpa Piemonte, che fornisce un quadro aggiornato sulle condizioni dell’innevamento naturale in Piemonte e sugli scenari climatici futuri. 
 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

La Conferenza delle Parti (COP21) del 2015 ha adottato l’Accordo di Parigi, che definisce l’obiettivo di lungo termine per il contenimento dell’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C e il perseguimento degli sforzi per limitare l’aumento a 1.5°C rispetto ai livelli pre-industriali. Sulla base dell’Accordo di Parigi l’Unione europea ha fissato l’obiettivo di ridurre entro il 2030 le emissioni di anidride carbonica del 55 % rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere la neutralità climatica nel 2050.
In tale ottica l’integrazione degli aspetti legati al cambiamento climatico nelle procedure di valutazione ambientale diviene necessaria sia per dare attuazione alle politiche comunitarie in materia di riduzione delle emissioni di gas climalteranti nell’ambito di piani e programmi, sia per intraprendere azioni di adattamento alle conseguenze del cambiamento del clima in atto.
Un elemento che rafforza l’importanza dell’integrazione di tale tema nelle procedure di valutazione ambientale è rappresentato dagli orientamenti tecnici sull’applicazione del principio di “non arrecare un danno significativo” agli obiettivi ambientali (DNSH, “do no significant harm”). Tale principio è definito ai sensi degli articoli 9-17 del Regolamento (UE) 2020/852 (c.d. regolamento Tassonomia), relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili.
Il principio DNSH individua sei obiettivi ambientali: la mitigazione dei cambiamenti climatici; l’adattamento ai cambiamenti climatici; l’uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine; la transizione verso un’economia circolare; la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento; la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi. Per quanto riguarda i due obiettivi climatici, un'attività economica arreca un danno significativo rispettivamente:

  • se porta a significative emissioni di gas serra (GHG);
  • se determina un maggiore impatto negativo sul clima attuale e futuro, sull'attività stessa o sulle persone, sulla natura o sui beni.

L’importanza assunta dal cambiamento climatico nelle politiche europee è testimoniata, inoltre, dalla Comunicazione della Commissione 2021/C 373/01 “Orientamenti tecnici per infrastrutture a prova di clima nel periodo 2021-2027”. L’immunizzazione o resa a prova di clima è un processo che integra misure di mitigazione dei cambiamenti climatici e di adattamento nello sviluppo di progetti infrastrutturali, consentendo agli investitori privati e istituzionali europei di prendere decisioni informate su progetti ritenuti compatibili con l’accordo di Parigi.
A livello nazionale, con decreto n. 434 del 21 dicembre 2023, è stato approvato il Piano Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC), che costituisce lo strumento di attuazione della Strategia Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici del 2015 (approvata con decreto direttoriale n. 86 del 16 giugno 2015 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare).
Il primo stralcio Strategia Regionale sul cambiamento climatico (D.G.R. n. 66-2411 del 27/11/2020) prevede infine che le valutazioni ambientali siano considerate come strumenti utili a indirizzare le azioni della strategia.
Nell’ambito di questo contesto normativo e delle strategie nazionali e regionali sul tema del cambiamento climatico nelle valutazioni ambientali e sulla base dell’esperienza maturata nelle procedure di VIA di competenza regionale risulta utile, ad orientamento di progettisti e funzionari valutatori, l’individuazione di specifiche azioni di mitigazione e adattamento da tradurre sia in indicazioni per la stesura dello Studio di Impatto Ambientale (SIA), sia in condizioni ambientali da prescrivere nei provvedimenti finali.
Tale analisi, attualmente in corso di definizione da parte di Regione Piemonte in collaborazione con ARPA Piemonte, ha preso avvio dalle categorie progettuali connesse al comparto neve (allegato B.1.7.c della LR 13/2023), particolarmente sensibili al cambiamento climatico.

Su tale tema, nella sezione “Documenti tecnici” del Portale Sul Clima In Piemonte è attualmente disponibile la relazione tematica “Gli effetti del cambiamento climatico sull’innevamento naturale delle Alpi piemontesi a supporto della Valutazione di Impatto Ambientale delle opere - Sintesi". Si tratta di uno studio climatico, basato sui dati delle stazioni nivometeorologiche di Arpa Piemonte, che fornisce un quadro aggiornato sulle condizioni dell’innevamento naturale in Piemonte e sugli scenari climatici futuri. 
 

