Il livello delle falde è determinato da più fattori che incidono sulla ricarica naturale ed eventualmente artificiale delle stesse come gli apporti diretti dalle precipitazioni, la alimentazione dalle aree di ricarica, la presenza di corsi d’acqua o canali, l’allagamento delle risaie e dei prelievi per i diversi usi.
In periodi di siccità, quando anche i corsi d’acqua superficiali sono in condizioni di magra o secca, i prelievi da falda tendono ad aumentare, amplificando gli effetti negativi sulla falda a causa di maggiori prelievi e concomitante minore ricarica.
Arpa Piemonte rileva, grazie alla rete di monitoraggio piezometrico, la soggiacenza, ovvero la distanza tra il piano campagna e il livello dell'acqua di falda; la misura in continuo di tale parametro fornisce un’informazione diretta dell’oscillazione del livello della falda.
La condizione della soggiacenza dell’acquifero superficiale viene valutata mettendo a confronto i valori di soggiacenza misurati dai nell’anno in corso con la condizione ‘naturale’ di riferimento, calcolata, per ciascun piezometro della rete di monitoraggio, come fluttuazione dei livelli nell’anno medio su lungo termine (2005-2023).
La fascia di fluttuazione che può essere considerata la naturale oscillazione annua media dell’acquifero in quel dato punto della rete è calcolata interpolando i valori del 25° e il 75° percentile dei dati mensili di soggiacenza della serie storica di ciascun piezometro.
Esempio di boxplot della media mensile 2023 in relazione alla serie storica 2005-2023. Le linee tratteggiate identificano la fascia di fluttuazione dell’acquifero, i valori della soggiacenza attuale al di sotto della fascia di naturale oscillazione stagionale della falda (75° percentile) definita dalla serie storica evidenziano per il corpo idrico sotterraneo una condizione di criticità dal punto di vista dello stato quantitativo
Ogni area idrogeologica è caratterizzata da peculiari condizioni idrogeologiche e da specifiche modalità di ricarica e tipologie di sfruttamento della risorsa.
L’aggregazione di dati di più piezometri, confrontabili per le loro caratteristiche, fornisce un’indicazione sull’andamento della soggiacenza del corpo idrico sotterraneo nel suo insieme.
La rappresentazione delle variazioni stagionali della soggiacenza, aggregate per corpo idrico sotterraneo, mostra per il 2023 un generale aumento della soggiacenza in tutte le aree del Piemonte, con valori superiori al 75° percentile: la gradazione di colore mette in evidenza i corpi idrici sotterranei con livello della falda superficiale in abbassamento.
La rappresentazione della differenza tra la soggiacenza media del 2023 e la soggiacenza media del periodo di riferimento 2005-2021 (è stato escluso il 2022 poiché fortemente anomalo) mostra come in molte aree del Piemonte la soggiacenza risulti superiore a quella della serie storica di riferimento, con differenze percentuali piuttosto elevate. Un aumento di soggiacenza corrisponde a un abbassamento del livello freatico.
Il livello della falda superficiale, che nel periodo dal 2020 al 2022 ha manifestato una netta tendenza all’abbassamento quasi ubiquitario, nel 2023, in seguito alle piogge di maggio-giugno, rientra nell’intervallo dei valori storici solo in alcune aree ricadenti nelle pianure novarese, biellese e vercellese, torinese settentrionale.