Nel corso della stagione invernale 2023-2024, l’attività valanghiva si è concentrata soprattutto nei mesi di marzo e aprile, caratterizzati dalle nevicate più significative. Non mancano, tuttavia, segnalazioni e osservazioni di eventi valanghivi di notevole entità anche negli altri mesi. Di seguito vengono riportati, in ordine cronologico, gli eventi valanghivi spontanei di maggior rilievo.
Nonostante lo scarso innevamento, il 14 dicembre 2023, è stato osservato il distacco della valanga di “Fontana Napoleone”, una valanga incanalata (rappresentata nell'immagine seguente) che dopo aver percorso un dislivello considerevole si è arrestata poco a monte della strada del Colle della Maddalena (Argentera, CN). Questo evento ha segnato l'inizio di una serie di distacchi che hanno continuato a coinvolgere il sito valanghivo per tutta la stagione invernale.
Un secondo evento si è verificato il 18 gennaio 2024, al termine di un periodo segnato da condizioni meteorologiche particolarmente variabili, con vento forte, nevicate, marcate escursioni termiche e piogge spinte fino ad alta quota. La valanga, costituita da neve umida a debole coesione superficiale, si è staccata in concomitanza con un rialzo termico intorno ai 2200 metri di quota, per poi arrestarsi a circa 1930 metri, dopo un dislivello di 300 metri, fermandosi a brevissima distanza dalla strada statale SS21. Nel mese di marzo si è verificato un ulteriore distacco, che ha raggiunto la medesima sede stradale coinvolgendo due veicoli bloccati dalla nevicata in corso.
L’attività valanghiva più intensa del mese di febbraio si è verificata nella parte finale del mese, in seguito a precipitazioni particolarmente abbondanti. Nell’ultima settimana di febbraio sono infatti state registrate cumulate giornaliere con valori medi compresi tra 60 e 90 cm su gran parte del territorio regionale, con punte superiori nelle Alpi Marittime, Liguri e Graie, dove si sono superati i 110-140 cm di neve fresca. Nonostante la visibilità ridotta, è stata osservata un’attività valanghiva significativa, con distacchi sia superficiali sia di fondo, principalmente di neve umida o bagnata, alcuni dei quali hanno raggiunto dimensioni considerevoli.
Molte valanghe sono state registrate in Valle Orco, dove localmente sono state raggiunte zone antropizzate. Ulteriori distacchi sono stati registrati dalla Val Cenischia alla Val Chisone dove una valanga di neve umida, seppur di piccole dimensioni, ha raggiunto la SP 23 per il colle di Sestriere.
Ad inizio marzo, ed in particolare tra sabato 2 e la mattinata di lunedì 4 marzo, una perturbazione ha portato abbondanti nevicate su tutti i settori alpini piemontesi. L’attività valanghiva spontanea è stata intensa soprattutto in corso di nevicata, in particolare fra il pomeriggio e la notte del 3 marzo, e nella giornata del 4 marzo.
In alta Val Susa e Val Chisone si sono verificati diversi distacchi di grandi dimensioni in corrispondenza della crosta con sabbia sahariana depositata in coda alla perturbazione del 28-29 febbraio 2024. Pressoché in tutte le valli dell’arco alpino piemontese sono state registrate valanghe di dimensioni significative, alcune delle quali hanno raggiunto i fondovalle, causando disagi alla viabilità. Tuttavia, le Commissioni Locali Valanghe (CLV) riportano una magnitudo complessivamente contenuta dell’attività valanghiva rispetto all'entità delle precipitazioni: sono state registrate numerose valanghe spontanee a debole coesione e lastroni di medie dimensioni, con alcuni episodi di valanghe grandi e, in casi isolati, molto grandi.
A partire dai settori settentrionali, si segnala l’attivazione della valanga della “Ciafera” a Rima San Giuseppe (VB) che, pur essendo di grandi dimensioni, non ha raggiunto la strada, arrestando la sua corsa circa 50-100 metri più a monte.
A Ceresole Reale, in Alta Valle Orco, il 3 marzo si sono verificate diverse valanghe di grandi dimensioni: alcune si sono staccate dai pendii della Corbassera, raggiungendo e superando il lungolago. Un’altra valanga ha interessato la Strada Provinciale 50 nei pressi della Borgata Borgiallo, non lontano dalla Frazione Villa di Ceresole Reale (vedi figura seguente). È attribuibile con buona probabilità allo stesso evento di inizio marzo anche una valanga molto estesa che, al Pian della Mussa, ha divelto il ponte di accesso al sentiero estivo per il Rifugio Gastaldi.
Nuovamente interessata da una piccola valanga la sede stradale della Strada Provinciale 23 del Sestriere appena più a valle della frazione di Soucheres Basses a Pragelato (TO).
