Il programma SPoTT (Sorveglianza sulla salute della Popolazione nei pressi del Termovalorizzatore di Torino) ha preso avvio nel 2013 con l’obiettivo di valutare e monitorare gli effetti sulla salute dell’inceneritore di rifiuti solidi urbani di Torino, uno dei più grandi presenti in Italia, nella popolazione residente nelle aree circostanti l’impianto. È infatti noto che durante il processo di combustione dei rifiuti si possano generare emissioni contenenti microinquinanti organici quali diossine e furani, policlorobifenili ma anche idrocarburi policiclici aromatici e metalli.
Il Programma si articola in diverse linee progettuali, tra cui il biomonitoraggio umano (su residenti e allevatori), studi epidemiologici a breve e lungo termine sulla popolazione e analisi sui lavoratori. Inoltre, dal punto di vista ambientale, è presente una linea di modellistica per calcolare la dispersione degli inquinanti partendo dalle concentrazioni reali misurate a camino. Viene poi effettuato un monitoraggio su alcune matrici alimentari ed è presente anche una linea dedicata alle deposizioni al suolo di mercurio, metallo che, negli scorsi anni, ha registrato anomalie nelle emissioni. Infine, viene data particolare attenzione alle attività di comunicazione che hanno generato nel corso degli anni un clima crescente di maggiore fiducia verso le istituzioni coinvolte.
In un’ottica di approccio integrato alla salute, la sinergia di diverse competenze tra il settore ambientale e quello della sanità pubblica permette a ciascun ente, con la propria specificità di contribuire a proteggere la salute della popolazione e dei lavoratori dai rischi derivanti dall’inquinamento ambientale eventualmente prodotto dall’insediamento dell’impianto. Nell'immagine seguente è riportato l’elenco degli enti coinvolti nel gruppo di lavoro SPoTT.
Attualmente è in corso la seconda fase del progetto SPoTT - SPoTT2 - iniziata nel 2019, il cui coordinamento è affidato alla struttura di Epidemiologia Ambientale di Arpa Piemonte. Le attività di questa seconda fase SPoTT2 (in particolare quelle relative al biomonitoraggio) hanno subito alcuni rallentamenti dovuti alla situazione pandemica ed al carico di lavoro che ha coinvolto le aziende sanitarie.
A novembre 2024 si è conclusa la nuova attività di biomonitoraggio, che ha previsto una nuova raccolta di sangue e urine in un campione di residenti nei pressi dell’impianto e in un campione di controllo. Così come effettuato nelle precedenti fasi svoltesi nel 2013, 2014 e 2016, si proseguirà con una nuova valutazione dei livelli di alcuni metalli, OH-IPA, diossine e furani. I campioni biologici sono attualmente in fase di analisi presso l’Istituto Superiore di Sanità. La pubblicazione dei report contenenti i risultati delle analisi svolte avverrà tra la fine del 2025 ed il 2026.
Il programma SPoTT pone particolare attenzione al rapporto costante con i soggetti coinvolti (cittadinanza, campionati, istituzioni, popolazione generale ecc). A tal fine è stato realizzato un sito internet per il programma SPoTT che viene costantemente aggiornato.
Risultati SPoTT (2013-2018) e aggiornamenti SPoTT2 (2019-2026)
Linea biomonitoraggio: rilevamento mediante misura di biomarker di esposizione nella popolazione residente
Nella prima fase del progetto SPoTT il biomonitoraggio umano è stato realizzato un anno prima dell’avvio del termovalorizzatore, fase ante-operam (T0 - 2013) e successivamente ripetuto a un anno (T1 - 2014) e a tre anni (T2 - 2016) dopo l’avvio dell’impianto.
Le analisi hanno mostrato nei residenti valori di dose interna per i metalli, PCB (policlorobifenili), PCDD/Fs (Diossine e Furani) e IPA (idrocarburi policiclici aromatici) comparabili tra i gruppi di esposti e non esposti, e inferiori o simili a quelli riscontrati in altri studi nazionali ed internazionali. Nel tempo, la dose interna di PCB, PCDD/Fs e IPA mostra una diminuzione rispetto anche alla fase ante-opera dell’impianto.
Solo due metalli, il platino e il rodio, hanno mostrato un leggero aumento nel tempo nelle persone che vivono nell’area più lontana dall’inceneritore, attribuibile all’intensa presenza di traffico veicolare della zona.
Come precedentemente riportato, i prelievi della fase T3 del biomonitoraggio sono stati effettuati nel periodo giugno/novembre 2024. La pubblicazione dei risultati delle analisi tossicologiche, eseguite dall’ISS, avverrà tramite reportistica dedicata tra la fine del 2025 e il 2026.
