Al fine di poter disciplinare le azioni riguardanti la difesa idrogeologica del territorio, la Regione Piemonte deve poter disporre di una conoscenza aggiornata delle situazioni di dissesto.
Uno strumento utile al raggiungimento di tale scopo è rappresentato dagli strumenti urbanistici comunali, che contengono gli studi geologici relativi al quadro del dissesto redatti alla scala locale e che forniscono indicazioni circa la pericolosità geologica e la relativa idoneità all’utilizzo urbanistico del territorio.
Il Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI), approvato nel 2001, obbliga i comuni ad effettuare, attraverso la revisione dei propri strumenti urbanistici, la verifica delle effettive situazioni di dissesto e di rischio idraulico ed idrogeologico presenti sul territorio rispetto a quelle individuate dal Piano. A più di 20 anni dall’entrata in vigore del PAI, buona parte dei comuni piemontesi (943) ha adeguato il proprio strumento urbanistico al PAI, alcuni di essi hanno le procedure di adeguamento in corso (175), mentre altri (62) non hanno ancora proceduto alle necessarie verifiche.
Per colmare la mancanza di informazioni derivanti da un quadro del dissesto non completo, la Regione Piemonte ha provveduto ad elaborare specifici criteri, approvati con la DGR n. 25-7286 del 30 luglio 2018 “Disposizioni regionali riguardanti l'attuazione del Piano di Gestione Rischio Alluvioni (PGRA) nel settore urbanistico, le attività per i comuni non ancora adeguati al PAI e l'aggiornamento del quadro del dissesto a seguito di eventi calamitosi”, sulla base dei quali avviare la predisposizione delle carte del dissesto dei comuni che non si sono ancora adeguati al PAI, propedeutiche alla redazione delle necessarie varianti agli strumenti urbanistici.
A partire dal 2020, sono state predisposte le cartografie del dissesto riguardanti:
- 54 comuni totalmente inadempienti rispetto alle disposizioni stabilite per l’adeguamento dei rispettivi strumenti urbanistici al PAI;
- 41 comuni che risultano disporre di studi geologici e idraulici condivisi da un apposito tavolo tecnico regionale, idonei a predisporre le necessarie Varianti, ma che non hanno ancora avviato le procedure per la loro adozione.
È in corso di predisposizione la cartografia dei restanti comuni che non risultano ancora adeguati al PAI.
La DGR n. 25-7286 stabilisce che la definizione del quadro del dissesto individuato debba avere una ricaduta sulle disposizioni urbanistico-edilizie dei comuni inadempienti attraverso l'aggiornamento dell'Elaborato 2 del PAI (quadro dei dissesti), così da rendere inderogabili i vincoli derivanti dall'applicazione dell'art. 9 delle Norme di Attuazione (NA) dello stesso PAI.
Fino all'aggiornamento dell'Elaborato 2 del PAI o all’adozione della variante di adeguamento al PAI del Piano Regolatore Generale (PRG), alle stesse aree vengono applicati determinati provvedimenti cautelari, che prevedono limitazioni all’uso del territorio (art. 9 bis della legge urbanistica regionale n. 56/1977).
Per i comuni non ancora adeguatisi, per le aree in dissesto individuate dal Piano per l'Assetto Idrogeologico e per quelle individuate nelle mappe di pericolosità del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni, valgono comunque le disposizioni dell’art. 9 delle NA.
Contestualmente all’applicazione dei provvedimenti cautelari, si è avviato il percorso di aggiornamento dell’Elaborato 2 del PAI, secondo le procedure definite dal D.lgs n. 152/2006, al fine di aggiornare la cartografia sulla scorta delle perimetrazioni dei dissesti oggetto dei provvedimenti cautelari, integrate con le perimetrazioni dei processi e degli effetti degli ultimi eventi alluvionali.
L’Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po ha adottato il "Progetto di aggiornamento dell'elaborato n. 2 del PAI-Po e delle mappe del PGRA del Distretto idrografico del Fiume Po" e provveduto alla sua pubblicazione per le osservazioni.
Successivamente alla sua approvazione, il quadro del dissesto aggiornato entrerà definitivamente in vigore fino ad eventuali successivi adeguamenti.
Processo di acquisizione ed elaborazione dati, finalizzato alla digitalizzazione delle cartografie di sintesi dell’idoneità geologica all’utilizzo urbanistico dei piani regolatori comunali, anche a supporto del progetto "Scheda del territorio"
Durante il 2023 è proseguito il lavoro iniziato nel 2022, che prevede la raccolta dei dati (reperimento della cartografia tematica vigente e redazione della specifica scheda di trasposizione) e successiva vettorializzazione del dato con accodamento su server accessibile dai soggetti interessati, attraverso il sito Geoportale Piemonte ed il servizio online Scheda del territorio.
Al momento si ha la disponibilità di 586 carte di sintesi di cui 209 sono quelle che sono state realizzate ‘ex novo’ durante l’anno. Attualmente 72 carte sono in attesa di verifica, 294 sono state inviate sono in attesa di essere digitalizzate. I Comuni che risultano non idonei alla trasposizione, non avendo iniziato o portato a termine la procedura di adeguamento al PAI, si sono ridotti da 241 a 228. Si prevede che dei 1180 Comuni della Regione 952 potranno essere inseriti nel database vettoriale pubblicato.