Priorità
V4 - Valutazioni
Anno
2025

VIA - VAS - Strumenti ed indicazioni operative

Sul sito web regionale "Valutazioni ambientali", sezione "Strumenti e indicazioni operative VIA-VAS", è possibile consultare la seguente documentazione:

  • Nuova legge regionale n. 13/2023 - tabella di corrispondenza categorie progettuali: la tabella facilita la lettura delle categorie progettuali per la VIA, evidenziando la corrispondenza tra le categorie progettuali previste dal d.lgs.152/2006, dalla l.r. 40/1998 abrogata e dalla nuova l.r. 13/2023
  • Nuove indicazioni operative per la redazione del Rapporto ambientale nei processi di valutazione ambientale degli strumenti urbanistici (DD 30 novembre 2022, n. 701)
  • Flussi relativi ai procedimenti di Valutazione Ambientale: diagrammi che rappresentano in modo sintetico i procedimenti di valutazione ambientale, alla luce anche delle recenti modifiche normative
  • Analisi procedimenti Task Force PNRR
  • Linee guida di riferimento

I contenuti della sezione sono finalizzati ad esemplificare, mettere a sistema, chiarire e facilitare lo svolgimento dei procedimenti di VIA e di VAS, fermo restando che il riferimento ufficiale e formale è costituito esclusivamente dall’apparato normativo vigente. 

Inoltre, nella Sezione “Studi e indagini di settore” del Portale nazionale delle valutazioni e autorizzazioni ambientali VAS-VIA-AIA del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sono consultabili numerosi documenti tecnici di livello internazionale e nazionale a carattere metodologico e/o settoriale utili ai proponenti che devono intraprendere una procedura di VIA o di VAS ma anche a chiunque sia interessato ad approfondire il tema delle valutazioni ambientali nei suoi diversi aspetti. 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Sul sito web regionale "Valutazioni ambientali", sezione "Strumenti e indicazioni operative VIA-VAS", è possibile consultare la seguente documentazione:

  • Nuova legge regionale n. 13/2023 - tabella di corrispondenza categorie progettuali: la tabella facilita la lettura delle categorie progettuali per la VIA, evidenziando la corrispondenza tra le categorie progettuali previste dal d.lgs.152/2006, dalla l.r. 40/1998 abrogata e dalla nuova l.r. 13/2023
  • Nuove indicazioni operative per la redazione del Rapporto ambientale nei processi di valutazione ambientale degli strumenti urbanistici (DD 30 novembre 2022, n. 701)
  • Flussi relativi ai procedimenti di Valutazione Ambientale: diagrammi che rappresentano in modo sintetico i procedimenti di valutazione ambientale, alla luce anche delle recenti modifiche normative
  • Analisi procedimenti Task Force PNRR
  • Linee guida di riferimento

I contenuti della sezione sono finalizzati ad esemplificare, mettere a sistema, chiarire e facilitare lo svolgimento dei procedimenti di VIA e di VAS, fermo restando che il riferimento ufficiale e formale è costituito esclusivamente dall’apparato normativo vigente. 

Inoltre, nella Sezione “Studi e indagini di settore” del Portale nazionale delle valutazioni e autorizzazioni ambientali VAS-VIA-AIA del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sono consultabili numerosi documenti tecnici di livello internazionale e nazionale a carattere metodologico e/o settoriale utili ai proponenti che devono intraprendere una procedura di VIA o di VAS ma anche a chiunque sia interessato ad approfondire il tema delle valutazioni ambientali nei suoi diversi aspetti. 

Priorità
V4 - Valutazioni
Anno
2025

Il monitoraggio ambientale del Piano territoriale Regionale (PTR)