Molte sono state anche le segnalazioni della città Metropolitana di Torino per interruzioni della circolazione in alcune strade di montagna, dovute alla necessità di rimuovere tronchi e rami che ostruivano le carreggiate: si tratta della strada provinciale 197 a Mompellato di Rubiana, la strada regionale 23 del Sestriere a Mentoulles di Fenestrelle e nel tratto che da Cesana sale a Sestriere, come pure nelle Valli del Canavese e in quelle di Lanzo.
In Val Pellice, nello stesso giorno, vengono osservate dal Rifugio Jervis alcune valanghe di medie e grandi dimensioni dai pendii ripidi a monte della Conca del Prà a Bobbio Pellice (TO). Spostandosi nei settori alpini del cuneese vengono segnalate alcune valanghe molto grandi. In Valle Stura (CN) due valanghe oltrepassano la galleria paravalanghe denominata Messantoni tra l’abitato di Sambuco e la frazione Pianche per terminare la corsa nel letto del torrente Stura.
Sulla base delle previsioni meteorologiche e delle valutazioni degli effetti al suolo, il Centro Funzionale di Arpa Piemonte dalla giornata di sabato 2 marzo ha emesso per il pomeriggio un’allerta gialla per rischio valanghe nelle zone settentrionali di Verbano e Novarese (A e B), estendendola anche a tutta la fascia pedemontana occidentale (zone B, C, D, E) per la giornata di domenica. Nella successiva giornata di domenica 3 marzo, con l’intensificarsi dei fenomeni, il Centro Funzionale di Arpa Piemonte ha elevato il livello di allerta ad arancione (livello 3 su 4) per rischio valanghe sulle zone settentrionali e occidentali Novarese, Torinese, alta Val Susa e alto Cuneese (zone B, C e D).
A partire dal pomeriggio di venerdì 8 marzo fino a domenica 10 marzo il Piemonte è stato interessato da diffuso maltempo con nevicate nuovamente intense; l’ingente quantitativo di neve fresca cumulata in poche ore ha creato numerosi disagi.
Alcuni comuni, tra cui Alto Sermenza (VC), Valprato (TO) e Ronco Canavese (TO), sono rimasti senza energia elettrica e copertura telefonica. Numerose strade sono state chiuse in via precauzionale, soprattutto nelle Valli dell’Ossola, Val Vigezzo, Valsesia e Valli Orco e Soana. Nel corso di domenica 10 marzo sono state segnalate numerose valanghe spontanee di dimensioni molto grandi che hanno interessato la viabilità di fondovalle, in particolare nei settori settentrionali e meridionali della regione maggiormente interessati dalle precipitazioni nevose. Numerosi distacchi si sono verificati nel comune di Carcoforo (VC), dove almeno 3 valanghe di dimensioni molto grandi hanno raggiunto le vie di comunicazione arrestandosi nei pressi di abitazioni: la “valanga del Pissone” con scorrimento e arresto sulla galleria paravalanghe che fortunatamente ha svolto al meglio la funzione protettiva; la “valanga delle Pesse” e infine la “valanga del Larice” che ha interessato la strada provinciale chiusa preventivamente con ordinanza del sindaco la mattina di domenica. Spostandosi in Valle Orco (TO), sempre domenica 10 marzo, una valanga molto grande (denominata valanga “Balma Fiorant”) ha interessato la strada tra Ceresole Reale e Noasca nel tratto protetto dalla galleria paravalanghe; il suo accumulo tuttavia è riuscito a invadere la sede stradale attraverso le aperture di valle.
Anche in Val Soana, sempre lo stesso giorno, sono stati segnalati disagi alla viabilità: una valanga ha occupato la sede della Strada Provinciale 48 a monte dell’abitato di Pianetto (Valprato Soana, TO).
Particolarmente interessate dalle nevicate sono state anche le Valli di Lanzo. Nel comune di Balme (TO) è stato ripreso il distacco di una valanga di grandi dimensioni che, lungo il tratto di scorrimento caratterizzato da salti di roccia, ha inglobato molta aria sviluppando una notevole componente nubiforme.
Spostandoci verso i settori meridionali, sono stati osservati numerosi distacchi di valanghe di dimensioni molto grandi in Valle Stura (CN). In particolare, il 10 marzo diverse valanghe hanno interessato la strada statale 21 sia nel tratto tra la Borgata Pianche e Sambuco sia nel tratto montano per il colle della Maddalena, preventivamente chiuso al traffico già la sera dell’8 marzo. L’11 marzo, sempre in Valle Stura, si è staccata una valanga di grandi dimensioni interessando il percorso classico di scialpinismo verso il Colle Incianao; la valanga si è staccata a circa 2350 m dai pendii ripidi esposti a nord ovest. Sull’itinerario, erroneamente ritenuto sempre sicuro in quanto ripercorre le piste di Argentera al momento chiuse, erano presenti numerosi scialpinisti, ma fortunatamente nessuno è stato coinvolto.
