Attività di verifica per la corretta gestione degli sbarramenti e degli invasi artificiali

In aggiunta/aggiornamento a quanto già riferito nella Relazione Stato Ambiente 2022, si specifica quanto segue.

Sbarramenti autorizzati alla prosecuzione all'esercizio

Le attività della Regione Piemonte sono rivolte alla vigilanza sulla costruzione e controllo della gestione per gli sbarramenti artificiali per l'accumulo idrico con altezze inferiori ai 15 m e invasi inferiori al milione di metri cubi.
All’interno del Catasto sbarramenti di competenza regionale, risultano censiti in esercizio circa 822 prevalentemente di uso agricolo (590) e poi idroelettrico (110), di dimensioni prevalenti ricadenti nella classe di volumetria tra i 10.000 ed i 30.000 m3 ed altezze dello sbarramento tra 5 e 10 m, di tipologia con sbarramento in terra omogenea (85% del totale) posizionato fuori da un alveo fluviale.

Nel 2023, sono state autorizzate 4 nuove costruzioni e 5 prosecuzioni all’esercizio per sbarramenti per i quali erano stati in precedenza  autorizzati lavori per manutenzioni straordinarie.
 

​Invasi artificiali di nuova realizzazione

Nel corso del 2023 sono stati registrati diversi procedimenti per la creazione di nuovi impianti, gestiti soprattutto a livello provinciale e rivolti all'utilizzo idroelettrico ed al potenziamento dell’innevamento artificiale. Per quanto riguarda i procedimenti di autorizzazione per la costruzione di nuovi invasi e acquisizione dei titoli abilitativi necessari alla realizzazione e all'esercizio degli stessi (art. 8 del D.P.G.R. 12/R del 2004 e L. 241/1990), nel corso del 2023 sono state autorizzate 4 nuove costruzioni.
 

​Invasi artificiali con progetto di gestione del materiale sedimentato approvato

La situazione del 2023 relativa all'approvazione dei progetti di gestione del materiale sedimentato negli invasi artificiali è la seguente.

Sono stati rinnovati 4 progetti di gestione relativi a: 

  • 3 dighe nazionali;
  • 1 progetto di asta.

Durante l’anno sono state effettuate una manutenzione annuale ripetitiva, come per il caso di Ceppo Morelli sul torrente Anza, in cui si effettua un'asportazione meccanica e degli svasi conseguenti a collaudi, o manutenzioni straordinarie degli organi di manovra delle paratoie degli scarichi di fondo. Per le dighe di Quarazza (VB) e di Rochemolles (TO) per il blocco delle paratoie dovuti a problemi meccanici o a intasamento degli scarichi si sono verificate fuoriuscite incontrollate del materiale sedimentato che hanno interessato i tratti dei corsi d’acqua di valle e anche  gli impianti di accumulo esistenti.

Il nuovo Regolamento recante criteri per la redazione del progetto di gestione degli invasi ha portato la Regione Piemonte, nel corso del 2023, a condurre le valutazioni necessarie ad aggiornare il proprio regolamento regionale in materia.
 

Predisposizione dei piani di emergenza delle grandi dighe

Il Piano di Emergenza Diga (PED) è il documento che, a partire dagli studi idraulici sulla propagazione delle piene artificiali per manovre volontarie degli organi di scarico e per ipotetico collasso dello sbarramento, definisce:

  • gli scenari riguardanti le aree potenzialmente interessate dall'onda di piena; 
  • le strategie operative per fronteggiare una situazione di emergenza, mediante l'allertamento, l'allarme, le misure di salvaguardia anche preventive, l'assistenza ed il soccorso della popolazione;
  • il modello di intervento, che definisce il sistema di coordinamento con l'individuazione dei soggetti interessati per il raggiungimento di tale obiettivo e l'organizzazione dei Centri Operativi.

Prioritario alla redazione dei piani di emergenza è l'aggiornamento dei Documenti di Protezione civile delle Dighe nazionali sulla scorta anche di quanto definito con la D.G.R. n.25-6549 del 2 marzo 2018 che ha fornito indicazioni utili e chiarimenti per le modalità funzionali ed organizzative per il supporto tecnico alle componenti istituzionali ed operative del sistema di protezione civile in materia di rischio idraulico ed idrogeologico.
Sono proseguite infatti le attività propedeutiche all’approvazione, da parte delle Prefetture, dei documenti di protezione civile (DPC) che nello scorso anno hanno terminato l’iter per quanto riguarda le attività proprie del gruppo regionale. Risultano finora approvati dalle competenti Prefetture, 17 DPC-priorità 1 su 18 dighe, 16 DPC-priorità 2 su 18, 16 DPC-priorità 3 su 21.

Anche per le dighe regionali, nel corso dell'anno trascorso, nell'ambito del rinnovo delle autorizzazioni alla prosecuzione dell'esercizio è proseguita la consegna ai proprietari di sbarramenti per l'accumulo idrico del nuovo documento di protezione civile basandosi sulle indicazioni della Direttiva PCM del 08/07/2014.