La Regione Piemonte sta portando avanti un lavoro di revisione del Piano Territoriale Regionale (PTR) al fine di adeguarne i contenuti alla luce del mutato quadro socio-economico e delle sopravvenute variazioni delle politiche comunitarie, nazionali e regionali, anche in risposta alle istanze sempre più ineludibili in termini di sviluppo sostenibile e di contrasto ai cambiamenti climatici.
Nell'ambito di tale revisione, con il contributo di Arpa Piemonte e Ires Piemonte, sono stati svolti specifici approfondimenti e raccolti i dati necessari per l’aggiornamento sia del quadro strategico e strutturale del PTR, sia del Piano di Monitoraggio Ambientale (PMA) previsto dalla VAS. 
Nello specifico l’impostazione del monitoraggio si è fondata sugli esiti del monitoraggio ambientale del PTR vigente effettuato da Arpa Piemonte, nonché sul lavoro di ridefinizione degli indicatori del piano di monitoraggio attuale in collaborazione con Arpa Piemonte e con i settori regionali competenti nelle specifiche materie ambientali, al fine di popolarli a livello di Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT) e di garantirne, anche sulla base delle banche dati Istat, la coerenza con gli indicatori del piano di monitoraggio della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS) e della Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile (SRSvS). 
Il Documento programmatico per la revisione del PTR vigente e il relativo Rapporto preliminare di VAS sono stati adottati con d.g.r. n. 1-6558 del 06.03.2023, pubblicata sul BUR n. 10 del 09.03.2023. E' stata effettuata in seguito la fase di consultazione prevista dalla procedura di VAS e sono stati elaborati i documenti di Piano, comprensivi del Rapporto ambientale, del Piano di monitoraggio e della Sintesi non tecnica, attualmente in attesa di adozione da parte della Giunta regionale.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

La Regione Piemonte sta portando avanti un lavoro di revisione del Piano Territoriale Regionale (PTR) al fine di adeguarne i contenuti alla luce del mutato quadro socio-economico e delle sopravvenute variazioni delle politiche comunitarie, nazionali e regionali, anche in risposta alle istanze sempre più ineludibili in termini di sviluppo sostenibile e di contrasto ai cambiamenti climatici.
Nell'ambito di tale revisione, con il contributo di Arpa Piemonte e Ires Piemonte, sono stati svolti specifici approfondimenti e raccolti i dati necessari per l’aggiornamento sia del quadro strategico e strutturale del PTR, sia del Piano di Monitoraggio Ambientale (PMA) previsto dalla VAS. 
Nello specifico l’impostazione del monitoraggio si è fondata sugli esiti del monitoraggio ambientale del PTR vigente effettuato da Arpa Piemonte, nonché sul lavoro di ridefinizione degli indicatori del piano di monitoraggio attuale in collaborazione con Arpa Piemonte e con i settori regionali competenti nelle specifiche materie ambientali, al fine di popolarli a livello di Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT) e di garantirne, anche sulla base delle banche dati Istat, la coerenza con gli indicatori del piano di monitoraggio della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS) e della Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile (SRSvS). 
Il Documento programmatico per la revisione del PTR vigente e il relativo Rapporto preliminare di VAS sono stati adottati con d.g.r. n. 1-6558 del 06.03.2023, pubblicata sul BUR n. 10 del 09.03.2023. E' stata effettuata in seguito la fase di consultazione prevista dalla procedura di VAS e sono stati elaborati i documenti di Piano, comprensivi del Rapporto ambientale, del Piano di monitoraggio e della Sintesi non tecnica, attualmente in attesa di adozione da parte della Giunta regionale.

Priorità
V4 - Valutazioni
Anno
2025

Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

Priorità
Anno
2025

La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è uno strumento finalizzato a garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione, dell'adozione e approvazione di piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile. 

La VAS rappresenta, quindi, un supporto alla pianificazione finalizzato a consentire, durante l’iter decisionale, la ricerca e l’esame di alternative sostenibili e soluzioni efficaci dal punto di vista ambientale e la verifica delle ipotesi programmatiche, mediando e sintetizzando obiettivi di sviluppo socioeconomico e territoriale ed esigenze di sostenibilità ambientale.

La valutazione degli effetti di piani e programmi sull'ambiente è stata introdotta a livello europeo dalla Direttiva 2001/42/CE, recepita in Italia con il d.lgs. 152/2006 "Norme in materia ambientale", oggetto di numerose modifiche nel corso degli anni. 

A livello regionale il riferimento normativo è la legge regionale n. 13/2023 “Nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica, valutazione di impatto ambientale e autorizzazione ambientale integrata”. 

In base alla tipologia e alla localizzazione del piano/programma, la competenza della procedura è assegnata allo Stato, alla Regione o agli Enti locali. 

Sul sito web istituzionale è possibile accedere:  

I soggetti coinvolti e le principali fasi della VAS 

Sotto sottoposti a VAS tutti i piani e i programmi elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell’aria, per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o delle destinazioni dei suoli.