Sulla base delle previsioni meteorologiche e delle valutazioni degli effetti al suolo, tenuto conto della situazione pregressa, il Centro Funzionale di Arpa Piemonte ha emesso dal pomeriggio di sabato 9 marzo una allerta gialla per rischio valanghe su tutte le zone alpine A, B, C, D, E, F segnalando la possibilità di disagi alla viabilità, interruzioni di servizi e isolamento di borgate a causa dell’attività valanghiva spontanea nei fondovalle. Per la giornata di domenica 10 marzo, l’allerta è salita a livello arancione per rischio valanghe sulle zone nordoccidentali A, B, C (Verbano, Biellese, Novarese, Torinese), e sulle Alpi Marittime e Liguri (zone E ed F). Con il superamento della fase più acuta delle precipitazioni, nella giornata di lunedì 11 marzo, il livello di allerta per valanghe è sceso al giallo nelle le zone alpine meridionali mentre è rimasto arancione sulle Alpi Graie, Pennine e Lepontine; l’allerta si è poi conclusa, rientrando anche in queste zone, nel corso della prima parte della giornata di martedì 12.
Tra fine marzo e inizio aprile, una vasta e profonda saccatura atlantica centrata sulle isole britanniche ha determinato flussi umidi meridionali sulla nostra Regione, con un marcato peggioramento del tempo nel weekend pasquale. Nella mattina di domenica 31 marzo, dopo il primo intenso impulso della precipitazione, nonostante la visibilità ridotta a causa delle precipitazioni ancora in atto, sono stati registrati i primi distacchi di valanghe nei settori settentrionali maggiormente colpiti dalle nevicate. Nel comune di Alto Sermenza (VC) la valanga detta “della Ciafera”, che si era già staccata durante il fine settimana del 9-10 marzo, scende nuovamente nella notte, questa volta invadendo la strada che porta alla frazione di Rima San Giuseppe.
Anche nel comune di Formazza (VB) si sono staccate numerose valanghe di dimensioni molto grandi. Presumibilmente nella notte, tra sabato 30 e domenica 31 marzo, si è staccata la valanga che scende dai pendii nordest del Monte Reti, nei pressi della frazione di Valdo a Formazza (VB). La mattina di Pasqua, infatti, dalla webcam posta alla partenza dello skilift, era visibile l’accumulo scuro a causa della neve rossa caduta nelle ore precedenti. Sempre nella giornata di Pasqua, una valanga di grandi dimensioni caratterizzata da neve molto umida si è staccata dai pendii Nord di Pizzo Omo, nei pressi del Passo del Sempione (VB), con un deposito che si è arrestato nell’alveo del fiume raggiungendo l’altezza del guardrail.
Nel comune di Carcoforo (VC), già pesantemente interessato da un’intensa attività valanghiva spontanea nella prima metà di marzo, sono scese numerose valanghe anche durante il fine settimana pasquale. Nella notte tra domenica e lunedì si è staccata una valanga di dimensioni molto grandi dai versanti nord-nordest di Cima Lampone, con un accumulo che si è arrestato a circa 50 m dalla strada provinciale 124, preventivamente chiusa al transito. Durante la giornata di Pasquetta, diversi villeggianti, rimasti isolati a causa della chiusura al transito per l’abitato di Carcoforo (VC), hanno osservato il distacco della valanga del “Pissone”, già scesa nel fine settimana del 9-10 marzo. In questo secondo distacco la valanga si è arrestata alla base del canalone senza raggiungere la provinciale, protetta in quel tratto da una galleria paravalanghe.
Sempre nella mattinata di lunedì, a causa del rasserenamento e del successivo rialzo termico, si è staccata una valanga che ha interessato la strada di servizio IREN per la diga di Teleccio nel comune di Locana (TO), proprio all’altezza della sbarra che ne vieta il transito e che è stata sepolta dall’accumulo.
Nello stesso giorno sono scese le valanghe dai canali della Courbassera che hanno lambito il giro lago di Ceresole Reale (TO), sul versante orografico destro, chiuso al transito già dalle nevicate di inizio marzo. Durante i giorni successivi, in occasione dei rilievi nivologici, sono stati osservati altri distacchi di grandi valanghe sui settori settentrionali, tra i quali la valanga di grosse dimensioni scesa a poche decine di metri dalle abitazioni della frazione Ronco, nel comune di Alagna Valsesia (VC).
