Monitoraggio della radioattività nelle acque potabili

Arpa Piemonte ha iniziato ad effettuare analisi di radioattività sui principali acquedotti piemontesi nei primi anni 2000, queste vengono condotte, a partire dal recepimento della direttiva 2013/51/EURATOM con il D.Lgs. 28/2016, secondo le nuove norme.

Al momento sono stati analizzati circa 2500 campioni coprendo praticamente tutto l’intero territorio regionale.

Il monitoraggio prevede circa 350 campioni all’anno ed è stabilito con la Regione e con le ASL che curano il prelievo dei campioni. 

Negli anni 2018, 2019 e 2020 tali piani hanno sempre interessato in modo sistematico tutti gli acquedotti che servono una popolazione superiore ai 5000 abitanti, corrispondenti al 74,3% della popolazione piemontese, oltre a una piccola frazione di acquedotti minori corrispondenti in totale al 9,1% della popolazione.

Con il piano del 2021 è stata attuato un ampliamento, ricomprendendo nel monitoraggio un ulteriore 7,3% di popolazione servita da piccoli acquedotti.

Gli acquedotti ad oggi non ancora monitorati sono di piccola taglia e servono una popolazione limitata. 

Considerando il periodo 2018-2024, è stata raggiunta in Piemonte una copertura, in termini di popolazione, di circa il 99%.

Nel piano di monitoraggio sono previste analisi di attività alfa e beta totale e di radon. 

La Regione ha stabilito che non è necessario effettuare con regolarità le analisi di trizio nelle acque destinate al consumo umano. 

Infatti, il trizio è un radionuclide sia di origine naturale (si forma dall’interazione dei raggi cosmici con le molecole dell’aria) sia di origine artificiale (reattori nucleari). 

Poiché l’eventuale diffusione di trizio intorno ai siti nucleari del Piemonte è tenuta sotto controllo tramite la rete locale di monitoraggio dei siti nucleari, le concentrazioni che si misurano in ambiente sono tutte dovute al trizio di origine naturale (nelle acque superficiali nel 2024 le concentrazioni misurate sono state sempre inferiori alla sensibilità strumentale dell’ordine di 3-4 Bq/l).
 

Fonte Arpa Piemonte
Analisi di attività alfa totale e beta totale

Le analisi di attività alfa totale e beta totale fungono da misure di screening, permettendo di escludere il superamento del limite di dose indicativa di 0,1 mSv/anno stabilito dalla normativa. 

Solo, infatti, se le concentrazioni sono uguali o superiori ai livelli di riferimento indicati dalla normativa, pari a 0,1 Bq/l per l’attività alfa totale e 0,5 Bq/l per l’attività beta totale, vi è la possibilità che la dose indicativa dovuta al consumo di acqua raggiunga o superi il limite di 0,1 mSv/anno. 

In questi casi occorre effettuare analisi di approfondimento per identificare i radionuclidi presenti nell’acqua e poter calcolare con precisione la dose. 

Non è detto infatti che il superamento dei limiti per l’attività alfa totale o beta totale causi il superamento anche per il limite di dose. 

Storicamente nelle acque piemontesi in un solo caso è stata rivelata una concentrazione di attività beta totale prossima o superiore al livello di riferimento di 0,5 Bq/l e in pochi casi (qualche punto percentuale) la concentrazione di attività alfa totale è risultata prossima o superiore al livello di riferimento di 0,1 Bq/l.

Analisi di uranio

Sui campioni la cui concentrazione di attività alfa totale è prossima al valore di 0,1 Bq/l vengono effettuate in primis misure di uranio. 

Quando la concentrazione di uranio spiega completamente la concentrazione di attività alfa totale si può affermare con certezza che tutta l’attività alfa totale è dovuta all’uranio. 

In questi casi, poiché l’uranio è un radionuclide poco radio tossico e la concentrazione necessaria a causare una dose di 0,1 mSv/anno è quindi relativamente elevata (dell’ordine di 3 Bq/l), vi è la certezza che il consumo di acqua non causi una dose di 0,1 mSv/anno. 

Negli altri casi occorrerebbe effettuare altre analisi (Radio, Polonio) per identificare i radionuclidi presenti nel campione e poter così calcolare la dose. In alternativa è possibile effettuare un calcolo dosimetrico per eccesso, attribuendo tutta l’attività alfa residua al radionuclide più radio tossico, il Po-210. 

In questo modo ci si pone nella condizione più cautelativa e se la dose così calcolata è inferiore a 0,1 mSv/anno si ha la certezza che tale limite non è superato.
 

Analisi di attività alfa totale e di uranio nei campioni che nel 2024 hanno presentato concentrazioni di attività alfa totale più elevate (23 campioni in 20 comuni diversi), Il limite specifico per l’uranio è di 3 Bq/l, molto superiore alle concentrazioni misurate. Per i campioni la cui concentrazione di uranio è significativamente inferiore alla concentrazione di attività alfa totale, è stata fatta una valutazione dosimetrica specifica - Fonte Arpa Piemonte
Analisi di radon

I campioni sui quali effettuare le analisi di radon disciolto vengono scelti sulla base della litologia del sottosuolo, dando la precedenza agli acquedotti che insistono in zone ricche di radioattività di origine naturale. 