I soggetti coinvolti nel processo di VAS sono:

  • autorità competente: la pubblica amministrazione cui compete l'elaborazione del parere motivato di VAS
  • autorità procedente: la pubblica amministrazione che elabora il piano/programma o, nel caso in cui il piano/programma sia predisposto da un diverso soggetto pubblico o privato, è la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano/programma
  • soggetti competenti in materia ambientale: le pubbliche amministrazioni o gli enti pubblici che per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale possono essere interessate agli impatti sull’ambiente dovuti all’attuazione dei piani o programmi
  • pubblico: uno o più persone fisiche o giuridiche nonché, ai sensi della legislazione vigente, le associazioni, le organizzazioni o i gruppi di tali persone.

La valutazione ambientale strategica è un processo che comporta lo svolgimento delle seguenti fasi:

  • fase di screening (verifica di assoggettabilità): processo attivato nei casi previsti dalla legge allo scopo di valutare se un piano o programma, o sua modifica, possa avere effetti significativi sull'ambiente e quindi sia da assoggettare alla procedura di VAS;
  • fase di scoping: preliminare all’elaborazione del Rapporto Ambientale (RA), è una fase di consultazione tra Autorità Procedente e Autorità Competente per definire portata e livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale;
  • redazione del rapporto ambientale: fase nella quale è elaborato il documento contenente tutte le informazioni necessarie per la VAS;
  • consultazioni: i documenti elaborati sono messi a disposizione sia dei soggetti con competenze ambientali (SCA) sia del pubblico;
  • valutazione del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni: si conclude con l'espressione del parere motivato da parte dell’Autorità Competente;
  • decisione e informazione: è la fase di approvazione del piano da parte dell'autorità procedente e la relativa pubblicazione;
  • monitoraggio degli effetti ambientali del piano o del programma: è effettuato dall’Autorità Procedente in collaborazione con l’Autorità Competente anche avvalendosi del Sistema delle Agenzie Ambientali e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

Rapporto tra VAS e VIA

L’art. 10 del d.lgs. 152/2006 disciplina il coordinamento tra le procedure di VIA e VAS. In particolare, stabilisce che le analisi da prevedere nello Studio di Impatto Ambientale devono tener conto delle eventuali valutazioni effettuate e degli indirizzi definiti nell’ambito delle Valutazioni Ambientali Strategiche di piani/programmi di riferimento per l’opera sottoposta a VIA.

Stato del Documento
Gruppo di Redazione

Le grandi opere di trasporto e l'accompagnamento ambientale

Il sistema delle Agenzie per l’Ambiente è chiamato a fornire supporto tecnico alle Autorità competenti ed agli Osservatori Ambientali (qualora siano istituiti) e cioè ad eseguire materialmente i controlli di documenti di progetto, di dati di monitoraggio, dei cantieri, delle fasi di lavorazione e dei ripristini ambientali e a relazionare agli stessi.
L’insieme coordinato di tali azioni, processi e metodi viene definito “Accompagnamento ambientale”.
In coerenza con la politica dell'Unione europea in materia ambientale, l’accompagnamento ambientale rappresenta un percorso che consente un diretto confronto tra proponente l’opera e gli enti di controllo preposti, nello spirito dell’auspicato principio di prossimità, per poterne guidare le azioni ed evitare che avvengano danni per l’ambiente, intervenendo prima che accadano.
In particolare, l'accompagnamento di un progetto sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) può essere definito come il monitoraggio e la valutazione degli impatti di un progetto per la verifica, la gestione e la comunicazione circa le “prestazioni ambientali” dello stesso; in questo senso l'accompagnamento ambientale comprende quattro azioni:

  • Monitoraggio: raccogliere informazioni e dati ambientali sia prima dell'inizio dei lavori (monitoraggio dello stato di riferimento) sia durante gli stessi (ottemperanza e monitoraggio degli impatti);
  • Valutazione: verificare la conformità con standard, previsioni o aspettative di valori tipici e le prestazioni ambientali delle attività;
  • Gestione: prendere decisioni e avviare appropriate azioni in risposta alle criticità che emergono dalle attività di monitoraggio e valutazione
  • Comunicazione: informare i portatori di interessi circa i risultati dell'accompagnamento del progetto per la revisione della implementazione del progetto e dell'intero processo di VIA.

