In Piemonte le misure di approfondimento hanno indicato che per la maggioranza dei campioni l’attività alfa totale è dovuta alla presenza di uranio disciolto nell’acqua.
Ciò comporta che il limite di dose di 0,1 mSv/anno non venga quasi mai superato nelle acque potabili in quanto l’uranio è un radionuclide poco radiotossico.
Infatti, se nell’acqua fosse disciolto solamente uranio, occorrerebbe una concentrazione di circa 3 Bq/l, valore decisamente elevato, per raggiungere il limite di dose.
Nel 2024, su 303 campioni misurati, solo 17 campioni hanno raggiunto il livello di 0,1 Bq/l per l’attività alfa totale e nessuno il livello di 0,5 Bq/l per l’attività beta totale.
Le analisi di approfondimento sarebbero quindi state necessarie in linea di principio solamente su 17 campioni. Tuttavia, cautelativamente, le analisi di uranio sono state effettuate su tutti i campioni per i quali la somma dell’attività alfa totale e della rispettiva incertezza ha raggiunto il valore di 0,1 Bq/l.
Sono quindi state eseguite le analisi di uranio su 23 campioni. Nella maggior parte dei campioni la concentrazione di uranio ha spiegato completamente la concentrazione di attività alfa totale e quindi, essendo le concentrazioni di uranio inferiori a 3 Bq/l – limite specifico per l’uranio – non è stato necessario procedere al calcolo della dose.
Sui restanti campioni è stato effettuato in modo conservativo il calcolo della dose attribuendo tutta l’attività alfa residua, cioè la differenza tra l’attività alfa totale e l’attività dell’uranio, al radionuclide più radiotossico, il Polonio-210.
La dose così calcolata è risultata sempre inferiore al limite di 0,1 mSv/anno indicato dalla normativa (figura 1).
Si conclude quindi che in Piemonte il rischio di superamento del limite di dose di 0,1 mSv/anno relativo all’ingestione di acqua con presenza di radioattività naturale è molto remoto.
Per quanto riguarda il radon, nel 2024, sono state effettuate 12 analisi su campioni di acque destinate al consumo umano.
I punti di prelievo dei campioni sono stati scelti privilegiando le zone dove è più elevato il rischio di incontrare elevate concentrazioni, in base alle attuali conoscenze sul contenuto di radioattività presente nei suoli e nelle rocce del Piemonte.
Il monitoraggio non ha evidenziato concentrazioni superiori al valore di parametro di 100 Bq/l, fissato dalla normativa.
Nel complesso, elaborando i dati attualmente disponibili su base regionale, il contributo alla dose efficace dovuta al radon presente nelle acque di rete risulta trascurabile.
Informazioni e risorse aggiuntive
In questo sito Il Radon
DECRETO LEGISLATIVO 15 febbraio 2016, n. 28 Attuazione della direttiva 2013/51/EURATOM del Consiglio, del 22 ottobre 2013, che stabilisce requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/03/07/16G00036/sg
Decreto Ministeriale 2 agosto 2017 Indicazioni operative a carattere tecnico-scientifico, ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo 15 febbraio 2016, n. 28 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/09/11/17A06268/sg
Guidelines for drinking water, 4th edition, WHO, Geneva, 2011 https://www.who.int/publications/i/item/9789241549950
DGR 115-6307 del 22/12/2017 http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2018/05/siste/00000064.htm
Becquerel - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Becquerel
Sievert - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Sievert
Dosimetria - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Dosimetria
Polonio - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Polonio
Uranio - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Uranio