Linea Lavoratori: Monitoraggio della salute del personale addetto all’impianto di termovalorizzazione del Gerbido
Relativamente ai lavoratori dell’impianto, i valori dei metalli nei campioni biologici sono inferiori ai valori limite di esposizione e anche in questo caso le concentrazioni della maggior parte dei metalli sono diminuite nel tempo, salvo poche eccezioni. Alcune differenze sono state riscontrate nel 2016 tra i lavoratori sulle linee e i lavoratori che svolgono attività amministrativa per quanto riguarda gli OH-IPA, ma non sembrano essere legate a cause lavorative. Dopo tre anni di lavoro presso l’impianto, i livelli di OH-IPA e di diossine, furani e PCB sono stabili o in diminuzione.
Linea monitoraggi ambientali indoor: le rilevazioni all’interno dell’impianto hanno mostrato, nella maggior parte dei locali, presenza di metalli con valori inferiori ai limiti misurabili dagli strumenti, confermando l’assenza di un’esposizione professionale a questi inquinanti.
Grazie ad alcune migliorie, anche le concentrazioni degli IPA, inizialmente più elevate in alcune aree dell’impianto, si sono ridotte dopo tre anni di funzionamento.
Nella seconda fase progettuale SPoTT2, a partire dal 2022, sono proseguiti i monitoraggi nei punti individuati nel corso della prima fase; in particolare, sono state introdotte alcune modifiche nei punti di campionamento, legate a diverse condizioni operative dell’impianto. Le postazioni sottoposte a monitoraggio sono principalmente due tipologie: alcune caratterizzate dalla presenza di personale in modo continuativo, altre in cui vi è presenza di possibili contaminanti, ma che non costituiscono postazioni fisse di lavoro. In ognuna delle postazioni citate sono stati eseguiti monitoraggi annuali di diversi inquinanti:
- Polveri inalabili
- Metalli (arsenico, cadmio, cobalto, cromo, manganese, nichel, piombo, rame, selenio, vanadio, zinco)
- Sostanze organiche volatili (idrocarburi alifatici e aromatici, sostanze alogenate)
- Aldeidi
- Ammoniaca
- Acido solfidrico
Inoltre, nelle sole postazioni di scarico scorie e scarico ceneri, sono stati eseguiti monitoraggi di idrocarburi policiclici aromatici, diossine e furani.
Negli anni 2021 e 2022 sono stati, inoltre, introdotti monitoraggi di agenti biologici aerodispersi, ritenendo utile valutare la possibile esposizione dei lavoratori a batteri, muffe e lieviti, in particolare nelle postazioni dove è presente un rischio di contatto diretto con i rifiuti (avanfossa) e dove la contaminazione può essere dovuta ad abiti da lavoro sporchi (spogliatoio ditte esterne, spogliatoio dipendenti TRM).
Linea breve termine: Monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine sulla salute della popolazione residente nell'area di ricaduta delle emissioni del termovalorizzatore
Obiettivo di tale linea di studio è quello di ottenere una stima dell’andamento del rischio a breve termine nei soggetti potenzialmente più interessati dall’esposizione all’impianto di termovalorizzazione.
Sono stati seguiti diversi approcci per la valutazione degli effetti sulla popolazione, analizzando come determinanti di esposizione le variazioni giornaliere di emissioni a camino (flussi oggetto del Sistema di Monitoraggio delle Emissioni del termovalorizzatore) e i dati delle centraline di monitoraggio di qualità dell’aria nella zona interessata, e come esiti sanitari gli accessi al pronto soccorso ed i ricoveri ospedalieri.
Le analisi degli effetti a breve termine, già effettuate nella fase precedente (SPoTT), sono state aggiornate in riferimento alle annualità più recenti fino al 2019, anno precedente la pandemia di COVID-19 (SPoTT2). Tutti i risultati, riportati nel report 17, confermano quanto già emerso precedentemente.
In particolare, sono stati analizzati i tassi di accesso al pronto soccorso nei 27 mesi antecedenti alla messa in funzione dell’impianto ed in analoghi periodi temporali successivi considerando i dati sanitari fino al 31/12/2019. È stato effettuato il confronto dei tassi di accesso al pronto soccorso tra la popolazione residente nell’area di ricaduta dell’impianto e la popolazione di controllo, esterna all’area, selezionata in modo da comprendere una parte del territorio comunale di Torino e una parte della cintura metropolitana torinese.
I risultati indicano che nel periodo successivo all’accensione dell’impianto, c'è stato un aumento generalizzato degli accessi al Pronto Soccorso per le cause analizzate, sia nella popolazione dei residenti nei pressi del termovalorizzatore sia tra i residenti nell’area “di controllo", ovvero non interessata dalle emissioni dell’impianto.
È stata, inoltre, approfonditamente indagata la relazione tra i picchi emissivi rilevati a camino di alcuni inquinanti e metalli e gli accessi al Pronto Soccorso nei 5 giorni successivi, nella popolazione residente nell’area di massima ricaduta. Tale approccio ha evidenziato solo in pochissimi casi un valore anomalo di accessi al Pronto Soccorso, indicando una correlazione(associazione?) con le emissioni dell’impianto.