Le Linee Guida SNPA n. 35/2021 "Linee guida per l'accompagnamento ambientale di grandi opere infrastrutturali" forniscono indicazioni specifiche sul quadro dei compiti e delle azioni necessarie al controllo sistematico dei lavori e della messa in opera delle misure di protezione dell’ambiente oltre che del monitoraggio ambientale.
La legge 132/2016 istitutiva del SNPA prevede infatti un ruolo centrale per ISPRA e le Agenzie nelle fasi di realizzazione delle “opere infrastrutturali di interesse nazionale e locale, anche attraverso la collaborazione con gli osservatori ambientali eventualmente costituiti” (art. 3 lettera l).

L’attività di Accompagnamento Ambientale delle Grandi Opere infrastrutturali di trasporto in Piemonte

L’attività di accompagnamento ambientale delle Grandi opere di trasporto da parte di Arpa Piemonte procede da anni mediante la supervisione e condivisione dei piani di monitoraggio ambientale e dei sistemi di gestione ambientale realizzati dai proponenti, la verifica della corretta esecuzione dei monitoraggi ambientali in ogni loro fase e per ciascuna matrice interessata dalle attività di cantiere, e la gestione di imprevisti ed eventuali anomalie verificatisi nel corso della realizzazione delle grandi opere. L’accompagnamento comprende anche la condivisione del processo che porta alla progettazione e realizzazione delle opere di mitigazione e compensazione che opere di interesse nazionale strategico stanno mettendo in atto nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e conservazione e tutela di specie e habitat a rischio. 
L’attività di accompagnamento ambientale in Piemonte inizia nel 2001 in occasione della realizzazione della tratta ferroviaria Alta Capacità Torino-Milano ad oggi completata. 

Le attività in corso attualmente riguardano le seguenti opere:

  • Terzo Valico dei Giovi - ferrovia Tortona/Novi Ligure-Genova
  • Nuova linea ferroviaria Torino Lione - sezione internazionale - parte comune italo - francese - sezione transfrontaliera - parte in territorio italiano
  • Completamento del collegamento autostradale Asti – Cuneo.

La costante attività di controllo dei dati di monitoraggio, prevista dall’accompagnamento ambientale, garantisce che eventuali anomalie o trend crescenti dei valori siano da subito evidenziati e verificati mediante controlli in doppio da parte dei tecnici Arpa, così come la verifica delle origini dell’impatto.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Il sistema delle Agenzie per l’Ambiente è chiamato a fornire supporto tecnico alle Autorità competenti ed agli Osservatori Ambientali (qualora siano istituiti) e cioè ad eseguire materialmente i controlli di documenti di progetto, di dati di monitoraggio, dei cantieri, delle fasi di lavorazione e dei ripristini ambientali e a relazionare agli stessi.
L’insieme coordinato di tali azioni, processi e metodi viene definito “Accompagnamento ambientale”.
In coerenza con la politica dell'Unione europea in materia ambientale, l’accompagnamento ambientale rappresenta un percorso che consente un diretto confronto tra proponente l’opera e gli enti di controllo preposti, nello spirito dell’auspicato principio di prossimità, per poterne guidare le azioni ed evitare che avvengano danni per l’ambiente, intervenendo prima che accadano.
In particolare, l'accompagnamento di un progetto sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) può essere definito come il monitoraggio e la valutazione degli impatti di un progetto per la verifica, la gestione e la comunicazione circa le “prestazioni ambientali” dello stesso; in questo senso l'accompagnamento ambientale comprende quattro azioni:

  • Monitoraggio: raccogliere informazioni e dati ambientali sia prima dell'inizio dei lavori (monitoraggio dello stato di riferimento) sia durante gli stessi (ottemperanza e monitoraggio degli impatti);
  • Valutazione: verificare la conformità con standard, previsioni o aspettative di valori tipici e le prestazioni ambientali delle attività;
  • Gestione: prendere decisioni e avviare appropriate azioni in risposta alle criticità che emergono dalle attività di monitoraggio e valutazione
  • Comunicazione: informare i portatori di interessi circa i risultati dell'accompagnamento del progetto per la revisione della implementazione del progetto e dell'intero processo di VIA.