Queste misure sono effettuate unicamente da Arpa, senza l’ausilio delle ASL, in quanto il prelievo è parte integrante del metodo di misura. 

Le analisi devono essere effettuate, inoltre, entro poco tempo dal prelievo poiché il radon contenuto nell’acqua si disperde facilmente in aria e decade con emivita di circa quattro giorni. 

Queste caratteristiche sono però a vantaggio di una minima esposizione della popolazione. Infatti, in genere, al punto di utilizzo, la concentrazione non è mai molto elevata, specie se l’acqua staziona per un certo tempo in vasche o serbatoi. 

Per questo motivo la concentrazione della quasi totalità dei campioni risulta inferiore al valore di parametro di 100 Bq/l stabilito dalla normativa, oltre il quale si rendono necessari ulteriori approfondimenti, si consideri che la stessa normativa pone come Livello di riferimento per il radon un valore di 1000 Bq/l.
 

Analisi di concentrazione di attività radon in acqua relativo ai campioni prelevati nel 2024 (12 campioni in 7 comuni diversi) - Fonte Arpa Piemonte

Ormai da alcuni anni i dati di radioattività delle acque sono fruibili sul servizio   Geoportale di Arpa Piemonte. 

Il servizio viene periodicamente aggiornato con le misure di attività alfa e beta totale, trizio, radon e uranio.

Tutte le informazioni relative al monitoraggio della radioattività nelle acque sono consultabili sul sito di Arpa Piemonte.

Gli obiettivi di sicurezza nell’esposizione alle radiazioni ionizzanti

Sulla base delle raccomandazioni della Commissione internazionale per la protezione radiologica (ICRP) è stata emanata la direttiva 2013/59/Euratom, questa stabilisce requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano e si applica a:
•    tutte le acque trattate o non trattate, destinate a uso potabile, per la preparazione o la cottura di cibi o per altri usi domestici, a prescindere dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distribuzione, cisterne, o in bottiglie o contenitori;
•    tutte le acque utilizzate in un’impresa alimentare per la fabbricazione, il trattamento, la conservazione o l’immissione sul mercato di prodotti o sostanze destinati al consumo umano, salvo il caso in cui le autorità nazionali competenti ritengano che la qualità dell’acqua non possa avere conseguenze sulla salubrità del prodotto alimentare finale.

Informazioni e risorse aggiuntive

DECRETO LEGISLATIVO 15 febbraio 2016, n. 28 Attuazione della direttiva 2013/51/EURATOM del Consiglio, del 22 ottobre 2013, che stabilisce requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/03/07/16G00036/sg

Direttiva 2013/51/Euratom del Consiglio, del 22 ottobre 2013 , che stabilisce requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano.  http://data.europa.eu/eli/dir/2013/51/oj

  Geoportale di Arpa Piemonte Misure radiometriche nelle acque https://geoportale.arpa.piemonte.it/app/public/?pg=mappa&ids=b108cad8a79143fdad7472746a27e565

Informazioni relative al monitoraggio della radioattività nelle acque sul sito di Arpa Piemonte https://www.arpa.piemonte.it/dato/misure-radiometriche-nelle-acque

World Health Organisation Guidelines for drinking-water quality, 4th edition, incorporating the 1st addendum https://www.who.int/publications/i/item/9789241549950

Legge regionale del Piemonte n. 5 del 18 febbraio 2010 “Norme sulla protezione dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti” http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/base/coord/c2010005.html

D.G.R. 22 Dicembre 2017, n. 115-6307 Attuazione delle disposizioni contenute nel Decreto del Ministro della Salute 2 agosto 2017 e nel decreto legislativo 15 febbraio 2016, n. 28. Approvazione del programma regionale di controllo per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano. https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2018/05/siste/00000064.htm

D.G.R. 19 Gennaio 2018, n. 23-6389 "Norme sulla protezione dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti". Direttive per le attivita' di controllo ambientale della radioattivita' di origine naturale ed artificiale. Revoca della D.G.R. n. 17-11237 del 09.12.2003. https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2018/06/siste/00000076.htm

D.G.R. 25 novembre 2022, n. 61-6054 “L.r. 5/2010. Individuazione, ai sensi dell’art.11, comma 3, del D.lgs. 101/2020, delle “aree prioritarie”, gia' "zone ad elevata probabilita' di alte concentrazioni di attivita' di radon", ai sensi dell’art.10 sexies del D.lgs. 230/1995 e disposizioni attuative del Piano regionale di Prevenzione 2020-2025, di cui alla d.g.r. 16-4469 del 29.12.2021.” https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2023/02/siste/00000374.htm

Commissione internazionale per la protezione radiologica (ICRP) https://www.icrp.org/