Nel complesso, non sono emersi aumenti sistematici nel ricorso al pronto soccorso delle strutture sanitarie considera in corrispondenza dei picchi emissivi
Infine, è stata analizzata la presenza di variazioni negli accessi al Pronto Soccorso e nei ricoveri ospedalieri prima e dopo l’avvio dell’impianto, nella popolazione residente nell’area di ricaduta e nell’area di controllo, con analisi di serie temporali in relazione all’andamento quotidiano delle concentrazioni di biossido di azoto - NO2.
Per quanto riguarda, invece, l’andamento quotidiano delle concentrazioni di PM2.5 e PM10 limitatamente al periodo dopo l’avvio dell’impianto, l’analisi non ha messo in luce incrementi significativi del rischio a breve termine di ricoveri e/o di accessi al Pronto Soccorso nella popolazione più esposta
In conclusione, tutte le analisi effettuate non evidenziano alcun effetto significativo a breve termine dell’impianto di incenerimento dei rifiuti, permettendo, anche a distanza di anni, di confermare i risultati già evidenziati nel precedente report 6.
Linea lungo termine: Monitoraggio epidemiologico degli effetti a lungo termine delle emissioni del termovalorizzatore sulla salute della popolazione residente
È stato realizzato uno studio di coorte al fine di ottenere una stima del rischio di incorrere in eventi sanitari (ricoveri ed esiti avversi alla gravidanza), a medio/lungo termine per i soggetti potenzialmente più interessati alle emissioni dell’impianto.
In analogia con le altre linee del progetto, sono stati considerati i residenti di alcuni comuni limitrofi afferenti all’ASL TO3 –(Beinasco, Grugliasco, Orbassano, Rivalta e Rivoli) interessati dalle ricadute delle emissioni e i residenti in alcune aree della parte sud della città di Torino, come popolazione di confronto non esposta alle emissioni del termovalorizzatore ma con livelli di inquinamento ambientale simili. Lo studio ha compreso soggetti con 35 o più anni che risultano residenti nei comuni interessati alla sorveglianza nel periodo di osservazione dal 01/01/2014 al 31/12/2019.
Per quanto riguarda l’analisi dei ricoveri sono state prese in esame le diagnosi di diabete e i grandi gruppi di malattie cardiovascolari e malattie dell’apparato respiratorio. Nelle analisi finora effettuate non sembrano evidenziarsi rischi che possano essere attribuiti all’impianto. Per quanto riguarda gli eventi avversi della gravidanza sono stati analizzati i casi di aborto spontaneo, il numero di parti gemellari, il numero di nati pretermine, i piccoli per età gestazionale, i nati con basso peso ed il rapporto tra maschi e femmine.
In conclusione, le analisi - riportate nel dettaglio nel report 14, non evidenziano effetti rilevanti a medio/lungo termine, né sui ricoveri ospedalieri per le cause analizzate, né sugli esiti avversi della gravidanza presi in considerazione.
Aggiornamento sull’avanzamento del Programma SPoTT
Tutti i risultati del Programma SPoTT, inclusi quelli effettuati su lavoratori dell’impianto e allevatori, sono dettagliati all’interno di singoli Report e riassunti nel documento conclusivo.
Sono in fase di analisi i risultati della campagna di biomonitoraggio per il 2024, effettuata nel 2024.
Sono state effettuate le simulazioni modellistiche per stimare il contributo dell’impianto agli inquinanti primari e secondari con il modello FARM sull’anno 2019.
Proseguono i campionamenti negli ambienti di lavoro.
L'Istituto Zooprofilattico (IZS) ha effettuato un nuovo campionamento su uova e fieni in concomitanza con la campagna di biomonitoraggio. I risultati saranno disponibili a fine 2025. Inoltre, a ciascun allevatore delle aziende in studio è stato consegnato un documento di buone pratiche zootecniche (“Prevenzione della contaminazione da diossine e PCB in allevamento”), precedentemente sviluppato da parte dell’Istituto Zooprofilattico in collaborazione con la ASL TO3 per la Regione Piemonte e inteso a fornire informazioni e a prevenire o ridurre l’esposizione a sorgenti di microinquinanti.
Prosegue il campionamento mensile e le relative analisi delle deposizioni di mercurio.
Informazioni e risorse aggiuntive
Programma SPoTT https://www.spott.dors.it/
Monitoraggio epidemiologico degli effetti sulla salute del termovalorizzatore di Torino Report n° 17 https://www.spott.dors.it/wp-content/uploads/2024/02/R17_breve_termine.pdf
I risultati del Programma SPOTT a tre anni dall’avvio dell’impianto https://www.spott.dors.it/wp-content/uploads/2021/05/Report_fiale_Spott1.pdf