Numerose valanghe sono state osservate anche in Val Soana, lungo la strada che porta all’abitato di Piamprato (TO), e alcune anchen verso Alpe Prariond. I depositi di questi distacchi, riconoscibili a causa della “neve rossa”, sono più piccoli rispetto a quelli ancora visibili delle valanghe che si erano staccate durante le prime due settimane di marzo. Segnalazioni di valanghe, seppur generalmente di dimensioni più contenute, sono arrivate anche dai settori occidentali della regione, dove le precipitazioni maggiori si sono registrate durante il secondo impulso perturbato, tra la serata di Pasqua e la giornata di Pasquetta (31 marzo – 1° aprile). Sui settori meridionali, una diffusa attività valanghiva spontanea è stata segnalata a partire da lunedì mattina al termine delle precipitazioni che, come nei settori occidentali, sono state più intense durante il secondo impulso perturbato, a partire dal pomeriggio/sera di Pasqua. In Valle Gesso e Valle Stura sono scese numerose valanghe di dimensioni molto grandi, alcune delle quali hanno raggiunto tratti di fondovalle a bassa quota ormai privi di neve al suolo, in veste quasi primaverile.
Sulla base delle previsioni meteorologiche e delle valutazioni degli effetti al suolo, il Centro Funzionale di Arpa Piemonte già dalla giornata di venerdì 29 marzo ha emesso per il pomeriggio un’allerta gialla per rischio valanghe nelle zone settentrionali di Verbano e Novarese (A e B), estendendola fino alle Alpi Graie (zone C) per la giornata di sabato. Con precipitazioni diffuse sulla regione e la localizzazione dei fenomeni più intensi pressoché inalterata nel corso delle successive 36-48 ore. Il Centro Funzionale di Arpa Piemonte ha emesso per il fine settimana l’allerta arancione per rischio valanghe sui settori alpini settentrionali della regione (zone A e B, Verbano e Valsesia) e l’allerta gialla sui restanti settori alpini (C, D, E, F ovvero dalle Alpi Graie alle Alpi Liguri) per il possibile interessamento dell’attività valanghiva spontanea sulla viabilità. La rete di monitoraggio di Arpa Piemonte ha registrato tra il pomeriggio di sabato e la mattina di Pasqua importanti quantitativi di precipitazione, in particolare nei settori settentrionali della regione e nel Canavese. I quantitativi di neve fresca registrati insieme alle previsioni degli ulteriori apporti previsti tra la domenica di Pasqua e Pasquetta, hanno determinato l’emissione di un grado di percolo valanghe 5-Molto Forte per le Alpi Pennine e Lepontine di confine. Il Centro Funzionale ha esteso per la giornata di Pasqua e Pasquetta l’allerta arancione per rischio valanghe sui settori alpini settentrionali della regione (zone A, B, C ovvero Verbano, Valsesia, Canavese) e sulle Alpi Marittime (zona E, cuneese) mantenendo, sui restanti settori alpini (D, F ovvero Alpi Cozie e Liguri), l’allerta gialla.
A fine aprile si registra una nuova perturbazione tipicamente primaverile che determina il distacco di numerose valanghe di neve umida o bagnata.
Tra martedì 30 aprile e mercoledì 1° maggio si registrano diffuse nevicate generalmente al di sopra dei 2000 metri con locali e temporanee oscillazioni anche a quote notevolmente superiori (2300-2500 metri). Complessivamente, gli apporti di neve maggiori si sono infatti registrati alle quote prossime o superiori ai 2300 metri. La nuova neve, molto umida soprattutto al di sotto dei 2000-2200 metri, si è rapidamente destabilizzata già in corso di nevicata, soprattutto nella fase finale della precipitazione, determinando una significativa attività valanghiva in quota con distacchi di valanghe di neve umida che, in alcuni casi, hanno raggiunto le zone di fondovalle ormai senza neve, ben al di sotto del limite della nevicata.
Informazioni e risorse aggiuntive
Rendiconto nivometrico stagione invernale 2023-2024
Rapporto d'evento Nevicate del 2-4 e 9-11 marzo 2024 https://www.arpa.piemonte.it/sites/default/files/media/2024-05/Nevicate%202-4%20e%209-11%20marzo%202024.pdf
Rapporto d'evento Precipitazioni intense Pasqua 2024
https://www.arpa.piemonte.it/pubblicazione/precipitazioni-intense-pasqua-2024
SIVA Sistema Informativo Valanghe regionale https://webgis.arpa.piemonte.it/portal/apps/experiencebuilder/experience/?id=04d98ab767c94dd3b1eab694608c39c4&page=Home
Valanghe sul sito di Arpa Piemonte https://www.arpa.piemonte.it/temi/neve-ghiacciai/valanghe?pid=19