Controlli su materiali radioattivi

Nel 2024 i controlli effettuati da Arpa Piemonte sul territorio sono stati indirizzati sia verso situazioni già note negli anni scorsi per la presenza di materiali radioattivi sia verso le attività che presentano un rischio di ritrovamento di sorgenti radioattive. 

La maggior parte dei sopralluoghi ha avuto luogo in seguito a un allarme ai sistemi di rilevamento di radioattività posti in ingresso ad impianti, come fonderie, rottamai o l'inceneritore. 

Inoltre, sono soggetti a controllo le segnalazioni di potenziale ritrovamento di sorgenti radioattive abbandonate e di potenziali incidenti durante il trasporto di materiale radioattivo, eventualità, quest'ultima, che non si è verificata negli ultimi anni.

La normativa italiana disciplina il ritrovamento di sorgenti radioattive e stabilisce una serie di misure e adempimenti ai quali i detentori devono rispondere per evitare lo smaltimento non controllato.

Infatti, il rischio che sorgenti utilizzate in campo industriale, sanitario o di ricerca non vengano smaltite correttamente esiste, ad esempio in caso di fallimento di attività industriali, quando gli immobili vengono alienati e si può perdere traccia delle sorgenti detenute. 

In questi casi c’è la possibilità che tali sorgenti vengano poi ritrovate presso raccoglitori di rifiuti o di rottami metallici. 

Per questo motivo la normativa prevede specificatamente che chi svolge attività di recupero, fusione o deposito di rottami metallici o importazione di semilavorati metallici debba effettuare un controllo radiometrico dei materiali.

Come previsto dalla normativa regionale, Arpa Piemonte presenta alla Regione la proposta della programmazione annuale delle attività di monitoraggio e vigilanza della radioattività ambientale.

La Regione, a sua volta, sottopone alle Province la proposta dell’Agenzia, affinché le stesse possano effettuare le loro valutazioni e, per altre particolari installazioni possano segnalare le situazioni in cui ritengono che si debbano privilegiare i controlli.

L’ottemperanza alla normativa da parte delle ditte tenute a specifiche attività di prevenzione e autocontrollo è notevolmente aumentata negli ultimi anni. 

La percentuale di ditte dotate di sistemi di monitoraggio delle radiazioni ionizzanti si avvicina ormai al 100% per quanto riguarda le fonderie e i grossi rottamai.

Percentuali più basse di adesione alla normativa si riscontrano tra i piccoli rivenditori di rottami, la cui attività, per tipologia di rifiuti trattati, è però solitamente meno a rischio rispetto a quella svolta dalle grosse aziende.

Nell’anno 2024 sono stati svolti 32 sopralluoghi per attività di vigilanza, compresi i sopralluoghi ai cantieri TAV in Val di Susa e ai cantieri del Terzo Valico nell’alessandrino.

Fonte Arpa Piemonte
Fonte Arpa Piemonte

Oltre ai ritrovamenti presso i raccoglitori di rottame, altri ritrovamenti sul territorio sono consistititi nel rinvenimento di rivelatori di fumo presso un supermercato e di una sorgente di taratura in un laboratorio di un istituto scolastico.

In linea con gli ultimi anni, sono consistenti i ritrovamenti presso il termovalorizzatore di Torino, spesso dovuti a piccole sorgenti domestiche o minerali che vengono smaltiti, forse inavvertitamente, nei rifiuti solidi urbani, magari in occasione di sgomberi di cantine o vecchi locali in disuso. 

Nel 2024 sono stati ritrovati infatti al termovalorizzatore di Torino dei manufatti con presenza di Ra-226, una sorgente di Ra-226 e dei filtri contaminati. 

In tutti i casi i materiali contaminati sono stati isolati dal carico prima dell’incenerimento dei rifiuti. 

Un discorso a parte deve essere fatto per il rinvenimento di colli contaminati da radionuclidi di origine sanitaria presso gli inceneritori e i depositi di rifiuti sanitari-ospedalieri, che non sono riportati nel grafico successivo.

Questi ritrovamenti sono frequenti e in genere non presentano un rischio per la popolazione o gli addetti degli impianti.

Mentre il ritrovamento presso gli inceneritori è causato da effetti personali di pazienti che hanno subito trattamenti medici con radiofarmaci, nel caso dei depositi di rifiuti sanitari-ospedalieri è dovuto a un malfunzionamento nel sistema di gestione dei rifiuti del produttore dei rifiuti stesso che sia un ospedale, una casa di cura, ecc.

In entrambi i casi però è sufficiente far decadere la radioattività presente nel materiale prima di avviarlo allo smaltimento o all’incenerimento. 

Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

DECRETO LEGISLATIVO 31 luglio 2020, n. 101 Attuazione della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom e riordino della normativa di settore in attuazione dell'articolo 20, comma 1, lettera a), della legge 4 ottobre 2019, n. 117. https://www.normattiva.it/eli/id/2020/08/12/20G00121/CONSOLIDATED/20240530

L.R. 5/2010 "Norme sulla protezione dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti" http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/base/coord/c2010005.html

D.G.R. 19 gennaio 2018, n. 23-6389 Direttive per le attivita' di controllo ambientale della radioattivita' di origine naturale ed artificiale. https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2018/06/siste/00000076.htm

Radio - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Radio_(elemento_chimico)