Le Linee Guida SNPA n. 35/2021 "Linee guida per l'accompagnamento ambientale di grandi opere infrastrutturali" forniscono indicazioni specifiche sul quadro dei compiti e delle azioni necessarie al controllo sistematico dei lavori e della messa in opera delle misure di protezione dell’ambiente oltre che del monitoraggio ambientale.
La legge 132/2016 istitutiva del SNPA prevede infatti un ruolo centrale per ISPRA e le Agenzie nelle fasi di realizzazione delle “opere infrastrutturali di interesse nazionale e locale, anche attraverso la collaborazione con gli osservatori ambientali eventualmente costituiti” (art. 3 lettera l).

L’attività di Accompagnamento Ambientale delle Grandi Opere infrastrutturali di trasporto in Piemonte

L’attività di accompagnamento ambientale delle Grandi opere di trasporto da parte di Arpa Piemonte procede da anni mediante la supervisione e condivisione dei piani di monitoraggio ambientale e dei sistemi di gestione ambientale realizzati dai proponenti, la verifica della corretta esecuzione dei monitoraggi ambientali in ogni loro fase e per ciascuna matrice interessata dalle attività di cantiere, e la gestione di imprevisti ed eventuali anomalie verificatisi nel corso della realizzazione delle grandi opere. L’accompagnamento comprende anche la condivisione del processo che porta alla progettazione e realizzazione delle opere di mitigazione e compensazione che opere di interesse nazionale strategico stanno mettendo in atto nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e conservazione e tutela di specie e habitat a rischio. 
L’attività di accompagnamento ambientale in Piemonte inizia nel 2001 in occasione della realizzazione della tratta ferroviaria Alta Capacità Torino-Milano ad oggi completata. 

Le attività in corso attualmente riguardano le seguenti opere:

  • Terzo Valico dei Giovi - ferrovia Tortona/Novi Ligure-Genova
  • Nuova linea ferroviaria Torino Lione - sezione internazionale - parte comune italo - francese - sezione transfrontaliera - parte in territorio italiano
  • Completamento del collegamento autostradale Asti – Cuneo.

La costante attività di controllo dei dati di monitoraggio, prevista dall’accompagnamento ambientale, garantisce che eventuali anomalie o trend crescenti dei valori siano da subito evidenziati e verificati mediante controlli in doppio da parte dei tecnici Arpa, così come la verifica delle origini dell’impatto.

Priorità
V4 - Valutazioni
Anno
2025

Procedure integrate alla VIA

Contestualmente alla VIA possono intervenire altre procedure di valutazione più settoriali, quali ad esempio:

  • la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS): elaborato predisposto dal proponente sulla base delle linee guida adottate con decreto del Ministro della salute, che si avvale dell'Istituto superiore di sanità, al fine di stimare gli impatti complessivi, diretti e indiretti, che la realizzazione e l'esercizio del progetto può procurare sulla salute della popolazione; il d.lgs. 152/2006 prevede di svolgere una VIS per i nuovi impianti che rientrano in una specifica categoria (es. grandi impianti di combustione, raffinerie);
  • la Valutazione di Incidenza (VI): procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito o su un'area geografica proposta come sito della rete Natura 2000, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso;
  • L’AIA (autorizzazione integrata ambientale) è il provvedimento che autorizza l’esercizio di un impianto industriale (impianto rientrante fra quelli dell’Allegato VIII della parte seconda del d. lgs. 152/2006) a condizione che sia conforme ai requisiti stabiliti dalla norma e integra in un unico atto tutte le autorizzazioni necessarie.
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Contestualmente alla VIA possono intervenire altre procedure di valutazione più settoriali, quali ad esempio:

  • la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS): elaborato predisposto dal proponente sulla base delle linee guida adottate con decreto del Ministro della salute, che si avvale dell'Istituto superiore di sanità, al fine di stimare gli impatti complessivi, diretti e indiretti, che la realizzazione e l'esercizio del progetto può procurare sulla salute della popolazione; il d.lgs. 152/2006 prevede di svolgere una VIS per i nuovi impianti che rientrano in una specifica categoria (es. grandi impianti di combustione, raffinerie);
  • la Valutazione di Incidenza (VI): procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito o su un'area geografica proposta come sito della rete Natura 2000, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso;
  • L’AIA (autorizzazione integrata ambientale) è il provvedimento che autorizza l’esercizio di un impianto industriale (impianto rientrante fra quelli dell’Allegato VIII della parte seconda del d. lgs. 152/2006) a condizione che sia conforme ai requisiti stabiliti dalla norma e integra in un unico atto tutte le autorizzazioni necessarie.
Priorità
V4 - Valutazioni
Anno
2025